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Gli italiani da tenere d’occhio nella seconda parte delle World Series Of Poker!
La 50° edizione delle World Series Of Poker è pronta a entrare nel vivo.
Degli 89 totali in programma se ne sono conclusi la metà e le Series ci hanno già regalato tante emozioni, anche se la gioia del braccialetto italiano è rimasta un urlo strozzato in gola.
Prima il 3° posto di Dario Sammartino, poi il runner-up di Marco Bognanni e proprio ieri sera il 4° posto di Andrea Buonocore.
Se si guarda il bicchiere mezzo pieno sono sicuramente risultati altisonanti: ma noi speriamo che il bello debba ancora arrivare…
Gli italiani su cui puntare nella seconda parte delle Series
Chi sono gli azzurri il cui exploit in un evento WSOP è più probabile tra quelli che vi prenderanno parte?
Abbiamo stilato una lista di 5 nomi che potrebbero riservarci delle sorprese da qui alla fine, basandoci sui risultati conquistati in precedenza, sul feeling recente con le due carte, sullo stato di forma e sull’ambizione. Ecco chi sono, secondo noi, i papabili.
1. Dario Sammartino
Da chi potevamo partire se non da lui. Nome fin troppo scontato certo, ma quest’anno Dario si è messo a grindare praticamente qualsiasi evento, varianti comprese. Vista la sua versatilità a fronte di un bagaglio di skill su cui c’è poco da discutere, Sammartino è indubbiamente l’indiziato numero uno. Al momento può vantare 3 ITM, tra cui un final table e un 11° posto proprio a ridosso del tavolo finale, per un totale di oltre 190mila dollari lordi. Scaramanzia a parte, elemento da tenere sempre in alta considerazione considerando le sue origini, Dario rimane la punta di diamante della spedizione azzurra a queste WSOP.
2. Gianluca Speranza
Una partenza in sordina a queste WSOP, con un ITM al Millionaire Maker e un altro al 6-handed da 3K. Totale? 7mila dollari e spicci. Eppure Gianluca ha dimostrato ampiamente di saperci fare nei field con tanti giocatori, sia online (non dimentichiamo il clamoroso back to back al Main SCOOP) che live (il Main Event WSOPE 2017 vi dice qualcosa?). Gianluca è tra i player più preparati in circolazione a livello internazionale e siamo sicuri che sputerà sangue pur di non tornare a casa con le tasche vuote.
3. Andrea Shehadeh
Andreino è un po’ l’underdog in questa nostra Top 5. La tripletta del 2017 in cui conquistò Barracudas, Main 888live e IPO è già acqua passata. In questo 2019 il grinder lombardo deve ancora piazzare la zampata vincente e quel 51° posto all’evento #28, il NLH da 1.000$ nel quale è stato chipleader per lunghi tratti, grida ancora vendetta. Sebbene sia alla sua prima esperienza alle World Series, Shehadeh è indubbiamente uno tra i più preparati, nonché motivati, per cercare l’affondo in un torneo di alto livello come quelli in corso a Las Vegas. Staremo a vedere…
4. Max Pescatori
Parlare di speranze azzurre senza includere il “Pirata” equivarrebbe a fare un torto alla storia: nessuno come lui alle WSOP tra i nostri portacolori. Al momento soltanto due ITM in cascina con un 13° posto al Dealer’s Choice Championsip che per un attimo ci ha fatto ritornare in mente i fasti del 2015, l’anno dell’incredibile doppietta iridata. Per Pescatori parlare di motivazione è quasi superfluo, parliamo infatti dell’ambasciatore italiano alle WSOP, uno che a livello pokeristico vive per le Series e soprattutto vive le Series in modo tutto speciale.
5. Marco Bognanni
“Easy picking” anche in questo caso. Magic Box è parso in forma stratosferica in questa edizione delle WSOP e il runner-up di qualche giorno fa ne è la dimostrazione. Per sua stessa ammissione le Series rappresentano il luogo ideale per ogni pokerista, sia dal punto di vista del field particolarmente abbordabile che per quanto concerne il prestigio. Siamo sicuri che quel secondo posto, vista l’attitudine positiva come raccontatoci nell’intervista a caldo, funga da stimolo per fare ancora meglio nel rush finale.
Photo Credits: (1-4-5) Pokernews; (2-3) Stefano Atzei