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Briotti sul trionfo all’Hyper: “Meglio avere un tavolo soft piuttosto che delle belle carte!”
Chi dorme non piglia pesci.
L’adagio popolare non mente. Perché tra pranzi, cene, amici, parenti, ‘anche a te e famiglia’, lavoro e allenamenti, trovare il tempo per grindare a Natale diventa complesso.
Ma le Winter Series di PokerStars sono un boccone troppo allettante per un veterano come Tommaso Briotti, che ha così candidamente ammesso di aver sacrificato diverse ore di sonno pur di schierarsi…
“Partiamo subito col dire che i sacrifici sono ben altri! Detto ciò, in questo periodo ho davvero le giornate pienissime e non è facile trovare il tempo per grindare. Eppure, dopo tanti anni di poker, le motivazioni e la voglia di primeggiare in questi festival è ancora forte. Forse ancora più di un tempo; ritenendomi per certi versi un ex professionista, oggi gioco sempre spingendo al massimo, con i giusti stimoli e un solido mindset. Chi grinda tutto l’anno talvolta rischia di annoiarsi, io quando mi schiero sono sempre al 100%!”
A suggellare le dichiarazioni di ‘ill_Ownz_U’ è arrivato nella notte il successo da 9.024€ all’evento #16 del festival invernale della room della picca, un 50€ Hyper Turbo da 1.554 entries:
“Per vincere un torneo del genere – ammette Tommaso – serve sempre un po’ di fortuna. Ma a mio modo di vedere, oltre ai fondamentali showdown preflop, è importante sapersi imporre nei tavoli che ti permettono di farlo. Sono fermamente convinto che negli hyper sia molto più incisivo avere tavoli soft rispetto alle starting hand che ci vengono distribuite. La svolta del mio torneo è arrivata a 150 left quando su open di cutoff 20x, shovo diretto 30x con 9-9 da bottone e ricevo il call sia di small blind che di or. Il primo ha A-T, il secondo ha Q-Q. Un magico 9 al turn mi regala un pot da 4 average. Da lì in poi ho dovuto semplicemente amministrare…”
Nel senso che hai aperto solo top range e foldato tutto fino al final table, vero Tommy?
“Non esattamente… Come accennato in precedenza, ho cercato di interpretare al meglio ogni tavolo in cui mi sono seduto. Alcuni mi hanno permesso di effettuare aperture al limite poiché sapevo di essere repushato da range molto stretti. Ho fatto tanti shove bvb che mediamente con range normali non avrei fatto. E sono praticamente rimasto chipleader fino a 2 tavoli left.”
Il momento di flessione arriva però inevitabile, sul più bello. Ma Briotti, che durante le ultime ICOOP ha battagliato sino all’ultimo per vincere la leaderboard, arrendendosi per colpa di una serie di deep run non concretizzate, è riuscito a invertire la tendenza conducendo in porto la sua cavalcata:
“Dopo aver shovato 6-8s da botttone vs due blinds nitty ed esser stato snappato da A-A, mi sono accorciato sino ad arrivare sesto su sette. Poi, per una sorta di miracolo natalizio, un player che sin lì mi aveva walkato praticamente tutto e appariva chiusissimo ha chiamato il mio shove di 9bb con K-5s. Hijack vs cutoff. Vado io con K-Js, riprendo colore e capisco che posso davvero fare mio il torneo. Con Q-Q batto 2-2 e arrivo al testa a testa, con un vantaggio di circa 3:1. Cerco di chiudere subito la contesa e chiamo l’all-in di oppo con J-7 suited, ma il suo A-4 ha la meglio. A quel punto optiamo per un deal con 1.000€ al vincitore. Attuo la limp strategy, mi riporto in vantaggio e limp/callo con A-Ts il suo shove di 10x con Q-Js. Board liscio e posso esultare! Abbiamo recuperato un po’ di EV lasciata per strada, dai…”
In un torneo gestito con il ‘cruise control’ per quasi tutta la late stage, Tommaso ammette con grande sportività di aver trovato comunque qualche difficoltà contro alcuni avversarsi:
“Mi è piaciuta molto l’interpretazione da parte di alcuni reg che già conoscevo. Altri mi hanno letteralmente sorpreso. Ci sono 4-5 nick che mi sono piaciuti davvero tanto. Con questo non intendo dire che il livello del field si sia alzato, ma il reg medio è sicuramente più ostico da affrontare rispetto a un tempo. Alcuni li avevo già incrociati alle ICOOP e in queste Winter ne ho avuto la conferma. Ad ogni modo è sempre bello avere di fronte giocatori che ti fanno ragionare.”