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Mandare ai matti un avversario ‘frizzante’ all’EPT: il racconto di Peppe Ruocco
A distanza di un mesetto circa dall’ultima tappa dell’European Poker Tour, riavvolgiamo il nastro.
Il motivo? Un simpatico uno-due raccontatoci da Giuseppe Ruocco nel corso del Day2 del Main Event.
Purtroppo per lui l’ITM è stato solamente sfiorato anche se, per come si stavano mettendo le cose, le possibilità di far bene c’erano tutte.
Specialmente dopo aver incrociato l’avversario protagonista degli spot che andremo a raccontarvi…
Loose, che passione
Quando le carte non ci sorridono la speranza è quella di trovarci in posizione su un giocatore particolarmente loose, che vuole provare a combinarla in qualsiasi circostanza.
E’ stata proprio questa la fortuna di Peppe che, dopo aver chiuso il Day1 senza infamia e senza lode era riuscito a superare quota 100 big blind nella giornata successiva. In che modo? Facciamocelo dire dal diretto interessato:
“Come sono salito a 180K? Grazie a un ‘marcione’ che le ha regalate sia a me che a Dario!” – Sammartino ndr. –
“Ci troviamo nella più classica delle blind war, lui adotta una limp strategy, io con 7 9 da BB e 60x dietro checko behind.
Siamo a T 1.600 e al flop scende J 9 3: Oppo c-betta 1 big blind e io gioco.
Turn 4 che apre l’altro flush draw, lui ne spara un’altra scegliendo una size strana per una second barrel: 40% pot. In questi casi, di solito, si fa anche 2/3 pot per mettere un po’ di pressione, sta di fatto che chiamo nuovamente.
Il river è un Q che non completa alcun flush draw ma chiude una ipotetica bila con 10-8, mano che dovrebbe rientrare più nel mio range che nel suo di second barrel.
E infatti qui l’asino fa l’errore di polarizzarsi puntando close to pot. Qui le opzioni sono poche: o sta thin value-bettando una Dama presa al river, qualche recondito K-T anche se non lo facevo così bravo, oppure gli trovo una doppia. Tutto il resto è air.
Morale: bluff catcho con bottom pair e lui gira un succoso King High, come aveva già fatto in precedenza.”
Bis, maestro!
Subito dopo la pausa la sfida tra i due si riaccende e l’avversario torna alla carica:
“La dinamica stavolta è BTN-SB-BB, con BB short che giocava con 25/30x a T 2.000.
Il mio ‘amico’ decide di openlimpare da BTN (siamo entrambi deep, over 60x), io spillo A-Q off da SB e faccio 9.500, BB passa e gioca BTN.
Il flop è bellissimo, Q-8-6 rainbow, il pot è già arrivato a 24.500, io c-betto 8.500 e lui gioca instant: so bene che qui sta floatando tanta spazzatura.
Al turn scende un 7, carta su cui checko spesso per mettermi in fake give up e, anche se qualche volta questo 7 chiude qualche progetto, non sto givuppando mai nella vita in questo spot.
Oppo aveva dei timing troppo leakati e infatti mi spara un instant half pot: gioco.
Al river siamo in ciabatte perché casca un Asso ma l’asino non voleva saperne nulla e boom, spara una chilata!
Credo di averci pensato meno di una frazione di secondo, nemmeno volevo sapere quante ne avesse messe e l’ho fulminato.
Cosa gira stavolta? Nuovamente King High, K-4s per la precisione…”
Grazie a questi due spot Peppe riesce a triplicare il suo stack nel giro di poche mani, anche se l’epilogo del suo torneo non sarà tra i più felici…
In attesa di vederlo splendere nei circuiti live come gli capita spesso nell’online – CLICCA QUI per ripercorrere la sua 10 giorni da urlo – ci accontentiamo dei suoi racconti esilaranti.
Se vi siete persi l’approfondimento dell’avvocato Ruocco sulla limo strategy, DATE UNO SGUARDO QUI
Photo Credits: Stefano Atzei