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Fino a che punto ci si può spingere con la GTO nel poker live?
Evoluzione o involuzione?
E’ questo uno dei quesiti balenati nella testa di chi vi scrive, assistendo al final table dell’High Roller da 250K.
Siamo nella fase 3-handed, un momento cruciale del torneo con Vogelsang, Chin e Chen (avete pensato al brindisi o a Cip&Ciop?) e i commentatori fanno notare come alcune delle decisioni prese dai giocatori fossero frutto di un randomizzatore.
Dan Harrington, il pioniere
Circa una decina d’anni fa in uno dei suoi volumi sul cash game, Dan Harrington suggeriva un metodo per randomizzare le proprie scelte: utilizzare l’orologio da polso.
Associando determinati valori ai numeri presenti sul quadrante, a seconda delle circostanze sarà possibile ottenere un qualcosa di simile a un randomizzatore.
Certo, per quanto concerne le decisioni più accurate questo metodo andrebbe perfezionato, ma per situazioni chiare come un 50/50 o un 70/30 è sicuramente valido.
Questo escamotage è uno dei modi che si possono utilizzare senza alterare il gioco o disturbare l’action al tavolo, semplicemente dando uno sguardo al quadrante.
Metodo che, a quanto pare, è stato riproposto al final table del 250K WSOPE High Roller e che, personalmente, mi è già capitato di vedere in diverse occasioni in alcuni dei tornei più prestigiosi d’Europa.
Chen fa decidere al suo orologio
Chris Vogelsang va all-in da BTN per circa 18 big blind con K Q e Chen si trova col doppio dello stack da BB con K-J off.
Chiamare o passare? Uno sguardo al suo orologio e la decisione è presa: call.
Il board non lo aiuta e il tedesco raddoppia il suo stack in un momento delicatissimo.
I commentatori sottolineano come la decisione di Chen sia dipesa dal responso del suo “randomizer”, ma a questo punto ci viene da chiederci: che fine ha fatto il poker, quello vero, se non siamo nemmeno più noi padroni delle nostre scelte? Per la cronaca il giocatore ha vinto il torneo centrando il primo braccialetto nella storia per Taiwan.
Come funziona un randomizzatore?
Immaginate di avere a disposizione un semplice generatore di numeri che va da 0 a 100.
Se siete di fronte a una decisione per la quale il 33% delle volte dovreste fare un’azione e il 66% un’altra, sarà sufficiente generare un numero e comportarsi in un modo se questo è compreso tra 1 e 33 o nella maniera opposta da 34 a 100. Semplice no?
Ora, dalle immagini in diretta streaming non sappiamo effettivamente se Chen possegga un generatore di numeri integrato sul suo orologio o abbia semplicemente un suo metodo per randomizzare le sue scelte, ma fa poca differenza.
Quel che conta è notare come il gioco si stia evolvendo verso un punto di non ritorno.
La GTO ucciderà il poker live?
Che sia il metodo migliore per vincere a poker, specialmente contro giocatori che assomigliano sempre più a dei robot, non lo mettiamo certo in dubbio.
Che la natura stessa del gioco invece possa essere compromessa, almeno per quelle che sono le peculiarità del live, il punto interrogativo rimane.
Il poker, per restare vivo e vegeto negli anni, ha bisogno di allargare i propri orizzonti e offrire, specialmente ai massimi livelli, quell’intrattenimento necessario a creare una solida fan base.
E lo spettacolo che si prospetta in futuro potrebbe non essere dei più esaltanti: statue di sale che decidono in base a un numeretto apparso sul monitor del loro Smart Watch.
E voi che ne pensate a riguardo?
Se vi siete persi la performance di Phil Ivey al 250K DATE UNO SGUARDO QUI!