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il 8 Mar 2020

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Guida al poker – La gestione dello Stack: nozioni generali e ratio

Guida al poker – La gestione dello Stack: nozioni generali e ratio

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Nella nostra Guida al poker per principianti, abbiamo affrontato fin qua molti aspetti importanti del gioco preflop, dal valore delle carte fino alle strategie dei nostri avversari. Ma c’è un altro aspetto che vogliamo approfondire e che servirà in generale per tutte le partite a poker che giocheremo: la gestione del proprio Stack (delle chips in nostro possesso) in rapporto ai bui.

Che cos’è lo Stack

Lo stack quindi è l’ammontare delle chips che abbiamo davanti a nostra disposizione ed è importante tenere sempre monitorato questo ammontare, oltre naturalmente a quello di tutti gli altri avversari presenti al tavolo visto che sarà poi importante per definire strategia e azione.

Il dato che ci interessa in particolare, non è soltanto il valore generale delle chips, quanto cioè è la nostra disponibilità totale, quanto il rapporto che c’è tra quel valore e i bui presenti al momento. Questo dato viene generalmente chiamato “Ratio” e si indica proprio in “BB” (Big Blind, in grandi bui).

E’ molto più semplice con un esempio che nel racconto a parole:

Se abbiamo 3000 chips davanti e stiamo giocando con bui a 50/100, la ratio del nostro stack si calcola semplicemente con la formula “Chips/Big Blind”, ovvero “3000/100” che fa ovviamente 10. Possiamo dire quindi che in quel momento della partita stiamo giocando con 30BB davanti.

Perchè il “Ratio” è importante

Durante una partita ci troveremo spesso in condizioni di dover fare delle azioni specifiche, riassunte sostanzialmente in “Check-Raise-Fold-Allin“. Quale di queste opzioni scegliere dipende ovviamente da diversi fattori: carte in nostro possesso, range avversario (il ventaglio di carte che pensiamo possa avere) e tutte le altre informazioni che siamo riusciti a cogliere fino a quel momento sui nostri avversari.

Ma in gran parte, dipende anche da quante chips abbiamo davanti rispetto ai bui. Quandi “BB” cioè abbiamo a disposizione. Il concetto in realtà è molto più semplice anche in questo caso quando portiamo un esempio pratico.

Siamo sul grande buio con 77 e l’avversario prima di noi è appena andato “allin” per 10.000 chips. Davanti a noi ne abbiamo 5.000, che scelta facciamo? Prima di rispondere ovviamente, è necessario appunto valutare tutte le informazioni di cui sopra, ma in particolare, la “ratio” di quel momento. Se per esempio fossimo a bui 500/1000, in pratica stiamo parlando di 10BB per il nostro stack e la scelta diventa improvvisamente abbastanza semplice se non proprio obbligata (chiamiamo senza troppi pensieri). Viceversa, se ci trovassimo a bui 25/50, ci troveremmo in una condizione con 100BB davanti e chiamare un’Allin del genere forse non sarebbe la scelta migliore.

In linea di massima, più il nostro “ratio” è basso, minori sono le scelte che possiamo fare e di conseguenza minore dovrebbe essere il “range” di mani con cui entrare in gioco (visto che non abbiamo alcun margine di manovra dopo l’apertura).

Fino ai 10BB in pratica, siamo in quello che viene definito “Push or Fold” (ovvero o le mandiamo tutte o lasciamo la mano). Situazione poi non così distante tra i 10BB e i 20BB, dove però possiamo inserire anche la possibilità magari di mandare la vasca (allin) dopo un’apertura avversaria. Oltre i 30BB invece possiamo tornare ad avere un minimo di opzioni disponibili, e soprattutto il nostro stack è tale da incutere anche un certo timore agli avversari nel caso di scontro diretto. Sopra i 40BB in pratica, tutte le scelte tornano possibili.

Queste considerazioni, ricordiamolo, sono importanti non solo per noi e per il nostro stack, ma anche per quelli degli altri avversari che trarranno spesso le nostre stesse conclusioni del caso.

