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il 1 Apr 2020

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Trovare la propria strada nel poker per vivere felici: la parabola di Alessio Di Cesare

Trovare la propria strada nel poker per vivere felici: la parabola di Alessio Di Cesare

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In questo periodo di quarantena abbiamo registrato il ritorno ai tavoli di poker online di tantissimi giocatori che avevamo perso di vista da tempo.

Un esempio è Alessio Di Cesare che la settimana scorsa ha inanellato una incredibile doppietta in due sere. L’ultima volta che avevo sentito Alessio, era a Las Vegas a giocare una deep-run al Millionaire Maker WSOP in cui poi chiuse in ottava posizione. A 13 left aveva piazzato questo herocall con Re carta alta. Online, a quanto sapevo, si stava cimentando su dot com.

Per questo durante la chiacchierata sono rimasto un po’ sorpreso quando sono venuto a sapere che il suo campo d’azione nel frattempo è cambiato.

Questione di priorità e di capire quello che si vuole dalla vita: Alessio lo ha fatto e si è aggiustato di conseguenza ai tavoli verdi. Ecco il suo racconto.

 

Bye bye tornei dot com

Per iniziare il player romano spiega che ha abbandonato i tornei online ormai da diverso tempo:

“Il punto com non lo gioco da un po’, in Italia non posso giocarci ma comunque non grindo più mtt assiduamente da tanto. Su dot com ho giocato dalla fine del 2014 alla metà del 2017, negli ultimi 4 anni mi sono dedicato un po’ ad altro, principalmente a cash game live”.

Certo, prima di questo isolamento ad Alessio era ancora capitato di aprire sessione mtt di quando in quando. Ma con una consapevolezza disarmante per quanto riguarda il proprio atteso:

“Magari quando partivo per i miei viaggi a Londra o da qualche altra parte dove si poteva giocare dot com, qualche sessione domenicale oppure qualche evento SCOOP o delle Series lo giocavo per libidine. Ma naturalmente quando vai a giocare tanti soldi e non sei allenato, soprattutto in una specialità come i tornei in cui serve un aggiornamento costante e in cui bastano pochi mesi per restare tanto indietro, quando vai ad affrontare delle spese importanti, ti giochi decine di migliaia di dollari e magari non percepisci la tua edge, dopo un po’ diventa a valore atteso negativo da un punto di vista mentale ancora prima che economico”.

 

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Capire cosa piace fare

Alessio ha capito cosa gli piace vivere e ha regolato le sue abitudini pokeristiche di conseguenza:

“Preferisco dedicare il mio tempo ad altro piuttosto che a giocare cose che non mi stimolano e non mi incentivano a dare il meglio, come nel caso dei tornei online italiani: negli ultimi tre anni mi sarà capitato tre volte in tutto di aprire una sessione per giocare i domenicali. Sicuramente durante questa quarantena ci sono molti più tornei, il palinsesto si è ampliato, i garantiti sono più alti e dobbiamo stare a casa rinchiusi, non è che ci sia molto da fare. Ma in generale, come scelta di vita, ho preferito concentrarmi su altre cose che mi fanno stare bene, come vivere il contatto umano con le persone. Ho capito che voglio avere una vita diversa da quella del grinder mtt, che è molto stressante perchè passi la maggior parte del tempo a casa a giocare o a studiare, o comunque ad aggiornarti e confrontarti. Anche in relazione a quello che poteva essere l’atteso, che si era abbassato drasticamente perchè tutti erano più preparati, al fatto di subire tutti quegli swing e agli stress vari collegati alla varianza, sono arrivato alla conclusione che l’aspettativa di guadagno non era sufficiente nonostante fosse molto più alta di qualunque lavoro ‘normale'”.

Tornei punto it poco stimolanti, dunque, e quelli punto com troppo dispendiosi sotto ogni punto di vista, a iniziare da quello mentale.

“I tornei dot com sono completamente diversi da un punto di vista numerico, tutti sono più preparati, i palinsesti sono più importanti e quindi ci stanno altre tipologie di spending, di varianza e di forza. Mediamente uno specialista punto com anche a buy-in medio 50$-60$-70$ è preparato, per non parlare dei reg di abi 200$-300$ (abi è l’acronimo di average buy-in, ndr). Sinceramente io oggi per quanto riguarda il dot com ad abi alti non mi sento abbastanza preparato perchè sono anni che non gioco tornei. Anche al tempo, a volte, mi capitava di trovarmi in degli spot particolari in cui percepivo che c’erano delle cose che non sapevo. Per scelta di vita, non volendo fare il grinder mtt di lavoro, non sono disposto a dedicargli tutte quelle ore e quell’impegno che serve per essere competitivi a livelli stimolanti”

 

Pianificare il percorso di conseguenza

Ovviamente l’antifona per Alessio è cambiata durante questo isolamento. I suoi progetti erano ben altri:

“Prima di questa chiusura forzata l’intenzione sui tornei era dedicarsi molto più al live, in circuiti che mi piacciono come WSOP ed EPT. Per il breve periodo invece sto vivendo la quarantena con la mia compagna e sto giocando e giocherò tutti i giorni, sia per occupare il tempo sia perchè comunque c’è un palinsesto interessante che fa numeri di tutto rispetto”.

Ma il plan pokeristico è ben chiaro, per quando la situazione tornerà alla normalità:

“La mia intenzione è giocare a poker per cinque-sei mesi l’anno, un paio di mesi dedicati ai tornei WSOP e a due o tre tappe EPT che mi piacciono, gli altri tre-quattro mesi a giocare cash game dove c’è la possibilità di farlo. Il mio futuro nel poker è molto più focalizzato sul live per quello che ti dicevo prima: vedere le persone, stare al tavolo in compagnia, avere un confronto umano è molto più stimolante per me. Non appena sarà possibile rallenterò in maniera drastica il contatto col pc perchè il mio lavoro e la mia fonte di reddito oggi non sono i tornei online”

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