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Ruling controverso al Main EPT: Giuseppe Zarbo restituisce le chips due mani dopo l’errore del dealer
Situazione a dir poco grottesca quella che si è creata al Day1B del Main Event EPT Praga. I protagonisti sono l’italo-francese Giuseppe Zarbo e Gregory Armand.
Un piatto assegnato a Zarbo che poi viene richiesto due mani più tardi dal rivale americano. Una lunga discussione, infinite mediazioni e poi Zarbo acconsente a restituire una parte del piatto al suo avversario.
Succede anche questo all’EPT Praga e dopo aver visionato la versione ufficiale del blog di Pokernews che riporta i fatti, abbiamo deciso di interpellare anche Giuseppe per sentire la sua campana.
Avrete dunque una panoramica completa per capire come sono andate le cose e tirare le somme su chi possa avere ragione o meno.
I fatti
Quello che andiamo ad esporvi sono i fatti riportati dal Blog di Pokernews, unico organo di stampa che segue il main event dell’EPT Praga.
Il torneo si trova nelle battute finali del day 1B quando il tabellone segna il livello numero 10: 600-1.200 big blind ante 1.200. Giuseppe Zarbo ha vinto due mani prima un piatto contro Gregory Armand, quando all’improvviso quest’ultimo blocca la situazione al tavolo.
Il player americano infatti afferma convinto di averla vinta lui quella mano e che Zarbo, pur sapendolo, ha ugualmente incassato il piatto sfruttando un errore di distrazione del dealer.
Secondo Gregory infatti il suo A-2 ha avuto la meglio sul 3-2 di Zarbo e nonostante la presenza di un 2 sul board il piatto è andato all’italiano. L’americano si agita, sbraita e accusa Giuseppe di essere un ladro. Gli animi si scaldano e al tavolo 12 arriva lo staff dell’EPT.
Il player a stelle e strisce spiega la versione dei fatti e chiede l’ausilio delle telecamere del casinò. Una procedura però scartata dalla direzione del torneo in quanto lunga e complessa.
Vengono sentiti anche gli altri giocatori al tavolo che confermano la versione di Gregory. Segue una trattativa serrata e dopo molti minuti Zarbo acconsente a restituire una parte del piatto.
Infatti sono state ricostruite a grandi linee le size della mano: secondo i calcoli l’italo-francese avrebbe immesso nel piatto fra i 14 mila e i 18 mila pezzi. Lo staff opta per una via di mezzo e Zarbo cede 16.000 gettoni al rivale, il quale è pienamente soddisfatto del “rimborso”.
C’è però da segnalare la stranezza del fatto, con le chips che cambiano proprietario ben dopo che l’azione si era chiusa e basandosi su metodi quantomeno approssimativi.
Le parole di Zarbo
Siamo riusciti a contattare Zarbo che oggi è schierato al Day2 del main event dell’EPT Praga. Oltre a fornirci la sua versione l’italo-francese ci ha spiegato perché ha accettato di restituire una parte del piatto.
“Sono da grande buio con 160bb e difendo un’apertura standard da middle position con 3 2. Al flop cadono 2 Q 5 . Check/call al flop per 3.000. Turn e river 2 carte a quadri con check fino al river. Oppo quando fa check al river mi dice nothing e io mostro 3-2, lui mostra A dicendo best kicker con un 2 o 3 di fiori, che mostra al tavolo indirizzandole al dealer e va via dal tavolo.
Il dealer gira le sue carte le mucka e spinge tutti i gettoni verso di me che recupero. Due mani più tardi l’avversario torna al tavolo e inizia una diatriba sul fatto che il dealer mi ha dato il piatto sebbene fosse lui ad avere la mano migliore. Da qui una lunga discussione con dealer e floor: la prima decisione è che non si può ritornare sull’azione due mani dopo sebbene ci fosse stato un errore”
“Intervengono altri due floor e nel frattempo il dealer viene sostituito. Al tavolo due persone confermano l’errore del dealer, altre non possono confermare con esattezza l’errore. Dura più di dieci minuti (fra l’altro con una mano in corso con allin da 200k di due players che chiedono al floor di far tacere Gregory).”
“Dopo la mano viene presa la decisione di continuare a giocare, ma arriva il TD che blocca il gioco sul nostro tavolo e domanda a tutti la loro opinione. Come detto due giocatori confermano che il dealer ha sbagliato, ma fanno notare che Gregory è partito subito dal tavolo creando un’incertezza. Un terzo dice che non è sicuro ma probabilmente aveva A-2. Due non si pronunciano e colui che è uscito pensa che non avesse la mano vincente“.
“Il TD dice che ci vorrà del tempo per analizzare la camera di sorveglianza che è supervisionata dalla sicurezza dell’hotel e che difficilmente prima del giorno dopo avremo delle risposte. Si rivolge a me, affermando che la decisione spetta a me e tenendo conto della versione degli altri giocatori”
“Dico che stiamo parlando di un piatto da 14k-16k e dopo 25 minuti non ho più voglia di sentire urlare la persona e propongo di finirla dandogli il piatto da 16k, anche se dopo un po’ di tempo ricalcolo il piatto per 13k… Insomma cornuto e mazziato mi vien da dire“.
Giuseppe, che vanta il record italiano di itm consecutivi al Main Event WSOP, ha poi chiuso il Day1 con un salutare stack di 180.000 chips. Ma il polverone sollevato da questo ruling è senza dubbio destinato a far discutere…