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Rick Salomon bluffa chiunque, anche i miliardari. Vedere per credere
C’è un vecchio detto nel poker che recita: “Never bluff a billionaire“. Tradotto per i non anglofoni: “Mai bluffare un miliardario“.
La ragione è abbastanza ovvia e riguarda il bankroll del giocatore messo sotto pressione al tavolo. Provate a mettervi nei suoi panni: avreste un conto in banca a dieci cifre e la curiosità di vedere cosa ha in mano il vostro avversario. Per quale motivo foldare?
Ragionamento che fila, eppure c’è qualcuno che non ha nessuna paura di bluffare nemmeno contro un miliardario. Parliamo di Rick Salomon, personaggio di cui abbiamo già parlato di recente per delle ricchissime partite private che lo hanno visto protagonista.
Salomon ha dimostrato, ancora una volta, di non temere nessuna cifra durante il Rob’s Home Game, il più grande cash game nella storia di PokerGO.
Tuffiamoci nell’action… Salomon (1.700.000 di stack) apre a $5.000 con 96. Perry chiama con 87 e Palihapitiya (422.000 di stack) chiama con AJ.
Il flop recita K105. Triplo check.
Turn: A. Doppio check. Salomon allora punta 11.000 in posizione con il 9 come carta alta… Perry folda, Palihapitiya snappa con Top Pair.
River: 4. Palihapitiya punta 15.000 fuori posizione. Salomon rilancia a 85.000. Palihapitiya ha 412.000 dietro, ci pensa e alla fine folda, non convinto forse dal proprio J come Kicker.
Salomon incassa il pot e i commenti in rete si sprecano. Se vi va, gustatevi qui sotto il video integrale:
Chi è Chamath Palihapitiya?
Questo appassionato di poker dal nome impronunciabile è un ingegnere originario dello Sri Lanka e trasferitosi in Canada con la sua famiglia all’età di 6 anni.
In carriera può vantare di aver avuto un ruolo importante per un sito di nome Facebook. Forse lo avete già sentito da qualche parte? Scherzi a parte, per il famoso social Palihapitiya è stato senior executive dal 2007 per quattro anni. Dal 2011 è fondatore e CEO di Social Capital, azienda di Palo Alto in California.
È anche azionista dei Golden State Warriors. Ora capite meglio perché si è ritrovato al tavolo dal poker con gente come Phil Hellmuth che da quelle parti non si fa sfuggire certe partite private.
Come pokerista, comunque, Palihapitiya non è l’ultimo arrivato. Tra il 2011 e il 2012, poco dopo aver mollato Zuckerberg, ha piazzato tre bandierine alle WSOP di Las Vegas. Ha sfiorato pure il tavolo finale in un paio di occasioni, piazzandosi 15° e poi 11°. Nel 2013 e 2014 ha fatto segnare invece dei risultati al WPT di San Jose. Sempre noccioline rispetto alle somme che è disposto a mettere nel mezzo in una partita cash….