Wednesday, Nov. 27, 2024

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il 12 Ott 2019

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Come indurre al bluff un avversario loose aggressive, secondo Jonathan Little

Come indurre al bluff un avversario loose aggressive, secondo Jonathan Little

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Il professore Jonathan Little oggi ci porta alla scoperta di un nuovo spot giocato alle ultime WSOP. Una mano particolare, sia per lo stile dell’avversario e sia per l’obiettivo finale. Ovvero, come far buffare un loose-aggressive, quando noi floppiamo la top pair. Una situazione che capita ai tavoli e sulla quale ci sono diverse teorie. Il player americano oggi prova a sgombrare il campo dai dubbi.

Jonathan Little è un top player mondiale e con le sue video-analisi siamo abituati a scendere nel più profondo dei pensieri dei vari spot giocati. Qui il player a stelle e strisce, oltre che a descrivere in maniera minuziosa la mano, analizza passo per passo ogni decisione e motiva le sue scelte. Dunque prepariamoci all’ennesima lezione di Jonthan Little i cui consigli sono sempre utili.

Subire check/raise con top pair e cosa fare

Jonathan Little riporta una mano delle scorse WSOP di Las Vegas durante un evento di NLH da 3.000 dollari. L’americano si trova da middle position con 35 big blind e nel livello 200-400 apre a 1.000 con A Q . Chiama solo il big blind, ovvero il player loose-aggressive che ha uno stack due volte quello di Little. Il flop Q 5 2 e il grande buio va in check.

Situazione perfetta, attacca Little. Abbiamo top pair in posizione su un avversario loose-aggressive. Dobbiamo fare una piccola scommessa. Controllare dietro qui non avrebbe senso per alcuni motivi. In primis rischiamo di regalare un free-card al turn e se sta cercando un progetto di colore dobbiamo farlo spendere il nostro rivale. In secondo luogo abbiamo pur sempre una top pair da difendere su un board che nel proseguo della mano può crearci qualche noia. Infine, lo stile del nostro avversario ci induce a bettare, con la quasi certezza di ricevere un call e raramente un fold”. 

Little esce a 1.000 su un pot da 2.600 gettoni. E il suo rivale va in check/raise a 3.000.

Era messo in preventivo il suo check/raise e la situazione è sempre più bella per noi. Alcun potrebbero pensare di passare con la sola top pair su questa azione strong del grande buio. Niente di più sbagliato. Qui non si folda mai. Dobbiamo solo capire quello che è più giusto fare. Call o Raise. E se rilanciamo, di quanto alzeremo il tiro?”

Un semplice call potrebbe essere la soluzione più pacifica, ma diminuirebbe il potenziale di una nostra azione al turn, oltre che della mano stessa. Allin? Azione eccessiva in questo caso. Ci chiamerebbero solo le mani migliori, mentre negli casi sarebbe pronto a fuggire il nostro avversario e noi perderemo valore nello spot. Un piccolo re-raise è quello che serve. Una 3bet molto leggera che non metta in fuga il rivale, ma anzi lo stimoli a rimanere dentro lo spot“.

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Small 3bet

Jonathan Little rilancia a 6.000, con altri 8.000 pezzi dietro. “Size perfetta a mio parere. Ho dato forza alla mia mano, ma senza far crescere in maniera esponenziale il pot. Stiamo mandando un messaggio importante a “Villain” e lui dovrà in qualche modo raccogliere i campanelli d’allarme”. 

La risposta del grande buio non si fa attendere e 4betta allin per 24.000 chips complessive. “L’allin del mio avversario non mi sorprende. Qui chiameremo sempre. Foldare sarebbe un errore madornale a mio avviso. Vero che non siamo completamente committati in questo spot, ma abbiamo una mano di valore per chiamare e nel lungo periodo il call sarà sempre positivo, rispetto ad un fold che ci porterà a perdere tanti soldi”. 

Dall’altro lato dobbiamo considerare l’azione strong del big blind. Essedo un loose-aggressive potrebbe essere in bluff o semibluff, come avere un punto importante. Ma siamo nella condizione perfetta per chiamarlo, senza dimenticare che lo abbiamo catapultato noi verso l’allin con la nostra strategia“.

Showdown e considerazioni finali

Little chiama per i restanti 8 mila gettoni e il suo avversario mostra K 8. Un 9 al turn apre un insperato progetto di colore al grande buio, ma un 2 al river assegna il double up a Jonathan Little.

“Ci troviamo davanti ad una pessima giocata da parte sua. Essendo un’azione cosi forte mi aspettavo di vederlo con almeno un progetto di colore a picche in mano. Progetto che poi si è aperto casualmente al turn, ma resta davvero brutta la sua condotta. Veramente senza senso”.

Da parte nostra possiamo essere soddisfatti: double up e strategia perfetta. Contro i loose-aggressive dobbiamo essere pronti a tutto. E’ una sorta di guerra che prima o poi dobbiamo combattere. In questa battaglia il fold deve essere molto raro e con validissime ragioni. Nello spot che vi ho appena illustrato non avevamo alcun motivo per passare la nostra mano.L’obiettivo era massimizzare la nostra top pair, facendo bluffare un loose-aggressive e ci siamo riusciti in pieno”. 

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