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Parliamo di 6+ Hold’Em: il gioco preflop
Continuano i nostri appuntamenti con il 6+ Hold’Em e le sue strategie di gioco.
Oggi affrontiamo il discorso relativo alle strategie preflop che nella maggior parte dei casi ci si trova ad affrontare in una partita di 6+ Hold’em.
Per ogni formato di gioco pokeristico, le lezioni di base partono appunto dalla gestione e dalla selezione delle mani iniziali.
Coppia d’Assi bene, 7-2 off male; nello Short Deck però non è proprio così semplice definire il valore delle mani iniziali.
Ci sono momenti in cui mani come A-K off sono di gran lunga superiori ad un 9-8 suited, ma altre volte succede il contrario.
In generale le prime e più importanti lezioni riguardano la selezione delle mani per valore.
Un giocatore inesperto tende a giocare anche mani di partenza orribili eliminando già in partenza ogni sua possibilità di profitto.
Una buona selezione di mani iniziali fornisce ai novizi una base solida da cui partire per poi elaborare strategie vincenti.
Nel 6+ Hold’Em le strategie sono ancora alle fasi iniziali, essendo una tipologia di gioco ancora “giovane” non dispone di livelli di comprensione come quelli raggiunti nel normale Hold’em.
Recentemente Isaac Haxton, top player statunitense, in un articolo su PokerNews ha delineato alcuni principi fondamentali del gioco preflop.
Lo scorso autunno Haxton ha vinto l’evento 10.000$ Short Deck al Poker Masters per una prima moneta di 176.000$ e ha poi condiviso le lezioni apprese in quella esperienza di gioco.
Selezione della mano iniziale
“È ancora Hold’em!” Per chiunque si stia avvicinando da poco al nuovo formato di gioco bisogna ricordare che le coppie alte e le carte alte in generale sono buone.
Carte da combo low/middle non sono eccellenti ma rispetto al NLHE hanno più equity.
Come già argomentato nell’articolo su odds e le probabilità, le azioni preflop sono simili al classico Hold’em.
Coppia d’Assi servita, pur essendo la mano migliore per un all-in preflop, non ha un grande impatto contro mani come J-10 suited.
Le coppie in generale scendono di valore nello Short Deck, in particolare le coppie inferiori a K-K.
In contemporanea mani connesse come J-10 aumentano di valore poiché le possibilità di combinare doppia, scala e tris sono più alte.
Combinare colore è molto più difficile considerando che ci sono meno outs, di conseguenza tutte le mani suited servite perdono valore rispetto al No Limit Hold’Em.
È importante tenere a mente che i connectors low/middle non sono così forti come potrebbero sembrare.
“6-7 suited … Ci vuole un po’ per riorientarsi e rendersi conto che è come avere 2-3. È una pessima mano!” sottolinea Haxton.
Tendenza a bettare preflop
Nell’Hold’em tra i pareri più convenzionali è consigliato cercare un raise quando si entra in gioco. Rubare occasionalmente i bui è una parte essenziale di una strategia vincente.
Nello Short Deck l’equazione cambia se si considera che molte mani sono giocabili. Tutti i giocatori, soprattutto in un formato in cui i blinds sono rimossi e rimpiazzati da un sistema di ante, sono motivati a raisare per competere preflop.
Quindi tutti i contendenti del piatto hanno un prezzo allettante per chiamare la double ante iniziale.
Detto questo, nel 6+ Hold’Em limpare risulta essere matematicamente corretto con frequenze più alte.
Tutti gli spettatori del torneo Short Deck di Poker Masters hanno visto che è stato caratterizzato dal frequente limping. Haxton crede che questa condizione sarà un tema principale anche se le strategie dello Short Deck continueranno ad evolversi.
“Se sei il primo ad agire in una partita 7-Handed devi considerare che nel piatto ci sono già 8 ante. Dovrai inserirne almeno un altro per vedere un flop.
Non si è obbligati a vincere spesso, poiché vale la pena investire sulla posta in gioco ad ogni mano. Questa struttura incoraggia molto i piatti multi-way il che è una delle caratteristiche che rendono il formato così popolare”.
Le caratteristiche del raise preflop
Normalmente aumentare di 2-3 volte il BB è normale nell’Hold’em tradizionale.
Ma per Haxton il discorso cambia nel caso di raise preflop nello Short Deck.
“In generale, il raise-sizing sarà più elevato di quello che si usa nel No-Limit. Lo Short Deck è caratterizzato da raise più frequenti e più grandi. Chiunque vuole shovare per vincere il piatto”.
Durante l’evento Poker Master molti giocatori hanno shovato per circa 30 ante con mani come K-J, sapendo che anche se fossero stati chiamati avrebbero avuto un’equity abbastanza decente in quasi tutti i casi.
Analogamente, se non fossero stati chiamati, avrebbero ottenuto diversi ante dal piatto aumentando significativamente il loro stack.
Ma se si ha intenzione di avvicinarsi al mondo dello Short Deck bisogna prepararsi soprattutto a piatti multi-way, single-raised e piatti limpati.
In molti cercano di arrivare a vedere il flop senza pagare troppo.
“Penso che sia il modo di interpretare il gioco. In un certo senso è una forma di poker più interessante, più difficile da risolvere, con più persone che vedono il flop. Penso che la gente si diverta guardando questo gioco. La strategia è in continuo sviluppo”.
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