Poker Room
Comparazione Bonus
-
RoomBonus
Ultime notizie
Video consigliati
Il TP di Dario Sammartino nella tribet con Q-8o al Main Event WSOPE
Le community pokeristiche sono sempre molto attente quando si tratta di mani.
Se poi a giocarle è il numero uno della All-Time Money List Italiana, nella fattispecie Dario Sammartino, i commenti fioccano che è una bellezza.
A fare il giro del web negli ultimi giorni è stato un 3-bettato con Q-8 off-suited in cui il campione napoletano è riuscito ad avere la meglio su Martin Kabrhel (clicca qui per l’approfondimento sullo spot).
In tanti si sono chiesti come mai Sammartino abbia scelto di fare questa giocata e per fugare ogni dubbio abbiamo deciso di chiedere lumi al diretto interessato…
Il solito fortunello…
L’occasione per parlare dello spot arriva nel corso di una breve pausa ristoratrice al buffet del casinò. Dario ha ben presente lo spot in questione:
“In merito a questa mano ho visto diversi commenti e non nascondo che per alcuni si sia trattata dell’ennesima occasione persa per mordersi la lingua e anzi, magari imparare qualcosa. Mi riferisco a chi dice cose come: “guarda quanto è fortunato, se non fosse cascata la sua al river nessuno ne avrebbe parlato” e via dicendo.
Quella invece non è soltanto una 3-bet +EV, è proprio una 3-bet dove stampo soldi. Perché? Siamo in bolla, io sono chipleader e se tutto va male in quella mano perdo 1/20 del mio stack, che non è nulla. Il mio avversario mi teme tantissimo e prima ha passato una 3-bet con K-9s che non si poteva passare. Inoltre apriva sul buio di uno che in bolla tankava un minuto.
Ciò significa che era weak e passava tutto, o meglio che avrebbe messo soltanto con Kappa o Assi, motivo per cui era troppo vantaggioso aprire su quel buio. Tutti questi elementi rendono la mia 3-bet ancora più vantaggiosa. Il suo range è debole e A-T a Fiori, per quanto io credo lui abbia in questo spot, è top range.
A questo aggiungiamoci che in bolla ho molta più fold equity e postflop, anche se ho una mano debole, posso fargli passare un sacco di roba. Ma soprattutto, lui non giocherà in maniera aggressiva. Perché infatti al flop non è che abbia rilanciato o si sia inventato chissà cosa, mi son preso tutta la mia equity e se non fosse scesa quella carta avrei perso un ventesimo del mio stack.
Fondamentalmente non è una mano che cambia le cose, ma tanti non lo capiscono. Ci sono giocatori frustrati che non si rendono conto di quanto il poker sia un gioco di abilità e continuano a sostenere che le vittorie di questo o quello siano soltanto frutto della fortuna, ma le cose non funzionano così…“
Se vi siete persi l’approfondimento sulla notte prima del final table DATE UNO SGUARDO QUI
Photo Credits: Stefano Atzei