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Evitare il bluff contro i giocatori loose: ecco i motivi per cui non dovremmo farlo
Il bluff è una delle giocate più belle nel poker. Ma è un’opzione che non sempre da i suoi frutti: prevede un piano ben preciso, una certa esperienza da parte di chi lo attua e infine, bisogna scegliere bene su chi affondare il bluff. Tra le tante categorie di players, ci sono coloro che possiamo catalogare come giocatori non bluffabili. Ovvero che difficilmente ha un senso provare un bluff vs di loro, visto che chiameranno a prescindere.
Sono spesso giocatori ricreativi, quasi sempre loose e non giocano mai immaginando le carte dell’avversario, ma tengono esclusivamente conto di quello che hanno in mano loro. Dunque diventa difficile far foldare un avversario del genere, anche quando ci sono tutte le condizioni ideali per provare il bluff.
Contro questi players esiste una sola strada: presentarsi allo showdown con il punto e con mani di valore. Solo in quel modo riusciremo ad avere la meglio. E’ quasi banale sottolinearlo, ma spesso anche i giocatori migliori si lasciano prendere la mano e si avventurano in bluff che non ottengono il giusto risultato.
Il miglior player è quello che sa attendere il momento ideale per affondare il colpo contro questi giocatori e si fa pagare i massimi, estraendo valore e chips.
Un esempio di come dobbiamo lasciare stare il bluff contro i giocatori non bluffabili arriva dalla mano seguente. In un tavolo cash game il player under the gun apre a 2$ e da Cutoff il regular 3betta a 7.50$. Da big blind un giocatore ricreazionale, il quale ha giocato oltre il 60% delle mani fino a quel momento, opta per il call. Chiama anche original raiser.
Il flop 7 5 7 induce al check Big Blind e UTG, mentre il CO opta per una bet a 6 dollari. Il big rilancia a 12$ e dopo il fold dell’original raiser, il cutoff chiama. Al turn scende 6 per un doppio progetto di colore e un progetto di scala bilaterale. Il big blind esce a 45 dollari e il cutoff chiama. Si tratta di una bet che porta il piatto complessivo a 135$, con altri 161 a disposizione del player ricreativo.
Il river consegna J per un possibile flush a quadri. Il big decide di andare in check. Una mossa che esclude possibili full, ma anche scale e colori. Qui difficilmente un giocatore ricreazionale arriva a livelli di pensiero come il check/raise con una mano del genere. Così il CO over betta mettendo ai resti il rivale con 6 5 .
Una mano che blochera possibili coppie come 6-6 e 5-5, oltre che a 7-6 e 7-5. Insomma lo spot ideale per bluffare al river. Il big però snappa e mostra il trips con K 7. Linea di gioco discutibile, ma che alla fine ha fruttato al player ricreazionale.
Dall’altra parte la situazione si era fatta interessante per bluffare, ma ci sono stati dei campanelli d’allarme che il regular doveva considerare. Primo su tutti il check/raise al flop del Big. Un’azione del genere, induce teoricamente il cutoff a presentarsi con un punto importante o comunque, a cercare di migliorare la propria mano.
Dunque, per quanto possa risultare banale, mai cercare di bluffare su questa tipologia di giocatori. Nel medio-lungo periodo sarà sempre una scelta negativa e che non porterà benefici. Bisogna avere la pazienza di attendere una mano forte e a quel punto, nella maggior parte dei casi, saranno questi giocatori a consegnarci le loro chips.