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Le 5 situazioni in cui si deve foldare una premium hand secondo Nathan Williams
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A nessuno nel poker piace foldare una premium hand. Non importa se prima o dopo il flop.
Ma a volte è necessario. E questa è una delle cose che un professionista capisce meglio degli amatori. Per esempio il coach americano Nathan ‘BlackRain79’ Williams (qui il suo sito) lo sa e ci prova a spiegare quali sono le situazioni in cui bisogna foldare delle forti mani di partenza.
Williams introduce così il suo contributo: “Quando parlo di premium hand, mi riferisco a mani forti come A-K, J-J, Q-Q, K-K, A-A. Queste mani nel lungo periodo fanno vincere tanti soldi ma anche saperle foldare è importante“.
Ecco cinque situazioni chiave in cui bisogna farlo, secondo Williams. Attenzione: parliamo in particolare di cash game e di limiti bassi.
1 – Il nit ti 4betta preflop
Nit è un termine che si usa per un giocatore molto tight che non ama il rischio. Williams spiega: “È il tipo di giocatore che si trova frequentemente nei low stakes online o nei casinò. Questa gente si siede ai tavoli e aspetta semplicemente di avere il punto nuts.
Se usi un HUD online vuoi vedere statistiche tipo 12/10/3 nei 9max o 17/15/3 nei 6max. Queste stats si riferiscono a VPIP, PFR e AF. I giocatori descritti hanno una percentuale di showdown attorno al 20%. Quindi sono giocatori tight che aggrediscono solo con mani davvero forti.
Pertanto, quando inizi una guerra di rilanci preflop con questi avversari, sappi che fanno sul serio. Una 4Bet nel loro caso significa spesso A-A o K-K. Contro le loro 4Bet preflop io abitualmente foldo mani come A-K, Q-Q, J-J e T-T. Specialmente se si gioca full ring e l’azione arriva da early o middle position. Perché i range sono estremamente tight in quelle situazioni“.
2 – Il nit rilancia la tua cbet su un flop dry
Come potete immaginare, la maggior parte delle situazioni in cui bisogna foldare una premium hand prevede come avversari quei giocatori avversi al rischio che abbiamo descritto. Questo perché non bluffano spesso quando decidono di committare una larga porzione del loro stack. “Al contrario, contro un loose maniac raramente folderò una premium. Il punto deve essere chiaro. Le nostre azioni dipendono pesantemente dall’avversario.
Detto ciò, un altro spot in cui foldiamo una premium prevede il raise di un nit su un flop apparentemente innocuo. Ecco un esempio: 259. Non ci sono praticamente draw su questo flop e se un nit rilancia significa quindi che ha 2-2, 5-5 o 9-9 in mano. Quando ho una mano come A-K, T-T o J-J, spesso penserò al fold. Più difficile è la situazione con Q-Q, K-K o A-A in mano, perché qualche mano la battiamo. Farei call per rivalutare al turn“.
3 – Il nit rilancia la tua second barrel
Nel poker si fa una double barrel quando si rilancia preflop, si punta al flop e si punta anche al turn. Una linea del genere dimostra forza. “Perciò quando un nit rilancia al turn come risposta, le campane mi suonano in testa se ho una premium hand.
Perché l’avversario qui mi rilancia? Ricordate che i nit non mettono soldi nel piatto se non si sentono favoriti. Rilanciando una double barrel mettono circa 50% del loro stack in mezzo. Un avversario prudente lo farebbe mai in bluff o con un draw? No.
Per questo in mani simili foldo le premium. Anche Q-Q, K-K e A-A. Perché penso ci siano buone probabilità di stare dietro.
A volte i nit sopravvalutano dei draw o delle overpair e rilanciano una cbet. Perciò chiamo spesso con Q-Q, K-K o A-A. Ma un rilancio a una second barrel è un’altra storia. Hanno il nut e devi foldare le premium che non sono migliorate.
Comunque ci sono situazioni molto difficili. Se per esempio hai AA su un board 357 10 e il nit rilancia, è dura passare. Suggerisco di usare programmi come PokerTracker per giustificare razionalmente le vostre scelte. Al tavolo possiamo essere sopraffatti dalle emozioni e la mente ci gioca brutti scherzi. Ma i freddi numeri non mentono. Provate a cercare quanto perdete chiamando i rilanci al turn. Bruciate soldi giocando con una semplice coppia“.
4 – Folda una premium quando ti rilanciano al river
Williams ci parla di un’altra strada: “Un’altra situazione in cui foldo una premium hand nel poker è quando vengo rilanciato al river. Ovviamente parlo sempre di una premium che non migliora grazie al board. Settamno o chiudendo colore le cose cambiano, ovviamente.
Supponiamo di avere KK su un board J98 5 3. Ecco l’action. Tu hai rilanciato preflop e puntato al flop. Al turn c’è stato un doppio check. Al river punti e l’oppo random rilancia. Non abbiamo informazioni su di lui. Qual è la nostra scelta? Bisogna foldare i Re. Perché? Abbiamo checkato al turn, visto che completava tanti possibili draw. Quando lui checka dietro al turn, pensiamo di prendere valore al river, avendo sotto-rappresentato la nostra mano. Oppo ci potrebbe chiamare con Q-Q, un Jack o un 9. Ma il suo rilancio finale cambia tutto.
Anche qui basta verificare con PokerTracker. Ai low stakes i giocatori raramente bluffano al river. Quasi mai. Inutile stare a chiedersi se abbiano un set, un colore, doppia o scala. In ogni caso i tuoi Re sono battuti“.
5 – Folda una premium se sei molto deep
Ultima situazione. Williams parla di 200, 300 o più bui. Situazioni comuni nello Zoom online. “Ho postato di recente una mano Zoom dove un giocatore con 425bb non è riuscito a foldare A-A su un board 7-Q-7-7-10. Pochi giocatori ai low stakes capiscono come si gioca deep, perfino tra i reg. E ciò è molto profittevole per chi sa approfittarne“.