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Il processo di fabbricazione delle fiches da poker: dal design alla sicurezza
Chi gioca spesso nel mondo del poker live, sa che esistono migliaia di tipi di chips. Ogni set ha la sua forma, il suo design, il suo colore e il suo valore.
Ma in realtà vi siete mai chiesti dove e come nascono le fiches da poker? Chi le fabbrica e quale processo viene seguito nella produzione? E quali sono i livelli di standard per la sicurezza delle chips stesse?
Una serie di domande che troveranno oggi risposta in questo articolo. In fondo senza le fiches non potremmo mai giocare a questo gioco. Sono la parte essenziale del poker: l’obiettivo primario per battere i nostri rivali e il tesoro da difendere dagli assalti altrui, lungo la strada che porta al successo.
Senza dimenticare i collezionisti o coloro che amano conservare chips di una certo spessore: pezzi pregiati che vivono più per la loro bellezza, rispetto forse alla loro utilità essenziale. Ma partiamo dai produttori.
Italia al top per la produzione
Nel mondo delle fiches da poker ci sono almeno tre aziende leader nel mondo. E una di queste parla la nostra lingua. La storica azienda Abbiati fa eccellere il Made in Italy anche nel gaming. Da sempre produttrice e fornitrice di oggettistica per i casinò italiani e stranieri, l’azienda leader in Italia per il gioco è una delle più importanti anche nel settore delle fiches.
Insieme alla giapponese Matsui e alla franco-nipponica Gaming Partners International, rappresentano un tris di eccellenze nel mercato mondiale. Ovviamente si tratta di prodotti di altissima qualità e come tutte le cose di qualità hanno un prezzo superiore alla media.
Esistono poi tantissime aziende nel mondo che producono oggettistica per casinò e set di chips per il poker, ma escluse le tre che vi abbiamo elencato le altre puntano ad una qualità inferiore e con prezzi più bassi sul mercato. Dunque c’è ampia scelta, sia per i gusti e sia per la grandezza del portafoglio di chi investe.
Le misure e il Design
Le fiches da poker a prima vista sembrano avere tutte la stessa misura e la stessa grammatura. In realtà non è così. Ogni modello ha una sua “storia” che va dal design al colore, passando appunto per il peso. La dimensione varia dai 39 ai 48 millimetri di diametro, anche se le chip più diffuse sono quelle da 39 e 43 millimetri.
Ognuna ha il proprio stile e il proprio design. Negli Stati Uniti ad esempio sono gettonatissime le fiches costruite con argilla, mischiate a sostanze plastificate che vengono fuse, cotte e poi lasciate ad indurire per un determinato tempo.
Superato questo lasso tecnico sono unite appunto all’argilla e da qui si passa al design e al colore della fiches stesse. Insomma un processo non proprio elementare e molto articolato.
La sicurezza nel mondo delle fiches
Terminato il processo produttivo, si passa alla fase sicurezza. Anche se in realtà quest’ultima è già presente durante l’elaborazione delle fiches. Pensate alle WSOP, all’EPT e qualsiasi altro torneo al mondo. I gettoni che vengono prodotti per quegli eventi sono pezzi unici e che non troverete mai in commercio. Altrimenti chiunque potrebbe acquistarne un set e portarle al tavolo per delle truffe.
Lo stesso vale per quando le fiches escono dall’azienda per essere portate a destinazione. Ci saranno sempre controlli vigili ed accurati: in fondo si tratta sempre di soldi. Non sono banconote, ma al’interno dei casinò e delle sale da gioco rappresentano moneta alla stato puro. Dunque anche lo standard di sicurezza ha la sua importanza in questo processo.
Cosa riserva il futuro
Il mondo delle fiches e la relativa produzione non conosce soste. Una continua evoluzione fra nuove tecniche di costruzione, nuovi materiali da utilizzare e design sempre più accattivanti con un occhio di riguardo al futuro. Insomma è un mondo che non si fermerà mai e tutto il settore cerca di stare al passo con i tempi.
Di fatto non è molto lontano il giorno in cui ogni singola fiches avrà un chip interno che potrà darci in tempo reale la somma complessiva degli stack di ogni giocatore. Un chipcount aggiornato in tempo reale e senza l’ausilio di nessun conteggio a mano.
Tutto grazie alla tecnologia radio-frequency identification, meglio nota come RFID. E oltre al chipcount, anche l’importo della puntata, del rilancio e del piatto. Tutto ovviamente in una frazione di secondo. Anche il poker si lancia verso il futuro.