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il 16 Mag 2019

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Andrea Bianco da Tenerife assicura: la liquidità condivisa è una soluzione indispensabile per il poker italiano

Andrea Bianco da Tenerife assicura: la liquidità condivisa è una soluzione indispensabile per il poker italiano

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Andrea “ELLOBO306” Bianco vive a Tenerife da anni e grinda con successo gli Spin nel nuovo mercato europeo con liquidità condivisa tra Spagna, Francia ed Italia. Oramai si considera”iberico” e sta anche coachando diversi poker players spagnoli.

E’ interessante capire come vedono questo nuovo mercato in Spagna ed Andrea può essere la persona giusta per farci capire il punto di vista da Tenerife. Ma prima ecco il suo percorso pokeristico:

“Ho iniziato a giocare nel 2010, quando ero all’ Università. In quel periodo non ero di certo un giocatore vincente, anzi, credo fossi un vero e proprio fish; ma, piano piano, ho migliorato il mio livello studiando vari classici del poker (il mio primo libro ricordo fu Super System 2 di Doyle Brunson). Ma non era abbastanza perché l’hold’em si evolve molto rapidamente. Il vero salto di qualità l’ho fatto, circa un anno fa, con il coaching. Ho scalato i livelli dai €2 fino ai €50, infatti, attualmente, grindo gli Spin da 20-50 € sul nuovo mercato condiviso del “.es”, poiché vivo a Tenerife”.

D: Cosa pensi della liquidità condivisa? Il nuovo mercato anche con i giocatori italiani secondo te funzionerebbe?

R: Credo che la liquidità condivisa ormai sia diventata una soluzione indispensabile, l’unica strada percorribile per arginare la fase discendente che sta vivendo il poker online; ci sono sempre meno occasionali che si avvicinano a questo gioco e l’inglobamento nel condiviso di un mercato così grande come quello italiano sarebbe un ottimo innesto, amplierebbe di molto il bacino di utenza per entrambe le parti. Spero che il legislatore italiano possa capirlo, che non paragoni il poker a qualsiasi gioco d’azzardo, ma lo consideri come un vero e proprio gioco d’abilità, con tutta la tutela che gli spetta.

D: Come si troverebbero gli italiani sulla nuova piattaforma europea?

R: Io credo che un’eventuale incorporazione nella liquidità condivisa possa solo giovare ai giocatori italiani, che potrebbero partecipare a eventi con garantiti più alti e confrontarsi con molti più giocatori; insomma, davvero non riesco a trovare un solo aspetto che non sia vantaggioso. Ovviamente chi si approccia con dedizione, studio e ha voglia di mettersi in gioco farà bene, qualunque sia il field. Gli altri saranno destinati ad avere un expected value negativo, in qualsiasi caso.

D: Levaci una curiosità: come si vive a Tenerife, lo consigli come esperienza di vita?

R: A Tenerife ormai mi sento come a casa. All’inizio ho trovato qualche difficoltà: il cibo, la lingua. Naturalmente vivere a due passi dall’Oceano, con una temperatura media di 20°, aiuta ad adattarti facilmente. Molte persone, però, hanno un’idea sbagliata dell’isola, fantasticano su un paradiso dove si può vivere con pochissime risorse economiche. Per vivere qui è essenziale avere una buona fonte di reddito, nonostante ci siano beni dove ancora si risparmia, come la benzina per esempio.

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D: Ed il poker invece? Ci sono vantaggio o svantaggi?

R: Per quanto riguarda il poker credo ci siano due aspetti da prendere in considerazione prima di pensare di trasferirsi qui: il primo è la liquidità condivisa, che ti permette di giocare con un field più ampio, il secondo è che i profitti derivanti dal poker, qualora superino i 1000€ annui, vengono tassati al 20% circa, sebbene vengano tassate già le rooms (sulla rake, ndr). Possiamo quasi definirla una doppia tassazione!

D: Qual è il livello tecnico in Spagna e nel nuovo mercato della liquidità condivisa rispetto all’Italia? Hai notato differenze vistose?

R: Devo essere sincero: in Italia non ho mai giocato Spin, quindi non potrei fare una comparazione tra i due field, credo ci siano più occasionali, dato che comprende un bacino d’utenza più ampio, però non posso dirlo con certezza.

D: Secondo te gli spagnoli si trasferirebbero in Italia per una nuova esperienza?

R: Potrebbe essere un’opzione interessante per molti professionisti, soprattutto considerando che in Italia non esiste la tassazione sul profit. Inoltre stiamo parlando di un Paese con paesaggi stupendi, una delle migliori gastronomie al mondo e con un patrimonio artistico inestimabile. Quindi perché no?

 

Se anche tu sei a favore della liquidità condivisa per il poker online italiano firma la nostra petizione!

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