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Tre nuove tendenze del poker nei circuiti Super High-Roller
I tornei dei circuiti Super High Roller sono degli universi a se stanti, riservati a una ristretta accolita di top players e facoltosi businessman, governati da regole proprie e ben diverse da quelle dei tornei live per ‘comuni mortali’
Ma quali sono le nuove tendenze registrate nei tornei dal buy-in più alto della gamma? Recentemente sul blog di PokerStars è stata pubblicata una interessante analisi del Super High Roller da 100.000$ al PokerStars Caribbean Adventure 2019 che fa luce su diversi aspetti.
Il torneo è stato disputato in 3 giorni e ha riscontrato parecchio successo evidenziando nuove strategie emergenti.
Vediamo allora nel dettaglio queste nuove tendenze mostrate dai giocatori Super High Roller.
Una chip e una sedia
Conservare una singola chip quando si va all-in mantenendo un minimo di stack è da tempo una strategia popolare nel mondo del poker online in particolare quando si è in bolla.
Questa strategia permette di avere spazio di manovra soprattutto quando si è short stack e il piatto vale più del raddoppio.
Il “Chip and a Chair” è stato introdotto anche nel mondo del poker live.
Alcuni strateghi del gioco sono in grado di sopravvivere con l’ausilio di questo stratagemma.
Un esempio che si può osservare è il bluff fallito di Stephen Chidwick contro Sam Greenwood al tavolo finale del Super High Roller PCA.
Chidwick è rimasto con una sola chip dopo essere andato virtualmente all-in.
La brutta notizia per lo statunitense è arrivata dopo che Greenwood è andato all-in per quella chip da 5000$ inferiore al BB.
Foldando in quello spot in cui non avrebbe avuto nessuna possibilità di vincere, Chidwick è rimasto almeno in gioco anche se non per molto.
Una situazione già vista in precedenza eseguita da Matthias Eibinger durante il PCA. Finora sembra che questa mossa non abbia moltissimi effetti positivi.
Tuttavia Sam Greenwood ha convinto gli spettatori al Main Event del PCA.
Dopo la vittoria di 1.77 milioni di dollari, Greenwood si è fatto strada nella parte finale del Day2 nel Main Event quando ha avuto la seguente mano:
LVL 16 – SB 2.500 BB 5.000 (BB ante 5.000)
Greenwood ha solo 5.000 in chip dopo aver tentato e fallito il bluff al river.
Bluff-jamma il river con un board di 5 2 7 9 10 con K 6 chiamato dal chip leader Pierre Calamusa con Q 9 con doppia.
Calamusa con uno stack di circa 1.5 milioni e con una o due mani ancora da giocare.
Era quasi fuori con solo 5.000 chips dalla disfatta.
Tuttavia con solo 2 mani rimaste in quella giornata, Greenwood è riuscito a trasformare quelle 5.000 chips in 57.000.
Dopo solo mezz’ora del Day3, il canadese ha chiamato all-in da SB con 7 7 e con solo il flop è riuscito a combinare poker di 7.
Questo lo ha portato a 145.000 chips facendolo tornare di nuovo in gara.
Greenwood ha chiuso poi al 73°posto per 20.980$, dimostrando ciò che Joe Stapleton ha sempre saputo: “Tutto ciò che serve è una chip e una sedia”.
Si può imparare molto da questa esperienza. Lasciare una chip nel proprio stack in un torneo con Blinds e Ante può essere fruttuoso.
La possibilità di rientro è lì quando non si è costretti a pagare l’ante ad ogni mano.
Ricerca del valore con mani deboli
Tra i migliori giocatori di torneo, la ricerca del valore da mani marginali è una delle strategie più rischiose che però assicura grande vantaggio.
È una dinamica comune da vedere al PokerStars Caribbean Adventure, ma il più delle volte è fallimentare.
Un ottimo esempio è la mano giocata da Dominik Nitsche contro Sam Greenwood:
Greenwood con K 10 apre preflop con l’intento di combinare un progetto di scala.
Flop: A Q 3
Nitsche con A 4 opta per una top pair di A.
Turn: 5
River: J
Il river è un disastro per la mano di Nitsche e Greenwood ha una scala.
Per il canadese è arrivato il momento di ottenere valore dalla sua mano dato che è in testa.
Nitsche non ha fatto intendere di avere asso fino a quel momento.
Greenwood punta 17.000 in un piatto di 56.000, un raise molto basso ma appetibile per il tedesco che potrebbe raisare.
Nitsche rilancia, 65.000.
Greenwood prende del tempo per confondere il tedesco e poi va all’in.
Nitsche dopo aver visto l’all’in del canadese folda.
Lo sguardo sul volto di Nitsche dice tutto, sa di essere stato “catturato”.
In questo caso Nitsche ha tentato di ottenere più valore possibile con una mano debole, combinando solamente una top pair.
Non sempre si ha la meglio quando si è alla ricerca di piccoli valori con mani deboli e se si esagera può costare caro.
Questa tendenza a ricercare estremo value dalle mani deboli è molto ricorrente nei giocatori Super High Roller oggi.
Semi-bluff
Ultima tra le strategie di tendenza è la pratica del semi-bluff post flop con mani deboli.
La mano giocata tra Badziakouski contro Joao Vieira ne è un esempio:
Vieira ha 7 4 mentre Badziakouski ha K 10
Flop: 6 Q 7
Vieira ha il controllo della mano avendo combinato una middle pair al flop, dopo aver difeso la sua mano “debole” preflop da BB contro l’apertura di Badziakouski.
Badziakouski ha meno di 20 BB ma punta il 10% del suo stack rimanente anche se la sua mano è ormai svalutata dal flop.
Dopo la puntata bassa di Badziakouski, Vieira può decidere tra un Check-call o un Check-raise, considera quindi che il raise ha molto valore in questo caso.
Vieira raisa abbastanza da mandare all-in Badziakouski il quale poi folda.
Questo è un po’ un esempio di semi-bluff molto comune visto recentemente in questi tipi di tornei.
Se qualcuno chiama bisognerebbe riuscire a combinare almeno una doppia per ottenere valore dal board.
Di certo la tendenza comune dei nuovi giocatori Super High Roller è quella di estrarre quanto più valore possibile da ogni mano.
Si cerca di sfruttare qualsiasi apertura possibile, anche bluff che per molti sarebbero improponibili.
Photo credits: Tomas Stacha / PokerNews