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Buon compleanno Musta: gli aneddoti raccontati da Sammartino, Gabrieli e Cesarino sul nostro Pottacchione!
Ventinove anni orsono, ad Alessandria, nasceva un fenomeno.
Il suo nome? Mustapha Kanit, ovvero il pokerista italiano che prima di tutti è stato capace di fare il vuoto dietro di sé.
Di lui si faceva un gran parlare quando ancora i risultati non erano dalla sua, quando i punti di riferimento per gli amanti delle due carte rispondevano ai nomi di Dario Minieri, Luca Pagano, Max Pescatori e compagnia cantante.
Il poker, in quegli anni, era qualcosa di profondamente diverso da quello a cui siamo abituati ai giorni nostri.
Musta lo aveva già capito e probabilmente è proprio questa la ragione che sta dietro il suo successo: mente tutti si davano battaglia sul ‘punto it’ lui si era già trasferito a Malta per sfidare i migliori.
Una scelta folle per la maggior parte dei giocatori, ma non per lui. E a distanza di una decina d’anni i fatti gli hanno dato ragione…
Lasagnaaammm
Con questo nickname si è fatto conoscere in tutto il mondo “pappandosi” uno ad uno i migliori esponenti nella specialità di casa: i tornei multi tavolo.
Dall’online al live il passo non era poi così scontato, per i comuni mortali s’intende.
E invece, dopo aver sbaragliato la concorrenza a suon di click sul mouse, eccolo scalare rapidamente le posizioni della all-time money list nazionale.
Nel 2015, a soli 24 anni, è già l’azzurro più vincente della storia e negli anni a seguire il distacco si fa sempre più incolmabile.
E’ sempre lui a superare per primo il muro dei 10 milioni di dollari in vincite lorde nei tornei dal vivo.
Alle sue spalle il vuoto, anzi no. In realtà qualcuno lo segue a ruota ed è il suo amico e compagno di mille trasferte Dario Sammartino.
Ed è proprio da ‘MadGenius’ che cominciamo a raccontarvi qualche aneddoto simpatico per celebrare il suo compleanno.
Un grinder da ‘sballo’
C’è stato un periodo in cui Musta e Dario hanno vissuto assieme a Napoli.
In quegli anni il loro talento, seppur visibile a tutti, doveva ancora esplodere ed entrambi ci davano dentro quanto più possibile, macinando mani su mani su Stars.it:
“Musta dormiva da me – racconta Dario – dato che in quel periodo vivevamo assieme e non sto nemmeno a dirvi gli orari assurdi che faceva.
Quel giorno, il 24 gennaio di 8 anni fa, alla mezzanotte stava ancora a dormire e di svegliarsi proprio non ne voleva sapere.
Allora decisi di fargli una bella sorpresa e mi presentai in camera sua con una bella torta con tanto di candeline…
Svegliarlo non fu semplicissimo ma ne valse sicuramente la pena!”
L’arte del bluff
Il secondo racconto ce lo fornisce Ivan Gabrieli, amico di Musta sin dagli anni della scuola:
“Più di una decina d’anni fa andavamo a giocare in questo circoletto vicino a casa nostra.
Io decisi di festeggiare il mio compleanno al ristorante del circolo e ad un certo momento il proprietario mi chiese: ‘Ma tu, quanti anni compi?’
‘Diciotto’ risposi, non curandomi del fatto che frequentassi il circolo già da qualche mese.
Lui si infuriò di brutto e cominciò a dirmene di tutti i colori perché , ovviamente, non avevo l’età per giocare** e avrei potuto mettere a rischio la sua attività.
Musta, che dimostrava qualche anno in meno di me, assisteva alla scena divertito.
‘Musta, tu invece quanti anni hai?’, gli chiese il proprietario.
‘Diciannove’ (ha due anni in meno di me🤦🏽♂️😂)
Insomma, già da allora voleva provare a combinarla a tutti!”
** ricordiamo che il gioco è vietato ai minori ed è importante non giocare real money fino al compimento dei 18 anni di età
Il trucco di Musta per far pagare la cena a Fedor Holz
Il terzo aneddoto, nonché quello più divertente, ce lo riporta Walter Treccarichi.
Siamo nel 2016 e Cesarino ha appena vinto l’anello al 2.500$ delle Aussie Million:
“Lo stesso giorno Fabian Quoss vinse l’anello al 100K e io, appena finito, raggiunsi assieme a lui Musta e Fedor Holz che stavano a cena da Nobu e avevano una quota di Fabian.
Al momento del conto, qualcosa come 2.500 dollari, Musta e Fedor decisero di gamblarsi la cena a testa o croce.
Quindi lanciarono in aria la monetina (non ricordo chi avesse testa e chi avesse croce) e appena toccò terra io e Musta ci guardammo senza nemmeno sapere cosa fosse uscito e cominciammo ad esultare come pazzi.
Fedor rimase un po’ spiazzato, probabilmente nemmeno lui aveva visto cosa fosse effettivamente uscito, fattostà che si convinse di aver perso…
Probabilmente aveva pure vinto, non lo sapremo mai, ma alla fine fu lui a pagare il conto della cena!”
Photo Credits: Stefano Atzei