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il 26 Mar 2020

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La proposta della Lega Serie A: via il Decreto Dignità, dentro il ‘Salva Pallone’

La proposta della Lega Serie A: via il Decreto Dignità, dentro il ‘Salva Pallone’

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Tutti noi conosciamo bene le conseguenze che ha avuto il decreto dignità sul comparto del betting e del poker, per cui c’è sempre molta attenzione quando qualcosa sembra muoversi in quella direzione.

E proprio in questi giorni è tornata alla ribalta su tutti i giornali la richiesta della Lega di Serie A di riprendere in mano proprio quel decreto, chiedendone una possibile cancellazione proprio per venire incontro alle perdite rilevanti che faranno seguito alla situazione Corona Virus.

Le richieste della Lega in realtà sono molteplici, e solo marginalmente riguardano anche quella sul decreto. Vediamo di approfondire insieme cosa sta accadendo in merito.

La situazione attuale

La situazione al momento è tristemente nota. Il comparto calcio è totalmente fermo e malgrado l’ottimismo di molti organizzatori che continuano a posticipare di poco date e programmi, la sensazione che tutto questo possa durare ancora a lungo facendo sospendere molto (o tutto) ciò che rimane della stagione, è forte.

Ma a prescindere dai “se” e da i “ma” del calendario, quello che è certo è che tutte le società della massima serie subiranno danni economici notevoli. Si parla di stime che vanno dai 200 milioni di uno scenario estremamente ottimistico, ai 700 totali tra perdite di incassi al botteghino, diritti televisivi perduti e quant’altro.

Una mazzata economica che potrebbe mettere in ginocchio un settore che viveva già sul filo di lama in molte realtà, con ricadute pesanti per quello che è a tutti gli effetti il terzo settore economico italiano con oltre 40 mila posti di lavoro e un indotto stimato in oltre 18 mliardi di euro (fonte Gazzetta).

Ecco allora che le richieste della Lega Serie A appaiono senz’altro legittime in un contesto così difficile.

Le richieste della Lega Serie A: il decreto “salva pallone”

Siamo per ora alle semplici (si fa per dire) richieste al Governo, ma il nome scelto per questo pacchetto di proposte è emblematico: il “Salva Pallone”. Che mette subito in luce come il rischio sia davvero quello del tracollo, altrimenti.

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Si parte ovviamente da una “defiscalizzazione” che possa far evitare di pagare le tasse se non altro per il periodo in cui il calcio è stato forzatamente fermato. Ma è soprattutto su come incentivare i ricavi che ci si è spinti oltre.

Oltre ad una possibile modifica della “Legge Melandri” (per i diritti Tv), due sono in particolare i punti in questione nelle proposte e riguardano per esempio la creazione di una nuova formula di gioco, una sorta di “Totocalcio 2.0” (con metodologie tutte ancora da definire) con però gli utili da dividere anche tra le società sportive (magari per un periodo di tempo limitato a fronte di recuperare le perdite). Ma anche attingere direttamente con una piccola percentuale dagli introiti per le scommesse sportive, era proposta al vaglio.

Il tutto però richiedeva un altro passo decisivo, visto che qualunque proposta in merito avrebbe cozzato contro le limitazioni del decreto dignità.

L’abolizione del Decreto Dignità

Si è tornato quindi a discutere di questo, la mela della discordia che da tempo passa di mano in mano senza soluzione alcuna. Il Decreto Dignità ha come sappiamo spazzato via la possibilità di pubblicità e sponsorizzazioni dalle agenzie di scommessa, facendo mancare fin da subito qualcosa come un centinaio di milioni di introito (ma sono probabilmente molti di più collateralmente).

Ecco quindi che per riattivare il sistema dopo questa crisi, la necessità di attingere a qualunque fonte vitale di sostentamento diventa per la Lega di Serie A assolutamente essenziale e ogni possibile nuova proposta passa inevitabilmente per questo dibattito.

Siamo per ora lontani da un confronto diretto, ma almeno sul piano teorico qualche decisione in merito dovrà presto essere presa, anche se tutti noi ci auguriamo che arrivi insieme al “fuori pericolo” a livello sanitario.

Per quanto riguarda il poker è palese che, nel caso realmente questo decreto venisse modificato in qualche modo o addirittura cancellato, si riaprirebbero porte che sembravano ormai sigillate, aprendo nuovi possibili scenari. Ma i tempi non sembrano ancora maturi per avere un quadro preciso, resteremo vigili per ulteriori sviluppi.

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