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il 18 Set 2019

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Come si sceglie un deal in un torneo? Ecco il miglior metodo

Come si sceglie un deal in un torneo? Ecco il miglior metodo

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Il poker, sia online e sia dal vivo, da la possibilità ai giocatori di accordarsi per un deal nelle fasi finali dell’evento. Certe volte sentiamo parlare di accordo o di payout ridisegnato. Non è altro che un deal appunto, fra due o più giocatori, i quali in prossimità del tramonto del torneo stesso optano per un rivisitazione dei premi. Tanti possono essere i motivi che spingono i giocatori a cercare un deal.

Oggi però non è il punto centrale del nostro discorso. Il focus è su come possono avvenire i deal e quale metodo risulta migliore nella discussione dell’accordo stesso. Dunque, vedremo le varie tipologie di deal, spiegando il meccanismo, per poi planare sul miglior metodo per arrivare ad un deal che possa soddisfare i giocatori che stanno trattando un accordo.

I vari deal

Come detto nel poker esistono più tipi di deal. Il più classico e conosciuto è senza ombra di dubbio l’ICM deal. Si tratta anche dell’accordo più gettonato nella fase finali di un torneo e il più meritocratico. Meritocratico perché i premi vengono ridisegnati in base alle chips che posseggono i players, nel momento in cui optano per una rivisitazione del payout. Dunque il leader del count incasserà, gioco forza, una cifra superiore a quella dell’ultimo player nella suddetta graduatoria.

Il secondo accordo più noto, è quello che gli americani definiscono Egual Chop, meglio noto in Italia come Split alla pari. In pratica i premi ancora da assegnare vengono sommati e poi divisi per il numero di players ancora in corsa. Tutti avranno la stessa cifra, indipendentemente dalle chips in possesso.

Infine, il terzo metodo è una sorta di mix degli altri due. Si chiama Chip-Chop e ha due funzioni: i premi sono proporzionali alle chips di ogni players. Allo stesso tempo però tutti si assicurano la cifra del premio successivo, mentre i restanti premi sono divisi in base appunto alle fiches di ogni giocatore.

Il miglior metodo

Partiamo dal presupposto che il deal perfetto probabilmente non esiste. Ma sicuramente possiamo ribadire che l’ICM Deal è l’accordo più meritocratico dei tre sistemi visti, in quanto tiene conto e pesa il premio, con le chips in possesso dei giocatori al momento del deal. In molti si chiederanno come è possibile calcolarlo?

Un tempo la cosa era sicuramente più complessa e richiedeva una certa dimestichezza con la matematica. Oggi con la tecnologia che fa passi da giganti anche nel mondo del poker, abbiamo una sfilza di APP per ICM Calculator che in pochi secondi ci possono dare il quadro completo di un ICM Deal.

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Certo se vi presentate con oltre il 50% delle chips in gioco per un ICM Deal, dovete già mettere in conto che prenderete circa il 20% in meno, di quello che sarebbe il primo premio reale. Dunque, se da una parte può essere meritocratico, dall’altra sapete benissimo che andrete a perdere qualche soldo rispetto alla cifra stabilita in precedenza nel payout. Per questo motivo vi abbiamo detto che non esiste il deal perfetto.

Avvertenze per ICM Deal

Se l’ICM Deal è il sicuramente il miglior metodo per la redistribuzione dei premi, dobbiamo gioco forza tenere a mente quelli che sono o potrebbero essere gli aspetti negativi di tale scelta:

  • L’ICM deal parte del presupposto che il torneo si chiuda subito dopo l’accordo. Non obbliga però i giocatori a fermarsi, i quali possono proseguire fino alla conclusione naturale del tavolo finale. Sappiate però che il deal cambia e non poco le strategie al tavolo. Di conseguenza siete chiamati a rivedere anche la vostra condotta.
  • L’ICM Deal non tiene conto dell’abilità dei giocatori. E’ presumibile che al momento del deal, la fetta più grande del montepremi possa finire anche nelle tasche del giocatore più scarso, il quale ha dalla sua però la leadership nel count. Dunque bravi o meno, l’ICM guarda solo l’aspetto matematico dell’accordo e non le skills dei players.
  • L’ICM Deal non tiene conto dell’utilità delle chips. Ovvero, per l’accordo hanno solo un valore numerico, ma non tiene conto delle strategie di gestione dello stack da parte dei giocatori. Quindi se fino a poco prima avete martellato il tavolo da leader, oppure vi siete arroccati a difesa dei vostri 10 big blinds, non incide assolutamente ai fini dell’accordo.
  • L’ICM Deal non considera la posizione al tavolo dei giocatori, nel momento in cui si procede all’accordo. Bottone o grande buio sono la stessa cosa per questo tipo di accordo.
  • L’ICM Deal non tiene conto del livello dei bui. Nella sua formula matematica, non è nemmeno a conoscenza dell’esistenza dei blinds.

Conclusioni

Ribadiamo che fra i tre metodi di accordo, il migliore è l’ICM Deal, che premia in buona parte seguendo una sorta di meritocrazia, tradotta appunto nella grandezza del singolo stack. Certo, se quattro giocatori paristack optano per un deal, in quella determinata situazione ha più senso un deal alla pari senza mettersi a fare infiniti calcoli matematici.

Ma sono situazioni veramente al limite e che troveremo di rado nelle battute finali di un torneo. Di conseguenza vi imbatterete tantissime volte nella possibilità di ICM Deal e qualunque floorman di torneo, vi aiuterà nella redistribuzione dei premi, grazie ai vari calcolatori ICM.

 

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