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il 28 Giu 2019

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Dzmitry Urbanovich si racconta:a Las Vegas gioco solo al Rio e poco No Limit Hold’em

Dzmitry Urbanovich si racconta:a Las Vegas gioco solo al Rio e poco No Limit Hold’em

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Dzmitry Urbanovich è uno di quei nomi che ti restano per forza nella mente. Un giocatore che a soli 24 anni vanta già quasi 6 milioni di dollari vinti nel poker live, oltre ai 2 milioni vinti online. Non solo, ma appena 20enne sbancò l’EPT Malta grazie a 4 picche vinte in una settimana. Numeri incredibili, per un giocatore che ha saputo poi riconfermarsi nel tempo, tanto da entrare nel team pro di PartyPoker.

Nella mente del polacco però, c’è una sola cosa adesso. Le WSOP e vincere possibilmente un bracciale. Quell’alloro sfuggito di un soffio lo scorso anno. Ma non sembra essere preso dalla frenesia Dzmitry Urbanovich, il quale vive giorno per giorno a Las Vegas, in attesa appunto del trionfo. E così fra un torneo e l’altro ha rilasciato una bella intervista ai colleghi di highstakesdb.com.

Tanto per chiarire, ci tiene a fare luce sulle sue origini: “Io sono Polacco, ma “adotatto”. Nasco e cresco per un certo periodo a Minsk in Bielorussia. Poi mi trasferisco con i miei genitori in Polonia e così ho il doppio passaporto. Mi sento sia bielorusso e sia polacco. Una parte della mia famiglia vive ancora a Minsk e più volte durante l’anno vado a trovarli. L’ultima volta è stata anche l’occasione per giocare un primo torneo dal vivo nel casinò di Minsk. Credo che ci saranno altre volte con il poker.

Dalle origini a Las Vegas il salto è incredibilmente breve. “E’ sempre un piacere essere qui a giocare le WSOP. Per chi fa di professione questo mestiere, le WSOP sono il massimo ed è impossibile mancare. Io a Las Vegas non esco mai dal Rio per i tornei. Gioco esclusivamente qui e mi dedico più alle varianti e molto meno al No Limit Hold’em. Se quando sono in Europa la situazione è completamente opposta, a Vegas mi dedico a tutti quei giochi che difficilmente riesco a trovare negli schedule del Vecchio Continente”. 

E pensare che Dzmitry Urbanovich, dopo le 4 picche vinte in una settimana a Malta non approdò poi alle WSOP 2015: “Avevo solo 20 anni e l’età minima per giocare in Nevada è di almeno 21 anni. Quindi il mio debutto è slittato di un anno. Un pò mi è dispiaciuto considerando che ero in un rush pazzesco e probabilmente avrei fatto bene in quella kermesse. Spero prima o poi di mettere le mani sul bracciale“. 

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Quel bracciale sfuggito di un soffio lo scorso anno. “Chiaro che perdere fa sempre male, ma ho poco da rimproverarmi, visto che ho espresso un bel gioco in heads up. Non è bastato per vincere e accetto la sconfitta. Non la vivo come un incubo, ma casomai come uno stimolo per arrivare ad un successo”. 

Nel finale dell’intervista, chiedono come sia cambiato lo Dzmitry giocatore in questi anni. “Ovviamente cresci e cambi. Però c’è da dire che io dai 18 anni in poi ho sempre preso con serietà il poker. Dopo un anno di apprendistato online, condito da tanto studio, ho iniziato ad inanellare i primi risultati. Diciamo che il famoso EPT Malta è stata la svolta definitiva. Cerco di non perdere mai l’obiettivo principale: vincere e rimanere al passo con i tempi, senza cambiare totalmente la propria natura o stile”. 

 

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