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Ecco perché ho hero-callato Luke Marsh: il thought process di Luigi Andrea Shehadeh
Ci è dispiaciuto parecchio non poterlo ammirare tra i finalisti del Main EPT di Praga.
Luigi Andrea Shehadeh ci ha tenuti col fiato sospeso fino al Day4, dove non è riuscito a capitalizzare una chipleading esagerata che per alcuni tratti lo ha visto raggiungere addirittura i 150 big blind. – CLICCA QUI per l’intervista a caldo –
Una delle mani che ha dato il via alla discesa del grinder lombardo è arrivata contro Luke Marsh, quando ancora la situazione in stack sembrava tutt’altro che preoccupante.
Andiamo a vederla assieme nel dettaglio…
Lo spot contro Luke Marsh
SITUAZIONE: Day 4 del Main EPT, tavolo televisivo. Blind 10/25K BBante 25K.
PREFLOP: Apre Shehadeh daCO a 55K, chiama Luke Marsh da BTN.
FLOP: Check per entrambi.
TURN: Check-call per Shehadeh sulla bet 60K di Marsh
RIVER: Check per Shehadeh, Marsh overbetta 555K e l’azzurro tank-calla.
Il punto di vista di Luigi Andrea Shehadeh
“Lui è un reg cash gamer molto bullo diciamo. Ci ho giocato al Day 3 assieme, da un livello e mezzo/due livelli dalla fine. Sfortunatamente era alla mia sinistra stavolta mentre al Day3 ero in posizione su di lui, quindi considerando che ero chipleader al tavolo ho avuto vita abbastanza facile con raise e 3-bet.
Nonostante ciò lui ha sempre provato a far la mossa già dalla prima mano appena arrivato al tavolo. In quella circostanza apro UTG 10-9 a Picche (ero già chipleader con 1.8M a T12K) a 25K, flatta lui da BB e casca monotone a Fiori. Check to check, turn 2 fa pot e gioco, river J fa pot e snappocon pair e lui gira K-Q off senza Fiori.
Insomma, sembrava il tipo che potesse combinarla in ogni situazione era bello duro, sapeva che non ero uno di quei classici ragazzini con cui impelagarsi, sai magari quando vedi un ragazzino all’EPT pensi che non folderà mai eccetera, ma non è detto che sia per forza duro solo perché ha la faccia da sbarbato…
I soliti pregiudizi, come quando vedi il classico biondino danese, che quando tribetta pensi: ‘Questo è sempre finto’ o il cinese che si deve gamblare per forza tutto…Per farla breve, l’history che c’era tra di noi mi ha costretto a hero-callare anche perché fino a quel momento ero stato piuttosto card-dead e lui sapeva che avrebbe potuto sfruttare a suo vantaggio proprio le dinamiche CO-BTN per mettermi in difficoltà.
A guardare lo spot sembra tutto standard ma la chiave è il river, la size che ha utilizzato: ci sono tantissimi missed e per valore ha poche mani che punterebbero in quel modo, forse soltanto A-6 o appunto quella che ha…”
Se vi siete persi il finale rocambolesco del side da 2.200€ in cui Shehadeh è arrivato terzo DATE UNO SGUARDO QUI