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Lo Stack “effettivo”

Un’altra considerazione da tenere a mente, è quella che riguarda lo “Stack effettivo”. Importante perchè ci indica quello che è il minor stack presente in gioco, ovvero l’ammontare massimo di chips che possiamo perdere (o vincere) in quella mano contro quel giocatore.

Valido ovviamente quando si gioca contro un solo giocatore (lo stack effettivo sarà semplicemente il più basso dei due), ma ancora di più quando il piatto è a disposizione di più di due giocatori perchè in quel caso c’è la possibilità di giocare anche per eventuale “side pot” (il piatto con le chips che andavano oltre lo stack più basso).

Anche in questo caso, forse l’esempio risolve meglio ogni dubbio.

Se abbiamo 5.000 chips e siamo in un testa a testa contro un giocatore che ne ha 1.000, risulta chiaro che lo stack più basso è il suo e tutte le considerazioni che dovremo fare sul “ratio” dipendono da quello stack più piccolo. Se invece in quel colpo ci fosse anche un altro giocatore con 8.000 chips disponibili, ecco che dovremo stare attenti alle nostre scelte di gioco non solo in funzione dello stack più piccolo, ma anche del “side pot” (del piatto secondario) che si potrebbe generare tra noi e il giocatore con lo stack più alto. Banalmente, in caso di allin a tre si avrebbe un piatto principale dal valore di 3.000 chips (1.000×3 più eventuali bui ovviamente), ma un “side pot” ancora più grande di ben 8.000 chips (le nostre 4.000 rimaste più le 4.000 messe dall’altro giocatore). Paradossalmente, diventa quindi più importante capire il range dell’avversario maggiore per aggiudicarsi il side pot che non il piatto principale.

Come vedete comunque, sono davvero tante le dinamiche possibili prendendo in esame questa ulteriore informazione. Ma altrettanto è valore imprescindibile rispetto alla nostra strategia di gioco e alle scelte che dovremo fare. Peraltro determinante anche perchè estremamente variabile durante il classico torneo di poker sportivo (che come sappiamo comincia con un valore di ratio abbastanza alto, per poi abbassarsi nella media man mano che si alzano i bui).

Teniamo a mente per il futuro: Stack to Pot Ratio (SPR)

Dello Stack to Pot Ratio (SPR) ne parleremo meglio in seguito, perchè è certamente un dato importante ma richiede qualche conoscenza specifica in più che forse ai principianti potrebbe creare confusione al momento.

Per adesso però ci basti sapere che più che lo “Stack Effettivo”, sarà poi importante valutare questo SPR che in pratica identifica un ratio differente ricavato dalla divisione tra lo “stack effettivo” in gioco e la somma totale del piatto. Non più solo il BB quindi, ma l’ammontare totale in gioco (quindi piccolo buio, grande buio ed eventuali Ante nel preflop, ma anche le varie puntate presenti dopo il flop nel caso).

Esempio pratico: se abbiamo 20.000 chips in partenza, il nostro avversario ne ha 8.000 e ci sono altri 2.000 nel piatto (tra bui e ante), l’SPR in quel caso sarà di “4” (8.000 di stack effettivo, il più basso, diviso il totale del piatto).

Questo valore ci è particolarmente utile perchè basandosi sullo stack più basso in rapporto al valore del piatto, ci indica in pratica qual è la somma massima che possiamo vincere (o perdere) in quel colpo. Da questo dipenderà infatti la scelta dell’azione da svolgere e quella del range di mani con cui giocare contro determinati avversari. L’esempio classico è quello di una coppia di medio valore (dal 7 al 9 per dire), che come possiamo già comprendere gioca particolarmente male contro avversari con un SPR basso, visto che non avremo poi molte possibilità disponibili per far eventualmente foldare (e altrettanto saremo spesso “committati” al piatto, ovvero dovremo aggiungere troppo poche chips rispetto al valore che ha già assunto… che poi è il motivo principale per cui questo valore è importante).

Ma come detto, torneremo più approfonditamente su questo tema.

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