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Perché quando si bluffa a poker è importante essere coerenti: una mano per capirlo
Non tutte le triple-barrel escono col buco.
Specie quando si cerca di rappresentare il punto che ha in mano il nostro avversario: ne sa qualcosa Alex Foxen che lo scorso dicembre, all’heads-up del Super High Roller Bowl contro Isaac Haxton, si è trovato a performare un raise-bet-bet-bet-fold d’altri tempi.
Scopriamo assieme l’action…
La mano nel dettaglio
SITUAZIONE: Heads-up – Blind 30K/60K, BBante 60K
PREFLOP: Apre Foxen a 2.5 big blind, chiama Haxton.
FLOP: 8 A 10
Check-call di Haxton sulla c-bet a 235K di Foxen.
TURN: 3
Nuovo check call per Ike, stavolta la bet è di 515K.
RIVER: 6
Terzo check di Haxton, Foxen spara 3/4 pot (1.4 milioni) e Ike va all-in. Snap-fold per Foxen che rimane con poco più di un milione.
L’analisi di Dominik Nitsche
In un video comparso recentemente sul canale Youtube di 888poker Dominik Nitsche ha analizzato nel dettaglio la mano in questione:
“La size scelta preflop è ragionevole in quanto si gioca con il BB ante, il che fa sì che si giochino ancora più mani del previsto e già in heads-up si passa pochissimo. L’action quindi è assolutamente ragionevole, Ike qualche volta qui può tribettare ma il call va benissimo.
Al flop Foxen sceglie di puntare circa hald pot, probabilmente perché ha la Dama a quadri, anche se non è una giocata che va fatta il 100% delle volte. Per Haxton invece il call è quantomai standard, non c’è motivo per rilanciare in quanto non ha nemmeno una overcard sul board e si va al turn.
Anche qui la scelta di Alex è comprensibile ma non è l’unica possibile. Bisogna bilanciare le volte in cui si va in second barrel con altre in cui si checka, anche se nello specifico ha preferito prendere la linea aggressiva. Dal punto di vista di Ike invece non ha senso rilanciare perché ci sono poche scary card.
Al river invece credo che la size scelta da Foxen lo abbia un po’ tradito. Quando abbiamo un punto nut cerchiamo di estrarre il massimo valore possibile, quindi se vogliamo bluffare dovremmo fare altrettanto e puntare 3/4 pot qui non è l’ideale lasciandosi dietro meno della metà dell’entità del pot.
E’ molto difficile far passare un Asso in questa dinamica con una bet di 3/4 pot, ecco perché per effettuare questo bluff Alex avebbe dovuto overshovare in modo da mettere massima pressione e aumentare la fold equity. Facendo all-in Foxen può rappresentare sia nut o un punto molto vicino al nut che bluff.”
Insomma, per Nitsche non ha senso cominciare un bluff per poi lasciarlo a metà al river. Molto più importante invece rendersi conto di cosa si stia rappresentando con una certa linea e rimanere coerenti con essa.
E voi che ne pensate della disamina di Dominik? Scrivetecelo commentando sulla nostra Fanpage!