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Shaun Deeb è il Player of the Year delle WSOP: “Non ho giocato una sola mano di cash”
Alle WSOP Europe di Rozvadov deve ancora scoppiare la bolla nel Main Event, eppure possiamo già dare una notizia importante che va ben oltre i tornei in corso al King’s.
Shaun Deeb ha infatti vinto ufficialmente il titolo di Player of the Year delle World Series of Poker! Hanno dovuto alzare bandiera bianca Ben Yu, Joe Cada e tutti gli altri suoi inseguitori…
Del resto l’anno di Deeb è stato davvero straordinario, almeno per quanto riguarda le Series. Ricordiamo che questa estate a Las Vegas l’americano ha piazzato 15 bandierine e si è messo al polso due braccialetti!
Non è stato da meno nel vecchio continente nei giorni scorsi, visto che ha ottenuto altri quattro piazzamenti ufficiali e sfiorato un terzo braccialetto annuale con un 2° posto nel Mixed vinto da Norbert Szécsi.
Deeb si è dilettato perfino a multitablare con successo alcuni eventi, forse anche per ottenere punti preziosi nella classifica PoY…
With just the WSOP Europe Main Event remaining in 2018, @shaundeeb has a large enough lead to officially be crowned the 2018 WSOP Player of the Year. pic.twitter.com/yemgfcqmKr
— WSOP (@WSOP) 29 ottobre 2018
Riassumiamo dunque il 2018 di Deeb: oltre ai due braccialetti dobbiamo sottolineare quattro tavoli finali giocati alle WSOP, venti bandierine piazzate per un totale di oltre 2,5 miloni di dollari incassati!
Se pensiamo che nel 2018 Deeb ha anche piazzato qualche ITM in Canada e in Spagna, otteniamo un quadro ancora più vincente e stupefacente. Siamo ai livelli delle run di Justin Bonomo o di Mikita Badziakouski, tanto per fare un paio di nomi.
Ecco la top ten della 2018 WSOP PoY leaderboard, vinta lo scorso anno da Chris Ferguson:
I colleghi di PokerNews hanno intercettato il 32enne Deeb a Rozvadov e si sono fatti raccontare tutto sulla sua magica annata.
Sappiate che Deeb gioca ininterrottamente alle WSOP da quando aveva 21 anni e in realtà ci sono state stagione in cui ha vinto più soldi…
Ecco cosa racconta lui stesso: “Ci sono state delle estati in cui ho vinto di più, magari con l’Open Face Chinese o vincendo un satellite per il One Drop, ma i due braccialetti WSOP sono stati una cosa unica. Tra l’altro i premi erano ricchissimi.
Il bis è stato anche merito delle carte che ho visto. La gente pensa che tu stia bluffando se hai già vinto un grosso evento, che non te ne importi del secondo. Così se hai il punto, fai più facilmente le chips.
Devo dire però che non ho giocato una sola mano di cash game in questo anno. Ho deciso che mi sarei concentrato solo sui tornei“.
C’è spazio anche per qualche piccolo cruccio: “Rimpiango il Players Championship da 50.000$ di buy-in, un appuntamento importantissimo per tutti i variantisti. È il nostro Main Event e avrei voluto fare meglio“.
Deeb ora si sentirà più forte che mai? Non proprio: “Sono invecchiato e non sono più vincente come una volta, ma mi difendo ancora. Sono cresciuto con un gruppo di giocatori che negli ultimi anni ha dominato le classifica mondiali. È divertente.
Ho visto tante volte sui cartelloni le facce dei miei amici che hanno vinto il titolo di Player of the Year in passato. Ridevo e pensavo che avevo giocato molto meglio di loro in quelle annate. Stavolta i ruoli si sono invertiti“.