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Guida al Poker – Scegliere quando entrare in gioco nel Preflop
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Stiamo pian piano entrando in possesso di sempre più informazioni da utilizzare per cominciare a giocare al meglio la nostra mano di poker. Abbiamo prima focalizzato alcune regole generali da tenere bene a mente, poi ci siamo concentrati sull’importanza della posizione e sul valore effettivo della nostra mano di partenza.
Ma ora è tempo di cominciare a considerare nel dettaglio con quale “range” (ventaglio) di mani conviene aprire il gioco, proprio a seconda della posizione che occupiamo al tavolo e delle altre informazioni appena considerate. Per farlo, andremo ad approfondire una delle tabelle più fondamentali per chi inizia a giocare a poker: la tabella di Sklansky.
Stabilire l’azione nel preflop
Come abbiamo ripetuto più volte, uno degli errori principali che si fanno quando si comincia a giocare a poker, è quello di giocare troppe mani e di non comprendere bene il valore delle proprie carte iniziali.
Proprio per questo avere delle regole chiare in partenza, può essere di particolare aiuto per affinare poi una strategia personale. In questo caso ci viene in aiuto lo studio fatto da David Sklansky, che grazie alle sue doti matematiche ha affinato questo metodo di gioco che consiste proprio nello stabilire in quali mani entrare in gioco partendo da due semplici fattori tangibili: le due carte che ci vengono servite e la nostra posizione al tavolo.
Ovviamente queste non sono le uniche variabili in gioco, ma per iniziare è un ottimo metodo che ci consentirà di ridurre i rischi e avere una base solida (e statisticamente favorevole) da cui partire. Questa tabella infatti non ci dice come si evolverà poi la mano, ma ci offre precise indicazioni su quali giocare e come comportarsi nel preflop del colpo, quando dovremo entrare in gioco con il primo giro di puntate.
Con quali mani entrare in gioco: la tabella di Sklansky
La tabella elaborata da Sklansky è visivamente molto intuitiva e ci permette subito di cogliere al volo il valore che andremo ad analizzare. Leggerla è molto semplice, basterà vedere intanto se le nostre due carte sono dello stesso seme (quindi se sono “suited” oppure “offsuit” come in tabella).
Dopo di che leggeremo la nostra combinazione partendo dai valori in verticale a sinistra (trovando la combinazione verso destra) se sono dello stesso seme, o dal valore segnato nella linea orizzontale in alto (trovando la combinazione verso il basso) se sono di seme diverso.
Il numero corrispondente ci darà poi l’indicazione utile da unire all’altra tabella, anche se già dal colore possiamo intuire quanto sia più interessante e alto il valore della nostra combinazione. Va da sè che dove non troviamo alcun numero, sono mani che quindi NON dovremo pensare di aprire in linea di massima.
Nell’altra tabella quindi, avremo nel dettaglio la riposta alla nostra domanda. In base al numero del gruppo (o al colore), possiamo vedere da quale posizione possiamo giocare con quella particolare mano, con riferimento al fatto di essere in una delle posizioni di “early” (le prime al tavolo a parlare), da “middle” (quelle centrali) o da “late” (le ultime a parlare).
Esempio pratico: siamo seduti in Early positions e abbiamo in mano “9-9”. Nella prima tabella vediamo come la nostra mano appartiene al gruppo “3”, nella seconda tabella troviamo che dalla nostra posizione è una mano da poter giocare. Se avessimo invece avuto in mano “6-6”, sarebbe finita nel gruppo “6” e dalla seconda tabella avremmo scoperto che era meglio non giocare affatto quella mano da quella posizione.
Quando nella seconda tabella troviamo il “thru“, indica semplicemente che sono compresi tutti gli intervalli da quelle due combinazioni. Attenzione invece ai vari asterischi perchè sono e diventeranno molto importanti: indicano altri fattori da tenere in considerazione come lo stile di gioco del tavolo (se è passivo o aggressivo) e ovviamente se siamo i primi a puntare o se altri prima di noi hanno già aperto il gioco.
Considerazioni sull’uso tabella di Sklansky
Questa tabella si riferisce in particolare ad un tavolo composto da nove o dieci giocatori e offre sicuramente un buon approccio iniziale per cominciare non solo a fare una più accurata selezione di partenza, ma anche per focalizzare alcune dinamiche di gioco che dovranno essere automatiche e basilari nel proseguire.
Non è però ovviamente risolutiva e sarà necessario di volta in volta valutare bene anche diversi altri parametri e fattori che contribuiranno ad allargare o restringere il range di mani con cui vorremo aprire il gioco (o rilanciare ulteriormente come poi vedremo in seguito). Uno dei fattori di maggior interesse per noi ora, sarà appunto quello di cominciare sempre di più a valutare come componente essenziale il gioco degli altri (se sono passivi o aggressivi in principal modo) e regolare le nostre azioni di conseguenza.