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Strategia

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il 17 Set 2019

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L’importanza delle strade di gioco nel poker: il turn

L’importanza delle strade di gioco nel poker: il turn

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Terzo capitolo del nostro approfondimento sulle strade di gioco nel Texas Hold’em.

Dopo aver passato in rassegna il preflop e il flop, proseguiamo con quella che viene considerata la più importante: il turn.

Il motivo? Andiamo a scoprirlo insieme…

Descrizione e definizione

Il turn è la terza strada nel gioco del Texas Hold’em, ovvero la terza occasione offerta ai giocatori di effettuare un giro di puntate, oltre a essere quella che rivela la quarta carta comune.

Quella nella quale si ha un’idea abbastanza chiara dei range in gioco e dalla quale dipenderà l’entità del piatto al river.

Questa è la strada ideale per farci pagare tutti i progetti con le nostre mani di valore o, al contrario, provare qualche mossa audace in semi-bluff.

Anche per questa ragione viene considerata la strada rivelatrice, perché se una puntata al flop dopo aver rilanciato (continuation-bet) può esser fatta con qualsiasi cosa, al turn il campo si restringe.

Cosa succede in questa strada

Cominciamo dalle cose semplici. Al turn abbiamo a disposizione una nuova informazione comune, dalla quale dipenderanno sia le scelte da effettuare al momento che eventualmente quelle da fare nella strada successiva.

L’entità del piatto in questa fase dovrebbe essere già sostanziosa se l’azione ha visto dei rilanci preflop e delle puntate al flop.

Considerando che nelle fasi più avanzate dei tornei lo stack medio si aggira tra i 30 e i 50 big blind, non sarà difficile trovarsi “pot-committed” già in questa strada o in quella successiva dopo aver dato o ricevuto azione da un avversario.

Gli scenari che possono verificarsi sono molteplici, da un semplice giro di check a una o più puntate/rilanci fino all’all-in di qualche giocatore e a un eventuale showdown.

In generale, supponendo che vi siano due giocatori al turn, si presentano queste situazioni:

  • check – il primo a parlare decide di non fare azione lasciando l’incombenza all’avversario, che può a sua volta fare check portando l’action al river.
  • check/call – il primo giocatore decide di checkare per poi chiamare la puntata dell’avversario e vedere il river
  • check/fold – dopo aver checkato, il primo giocatore si arrende alla puntata dell’avversario e perde il piatto.
  • check/raise – dopo aver checkato e aver ricevuto una puntata, il primo giocatore decide di rilanciare per una porzione o per tutto il suo stack.
  • bet – il primo giocatore decide di puntare prendendo l’iniziativa fuori posizione. L’avversario a sua volta può passare, chiamare o rilanciare.
  • bet/call – il primo giocatore chiama il rilancio dell’avversario dopo aver effettuato una puntata.
  • bet/fold –  il primo giocatore prende l’iniziativa ma si arrende a un eventuale rilancio dell’avversario.
  • bet/raise – Il primo giocatore punta con l’intento di rilanciare ulteriormente su qualsiasi altro rilancio ed eventualmente andare all-in.

Come migliorare il proprio gioco al turn

La qualità del gioco espressa al turn dipende inevitabilmente dalla conoscenza del gioco che ognuno possiede.

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Essendoci in gioco tantissimi fattori, da eventuali puntate e rilanci tra preflop e flop a informazioni precise che abbiamo raccolto nel corso della partita, tutti gli errori commessi nel preflop verranno a galla proprio in questa fase.

A farne le spese sarà il nostro stack, sia in termini di perdite che di mancati guadagni laddove non riuscissimo ad estrarre il giusto valore dal nostro avversario per paura di spingerci troppo oltre (Punti troppo poco? Ecco i problemi che attiri secondo Jonathan Little).

Ecco perché una solida strategia di base risulta essere fondamentale per interpretare correttamente la mano e ridurre il margine di errore nella comprensione dei range avversari.

Quindi, piuttosto che inalberarsi in chissà quali grandi divagazioni, il consiglio è quello di sviluppare un gioco solido tra preflop e flop per limitare il più possibile gli errori in questa strada.

Mosse da implementare

I più esperti sapranno bene come mettere in crisi gli avversari ed estrarre il massimo valore.

Se c’è qualcosa assolutamente da evitare al turn è andare alla ricerca di progetti “troppo costosi” soltanto perché non si riesce a trovare la forza di passare.

Esiste una ratio precisa per effettuare qualsiasi scelta nel poker e, come detto più volte nei capitoli precedenti, questa si basa sulle pot odds, sull’equity della nostra mano e sulle eventuali odds implicite.

Ogni deviazione da questi rapporti matematici deve avere una buona giustificazione altrimenti si sta inevitabilmente incappando in un errore.

Calcolare correttamente questi fattori è sicuramente l’arma vincente per migliorare il proprio gioco al turn e fare scelte con un’aspettativa di valore positiva (EV +).

Se vi siete persi i capitoli precedenti date uno sguardo ai link qui sotto:

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