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Come deve cambiare il sistema di punteggio della classifica POY secondo Daniel Negreanu
Ha fatto di tutto per raggiungere la vetta e alla fine l’ha spuntata sui suoi inseguitori, Shaun Deeb su tutti sebbene sia arrivato soltanto terzo.
Ha documentato tramite il suo V-log ogni singolo momento della sua avventura a Rozvadov, che gli ha fruttato altri 7 ITM oltre ai 16 accumulati quest’estate alle WSOP di Las Vegas.
Nonostante il successo e l’hype che è riuscito a creare attorno a esso, Daniel Negreanu non sembra essere contento dell’attuale sistema di conteggio dei punti della POY (CLICCA QUI per leggere le sue prime dichiarazioni dopo aver conquistato il titolo di WSOP Player Of the Year 2019)
E se a dirlo è il vincitore…
Perché ambire a vincere il POY?
Bella domanda. Allo stato attuale delle cose, oltre a una bella foto nella Brasilia Room e il prestigio di essere eletto giocatore dell’anno c’è ben poco da guadagnare.
Per giocatori come Negreanu, che ha sempre dichiarato di giocare per passione a prescindere dai soldi, la gloria è sicuramente una valida ragione per dare il massimo. Che dire però degli altri?
Il sistema attuale, a conti fatti, risulta essere un po’ datato. Non soltanto per il fatto che non vi è alcun premio monetario per chi vince la classifica, quanto per il sistema di conteggio dei punti che favorisce indubbiamente un certo tipo di approccio alla schedule WSOP, basato più sulla massa che sulla qualità.
Un paradigma che Negreanu vorrebbe tanto ribaltare, non a caso il punto “Quality over Quantity” – più qualità a scapito della quantità, ndr. – risulta essere l’ultimo e il più importante della breve lista pubblicata via Twitter.
Il cinguettio di DNegs
Ecco la ricetta che, secondo Negreanu, potrebbe dare nuova linfa al WSOP POY:
Here is how I would fix WSOP POY:
Limit cashes that count to 12
Make min cashes worth close to nothing
Increase points for top 27 finishes
Increase points for final tables
Decrease points for WSOP main event final table
Quality over Quantity
— Daniel Negreanu (@RealKidPoker) 3 novembre 2019
- Limitare il numero di ITM validi ai migliori 12
- Abbassare il valore in punti dei min cash a poco o nulla
- Aumentare i punti per chi finisce nella top 27 di un torneo
- Aumentare i punti per chi centra il final table
- Diminuire i punti assegnati a chi raggiunge il final table del Main Event WSOP
- Più qualità a scapito della quantità.
Le ragioni della proposta di Negreanu
L’idea di Daniel, sebbene espressa in modo estremamente sintetico, risulta essere una valida proposta per migliorare l’attuale sistema.
Sostanzialmente chi, fino ad ora, puntava a collezionare un numero infinito di cash giocando qualsiasi evento, specie quelli con field ridotti, sarà costretto a rivedere i propri piani.
L’idea di premiare maggiormente chi arriva in fondo ai tornei è valida, mentre rimane ancora tema di dibattito la possibilità di diminuire i punti assegnati ai finalisti del Main Event, che in un sistema che tiene conto dei migliori 12 risultati godrebbero di un discreto vantaggio su tutti gli altri.
Insomma, gli spunti su cui riflettere sono tanti e sono fondati: chissà se la direzione WSOP terrà conto dei suggerimenti del tre volte vincitore o farà cadere il suo appello nel vuoto.
Se vi siete persi l’analisi di Chris Moorman nello spot che ha visto Negreanu foldare scala contro Badziakouski DATE UNO SGUARDO QUI