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il 18 Gen 2020

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WSOP 2020: annunciata una classifica per i Championship, ma che formula sarà usata?

WSOP 2020: annunciata una classifica per i Championship, ma che formula sarà usata?

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Le WSOP 2020 stanno prendendo forma e giorno dopo giorno da Las Vegas arrivano nuove news sullo schedule della 51° edizione. Nel frattempo è stata annunciata la creazione di una nuova classifica che affiancherà l’ambito Player Of The Year. Quest’ultima resta la graduatoria più agognata dai giocatori, nonostante un sistema di punteggio molto opinabile e nonostante la figuraccia del caso Negreanu-Campbell dello scorso novembre.

La nuova classifica riguarderà solo i Championship (15 tornei), oltre al main event e al Poker Player Championship da 50.000 dollari di buyin. Quindi si tratta di 16 eventi dal costo di 10 mila bigliettoni l’uno e appunto l’evento da 50 mila dollari. Inoltre, per colui che vincerà questa speciale classifica ci saranno dei ricchi premi in palio. Per il momento però, le informazioni sulla nuova classifica si fermano qui.

Come funzionerà la classifica?

Non è dato sapere come funzionerà il sistema di assegnazione punti, ne come verranno calcolate le posizioni raggiunte dai giocatori nei singoli tornei e nemmeno in cosa consistono i premi annunciati per la classifica. Aleggia un mistero che solo nelle prossime settimane potrebbe essere risolto.

Nell’attesa di cancellare ogni dubbio, abbiamo provato a considerare una serie di opzioni, su cui costruire la nuova classifica dei Championship. Calcolo in base ai premi vinti (con sicuro successo per chi vince main event), oppure sommando il numero di piazzamenti a premio. Infine, un mix di queste due tipologie sulla base di quello che già avviene nelle note classifiche GPI.

Punteggio per premi in denaro

E’ la prima che viene in mente come classifica, ma anche la meno meritocratica probabilmente. Vero che vincere il main event è un’impresa titanica considerando il vastissimo field. Ma è altrettanto vero che se venissero prese in considerazioni le somme vinte, il primo posto sarebbe gioco forza garantito al campione del mondo.

Come dimostrano gli incassi delle scorse WSOP. Hossein Ensan ad esempio, con un solo incasso lo scorso anno avrebbe vinto la classifica, grazie al primo premio da 10 milioni di dollari nel campionato del mondo. Una competizione troppo sbilanciata e che non avrebbe alcun senso.

Punteggio per numero di ITM

Questa sarebbe una classifica già più equa. Chiaro che premierebbe coloro che giocano più eventi e che di conseguenza avrebbero più possibilità di arrivare a premio, rispetto a chi gioca un numero inferiore di tornei. Ma essendo eventi dall’alto coefficiente di difficoltà a causa di un field zeppo di campioni, renderebbe la corsa nella speciale classifica assai più combattuta ed incerta.

A supporto di questa tesi prendiamo in esame i piazzamenti delle scorse WSOP fra Championship, Main event e Player of The Year. Ci sarebbe stato un arrivo a pari merito tra Shaun Deeb, Bryce Yockey e Mark Gregorich. Quattro bandierine a testa.

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Servirebbe quindi una sorta di conteggio dei piazzamenti più importanti, per stabilire un podio vero e proprio. E alle loro spalle la situazione si fa ancora più equilibrata, con ben 28 players appaiati a quota 3 “ITM”. Tra questi anche Dario Sammartino, assieme ai vari Daniel Negreanu , Anthony Zinno , Brian Hastings , Cary Katz , Josh Arieh , David “ODB” Baker , Mike Matusow , Nick Schulman , Paul Volpe e Phil Hui .

Mix come nella GPI

Il sistema di punteggio ideale per la futura classifica dei Championship, è sulla falsa riga di quelle stilate dalla GPI ogni anno. Un mix fra piazzamenti “In the Money” e soldi vinti. Da una parte si tende a premiare chi con una certa costanza raggiunge la zona premi e dall’altra si evita che il campione del mondo possa far man bassa grazie ad un solo shot.

Ebbene utilizzando questo meccanismo, nelle scorse WSOP, il successo nella speciale classifica sarebbe andato ad appannaggio di Dario Sammartino. La punta di diamante del poker azzurro non solo avrebbe fatto valere la seconda piazza nel campionato del mondo, ma si sarebbero aggiunti anche altri due “In the Money” in altrettanti “Championship” per un totale di 903 punti.

Il campione del mondo Hossein Ensan si sarebbe fermato soltanto in quarta piazza, con Shaun Deeb e Nick Schulman a completare il podio insieme a Dario Sammartino. Probabilmente il sistema più meritocratico per assegnare la prima posizione in una classifica così particolare.

Conclusioni

In attesa di conoscere il vero volto e il vero meccanismo di punteggio per la nuova classifica dei Championship, non possiamo far altro che sperare in qualcosa che premi la qualità e non solo la quantità. Più meritocrazia, più importanza a chi ottiene risultati di spessore e non semplici numeri dati dall’elevato numero di tornei giocati.

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