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Mustapha Kanit sulle sponsorizzazioni: In Italia? Una questione di lobby…
Nel corso della nostra chiacchierata in terra catalana con Mustapha Kanit in occasione dell’European Poker Tour, abbiamo toccato diversi argomenti, tra cui il discorso sponsorizzazioni.
Mustacchione è uno dei pochi eletti a portare ancora una patch al petto ma la sponsorship non proviene da un’azienda italiana, bensì da una francese.
In una recente chiacchierata si era mostrato particolarmente preoccupato per la situazione paradossale creatasi in Italia, dove le eccellenze in campo pokeristico non vengono valorizzate come all’estero.
Ecco perché abbiamo provato ad andare più a fondo nella questione, focalizzandoci sul suo ruolo di ambasciatore.
Emigrati di lusso
Fino a un decennio fa avere una sponsorship era l’ambizione di chiunque bazzicasse nel mondo del poker. Al giorno d’oggi invece gli ambassador sono ridotti drasticamente e soltanto chi ha già un nome può permettersi il lusso di averne una.
Un riconoscimento insomma, sia per quanto fatto nel mondo del poker che per le skill relazionali o nel campo della comunicazione:
“Il discorso sponsorizzazioni in Italia è abbastanza critico ed è qualcosa che personalmente mi lascia piuttosto basito. Non voglio far nomi ma il talento si vede, si è sempre visto. Io a 19 anni ero il più forte sul ‘punto it’ a giocare i tornei e si vedeva, Dario ‘controllava’ la lobby del cash game e non si muoveva foglia senza di lui. Ma nonostante ciò non siamo mai stati valorizzati.
Per me è sempre stata una questione di lobby, tu sei amico di e vieni sponsorizzato da, perché ti conosco eccetera, mentre all’estero non funziona così. Fuori dall’Italia è tutto molto più chiaro: Ok, hai fatto questo e quest’altro, sei ottimo per il poker e ti vogliamo sponsorizzare.”
Un paradosso all’italiana
Per Musta è inconcepibile non aver mai avuto concretamente la possibilità di emergere nel proprio paese:
“All’estero son sempre stato valorizzato in maniera incredibile, mentre in Italia non si muoveva una foglia. Pensare che una room francese, che non opera in Italia, ti venga a prendere per sponsorizzarla perché sei un nome globale è paradossale.
All’epoca, prima di fare la mia scelta, avevo diversi contatti ma sono rimasto sorpreso dalla proposta di Winamax. E’ una poker room che fa gruppo e in Francia è la numero uno. Chi gioca vuole bene alla poker room.
Così come a inizio carriera ero legato alla poker room su cui giocavo, in Francia e Spagna per Winamax c’è questo tipo di legame. Quando giochi sei contento, ti qualifichi per il torneo e vuoi conoscere il team pro, ci sono mille promozioni, il customer finale si lega molto al brand ed è fedele alla poker room e questo mi rende orgoglioso, sinceramente.”
Se vi siete persi il racconto di Mustapha Kanit sulla cavalcata di Dario Sammartino al Main Event DATE UNO SGUARDO QUI
Photo Credits: Partypoker live