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Las Vegas riapre i casinò dopo 78 giorni: ma il poker si gioca solo in tre sale
Dopo 78 giorni di Lockdown, a causa della Pandemia, Las Vegas torna a vivere.
Allo scoccare della mezzanotte i casinò della città hanno riaperto le porte e lunghe file si sono formate davanti alle case da gioco, con i players in trepida attesa per poter tornare ai tavoli. Grazie anche alla riapertura completa dell’aeroporto sono stati tanti i giocatori che hanno raggiunto Sin City da diverse località.
Partenza in sordina per il poker. Le linee guida impongono un massimo di 4/5 giocatori per tavolo, sia che esso si tratti di torneo oppure cash game. Chiaramente una formula non troppo apprezzata dai player stessi, ma nemmeno dai casinò che vedono lievitare i costi, a fronte di entrate molto ridotte. Così, solo tre casinò hanno aperto le proprie poker room.
Ci vorrà del tempo, prima di tornare alla normalità per il poker dal vivo.
78 giorni di attesa
Per una città come Las Vegas, che fonda la propria economia sul gioco e sul turismo, questi 78 giorni di Lockdown sono stati sicuramente interminabili. Non solo, ma dal punto di vista economico lasciano il segno, fra entrate mancate e molti posti di lavoro che sono stati bruciati a causa della Pandemia. Servirà molto tempo alla città del peccato per vedere la propria economia rialzarsi.
Sta di fatto che la risposta dei giocatori è stata ottima. In molti casinò si sono formate delle lunghe code davanti agli ingressi, già diverse ore prima della mezzanotte. Una sete di gioco che lascia ben sperare e che dimostra come la voglia di tornare a vivere sia molto alta. I casinò della Strip sono tornati a dominare la scena con le loro luci e sono stati anche i più gettonati dai giocatori.
Fra voli e le fontane del Bellagio
La riapertura dei casinò a Las Vegas è stata vista con un po’ di preoccupazione. Da un lato, per l’alto numero di contagi da Covid-19 che non molla gli USA e dall’altra le tensione degli ultimi giorni, con le proteste che infiammano il paese a stelle e strisce, per la morte di George Flyod. Ma sotto questo punto di vista, sembra essere andato tutto secondo i piani e le poche manifestazioni di protesta, si sono svolte in modo composto e civile
Con la fine del Lockdwon ha ripreso a vivere anche l’aeroporto di Las Vegas e sono stati numerosi gli aerei che sono atterrati fin dalle prime ore. Fra i passeggeri, molti i giocatori che non vedevano l’ora di abbracciare nuovamente la capitale mondiale del gioco. Un altro piccolo passo verso la normalità, è stato regalato dal Casinò Bellagio, le cui fontane sono tornate a regalare spettacoli d’acqua a suon di musica.
Poker, ma in sordina
Con la fine del del Lockdown, prova a ripartire anche il poker a Las Vegas. Chiaramente solo tavoli cash game al momento e secondo le linee guida della commissione gioco del Nevada. Nella prima giornata di riapertura però, solo tre casinò hanno aperto le loro poker room. Al “South Point” e al “Casinò Orleans” tavoli da 4 giocatori che nel corso della notte si sono trasformati in 5-Max. Fra i due casinò erano attivi circa una decina di tavoli.
Al “Venetian” invece, la direzione gioco del casinò ha aperto subito tavoli cash game in modalità 4-Max, senza aumentare il numero. Insomma una partenza molto fredda, ma immaginabile alla vigilia. Ovviamente obbligo di mascherina al tavolo per tutti, con molti giocatori che hanno indossato i guanti (non obbligatori). Nessun plexiglas al momento a separare i players,
Un poker live molto diverso, in tempi di Pandemia.