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La scaramanzia aiuta la performance – anche nel Poker?
Il mondo del Texas Hold’em, come succede anche nello sport in generale, è ricco di personaggi scaramantici e una nuova ricerca tedesca ha anche approfondito gli aspetti scientifici legati a questo approccio e alla sua influenza sul rendimento dell’atleta.
Secondo i ricercatori chi porta al tavolo un portafortuna o segue un rituale particolare prima di giocare ha delle performance migliori dovute a meccanismi mentali che stimolano la sicurezza personale.
Gli esempi nello sport sono molti giocatori che mantengono lo stesso taglio di capelli o non si fanno la barba perché ha portato bene nell’ultima partita importante disputata, Filippo Candio che indossa la stessa maglia per tutta la durata del Main Event o Valentino Rossi che porta con se in moto una tartaruga ninja
La psicologa Lysann Damisch dell’università di Colonia, in Germania, ha dimostrato che questi rituali potenziano le performance degli atleti, rendendoli più sicuri e stimolando la loro voglia di vincere: lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Psychological Science” e si è basato sullo studio dei comportamenti di molti personaggi importanti del mondo dello sport.
Molti sportivi sono stati interpellati a riguardo ed è stata analizzata la performance con o senza il loro amuleto portafortuna: il team ha potuto così osservare come la prestazione senza portafortuna sia stata nettamente inferiore.
La psicologa ha spiegato:”Ho notato che molti atleti si appoggiano a rituali personali di ogni tipo prima di giocare e mi sono chiesta perché. La nostra conclusione è che tutto questo li illude di riuscire a controllare qualcosa che di fatto è incontrollabile, e questo meccanismo mentale infonde loro fiducia, autostima e sicurezza. Li rende più forti e quindi li aiuta a vincere“.
In definitiva se i singoli individui ritengono di poter controllare con le proprie azioni gli eventi della propria vita in generale non fanno uso di questo genere di scaramanzia, ma nel caso consciamente o inconsciamente si ritenga che possano contare anche fattori esterni allora si cerca aiuto e sostegno in rituali o amuleti: è la teoria del “locus of control“, nel caso questo sia esterno ci si appoggia al caso, alla fortuna per trovare sostegno, mentre nel caso sia interno allora ci si basa solo sulle proprie potenzialità.
Tra gli sportivi prevale il primo caso, secondo quanto visto dal team tedesco, e molto spesso questo succede anche nel mondo del Poker, disciplina che in realtà dovrebbe avere un’approccio razionale e logico/matematico, ma dove spesso si rimane vittime del bisogno di un’aiuto psicologico da parte della dea bendata.