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il 6 Mar 2020

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Il casinò Stones vuole uscire dal caso-Postle e accusa i querelanti di whinare

Il casinò Stones vuole uscire dal caso-Postle e accusa i querelanti di whinare

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Novità importante nel caso Postle, il player denunciato da 24 giocatori con l’accusa di aver frodato durante le sessioni cash game in streaming dello Stones Gambling Hall in cui vinceva mani davvero irreali.

L’avvocato Mark Meo, legale del casinò di Sacramento denunciato assieme a Postle, ha depositato un atto in cui chiede l’archiviazione della azione civile intentata ai danni della casa da gioco, motivando che questa non abbia alcuna responsabilità nella vicenda e che non ci sono prove della truffa.

In pratica lo Stones Gambling Hall dice che la causa non ha alcuna ragione di esistere:

“Non abbiamo trovato alcuna prova che possa indicare che nelle partite in questione ci fosse una frode – ha scritto il Casinò in una nota stampa rimbalzata l’altroieri da Sacbee.com, un sito informativo della città di Sacramento – Siamo fiduciosi che vinceremo questa causa completamente ingiustificata”.

 

Le accuse ai giocatori che hanno intentato la causa

La casa da gioco sostiene che non avrebbe avuto alcun interesse a permettere a Postle di fare cheating declassificando le accuse dei giocatori al rango di whine:

“L’azione legale riflette le più vecchie lamentele da gamblers, ossia che non hanno vinto perchè sono stati fregati. I querelanti dovrebbero sapere che se i giocatori fanno cheating danneggiano gli affari e la reputazione dello Stones. E’ sconcertante che i querelanti accusino lo Stones invece di cercare il suo aiuto nell’obiettivo comune di prevenire il cheating nel poker”

Il Giudice deciderà se accogliere o rigettare l’istanza dello Stones il prossimo 16 aprile. Ma i giocatori non staranno a guardare: l’avvocato che li segue, Mac VerStanding, ha già annunciato che si opporranno alla mozione:

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“E’ deplorevole che abbiano voluto dipingere i miei clienti come perdenti risentiti o in qualche modo frustrati – ha detto il legale – Ma guardiamo avanti per rispondere al loro contenzioso legale attraverso il processo in sede di giudizio e lo faremo nel modo dovuto”.

 

Gli streaming incriminati

Il caso delle mani incredibili vinte da Mike Postle durante le dirette streaming dello Stones Gambling Hall ha tenuto banco lo scorso ottobre creando una spaccatura all’interno della comunità pokeristica.

Il partito dei colpevolisti, ben più nutrito, era guidato da Daniel Negreanu; quello degli innocentisti invece da Mike Matusow, che ha anche ospitato Postle in uno dei suoi Podcast.

Per capire se davvero il giocatore avesse potuto conoscere le carte avversarie durante lo streaming, il casinò Stones ha anche condotto una indagine interna da cui non è emerso nulla.

Sul suo canale YouTube però il casinò non carica più video da cinque mesi. Nel frattempo Mike Postle ha tempo fino al 24 marzo per presentare il suo punto di vista in risposta alle accuse dei giocatori che lo hanno portato alla sbarra. La parola fine in questa vicenda è ancora lontana da venire, seguiranno aggiornamenti.

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