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Guida al poker – I modelli di puntata nel preflop e come valutare i betting pattern
Come sottolineato spesso nelle altre sezioni di questa guida, stiamo approfondendo molto il concetto di conoscere al meglio i nostri avversari, sotto tutti i punti di vista possibili. Questo perchè sapere come giocano gli altri è fondamentale per poter poi ragionare su un altro concetto basilare del poker che è quello dei “range“.
Di fatto, il gioco del poker consiste più che altro nel riuscire a restringere il più possibile il “range” di mani che il nostro avversario ha in mano, modificandolo a seconda delle varie informazioni che recupereremo durante la partita e potendo così costruire su queste anche la nostra strategia.
Le informazioni utili nel preflop
Abbiamo quindi analizzato man mano tutte le informazioni che possono esserci utili durante la mano, a partire appunto da quelle disponibili nel preflop, in modo da avere fin da subito alcune chiavi di gioco su cui basarsi.
Paradossalmente, possiamo pensare a questa fase in un modo molto pragmatico. All’inizio tutti i giocatori partono con la possibilità di avere in mano tutte le combinazioni possibili di mani. Il loro “range” è quindi quello che si dice ATC (any two cards, qualunque tipo di carte).
In queste prime lezioni della guida abbiamo però già avuto qualche strumento utile per poter utilizzare altre informazioni atte a restringere questo range. Dalla posizione che occupano sappiamo per esempio che tipo di carte solitamente si utilizzano (vedi la Tabella di Sklansky), dal loro stile di gioco sappiamo quanto sono propensi a giocare anche mani più marginali (vedi come conoscere le varie tipologie di gioco).
E possiamo ampliare ancora le nostre informazioni cercando di comprendere meglio quelli che sono i “Betting Pattern“, ovvero i loro schemi di puntata (e modelli di gioco).
Cosa sono i betting pattern?
Per “Betting Pattern” si intendono tutti quegli schemi di puntata e modelli comuni di gioco dei nostri avversari, che potrebbero identificare meglio un certo tipo di mano rispetto all’azione svolta e alle altre informazioni in nostro possesso.
- Con che tipo di mani sono soliti fare un rilancio?
- Quanto spesso sono soliti fare “slow play” (giocare in maniera passiva anche mani molto forti)?
- Quante volte li abbiamo visti bluffare?
- Come puntano quando hanno delle coppie molto forti?
- Quanto sono grandi le loro puntate nei vari casi?
- Quanto sono inclini a foldare se vengono aggrediti?
E tante altre considerazioni che dobbiamo valutare durante il loro gioco.
Come valutare i betting pattern
Quando iniziamo a giocare a poker ovviamente, non avremo in mano tutta l’esperienza per poter analizzare perfettamente questi dati, ma è davvero importante che entriamo nell’ordine di idee quanto meno di cominciare a considerarli come parte integrante del gioco. Cercare di ragionare sui “range” possibili dei nostri avversari, invece che metterli (come fanno solitamente i principianti) su una “mono-mano”, significa già evitare uno degli errori più diffusi.
Ovvio quindi che mano a mano che si prosegue si affineranno le proprie capacità di analizzare al meglio anche queste informazioni. Ma proviamo a dare comunque uno sguardo generale alle possibilità che potrebbero presentarsi.
- Quante mani giocano – E’ forse uno dei dettagli più importanti per conoscere il nostro avversario, lo abbiamo detto anche raginando sugli stili di gioco. Sapere quante volte i giocatori mettono volontariamente soldi nel piatto nel preflop, significa di fatto sapere quanto largo sarà il loro “range” iniziale e ci offre subito un’importante indicazione su come giocare contro di loro.
- Call o Raise – Sapere invece se entrano rilanciando o semplicemente chiamando (ovvero se sono tendenzialmente aggressivi o passivi) è una seconda informazione essenziale per costruire un range all’avversario. E diventa ancora più importante memorizzare le volte in cui avremo possibilità di vedere davvero che carte aveva in mano: aveva effettivamente rilanciato con una mano che ci si aspettava? Chiamava se aveva carte marginali e rilanciava con carte forti? Insomma, aggiustiamo di volta in volta la nostra percezione e prendiamo appunti se necessario.
- Il contro rilancio – Altro dato utile, sapere quante volte e con che mani effettua la così detta “3Bet“, ovvero il contro rilancio in apertura. Mossa che solitamente restringe di molto il range, ma anche in questo caso è fondamentale sapere poi con quali mani effettivamente viene fatta. Se è solo con il “top range” (le mani più forti di valore) o se anche in base all’avversario (magari rilancia solo su giocatori molto passivi) o solo quando è in posizione favorevole. Valutiamo viceversa, anche cosa fanno gli altri in seguito alle 3Bet (quanto spesso foldano? Quante volte si limitano al Call e con che mani?).
- Il valore della puntata – Altro pattern molto interessante è il valore della puntata dell’avversario. Per esempio, rilancia sempre 2x (due volte il buio) nel preflop? O è più alta (e quanto più alta)? Osserviamo a mano conclusa le volte che mostra le carte e annotiamo se ci sono dei modelli ripetitivi, cercando connessioni tra il valore della puntata e quello della sua mano (potrebbe magari alzare la puntata quando ha una mano forte, o viceversa puntare di più quando vuole mostrare più forza con mani marginali).
- La “continuation bet” – Questa azione la vedremo poi nel dettaglio quando parleremo del post flop, ma intanto prendiamo nota di quante volte dopo un’apertura in rilancio, il nostro avversario sia solito effettuare subito una puntata anche dopo il flop (la “c-Bet” appunto), e soprattutto come reagiscono dopo che eventualmente sono chiamati: tendono ad abbandonare il colpo? Puntano anche sul Turn? E via dicendo.
Questi sono solo alcuni dei possibili pattern che possiamo valutare nel preflop, possiamo naturalmente ampliare il nostro raggio di controllo (soprattutto sui due giocatori alla nostra sinistra e quello alla nostra destra che sono quelli con cui più spesso avremo a che fare), ma è certamente un buon inizio per cominciare a valutare anche queste importantissime informazioni.
Ora direi che siamo davvero quasi pronti per passare al Flop.