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Otto cose da sapere su Tom Dwan: i punti fondamentali della sua carriera
Tom Dwan è un’icona moderna del poker. Cresciuto nel poker online, dove ha bruciato tutti i livelli possibili e immaginabili, il player americano ha poi sbancato anche dal vivo. Tom Dwan è un giocatore completo, abile nel NLH, cosi come nel PLO e capace di passare dal torneo al cash game, senza battere ciglia.
Insomma un fenomeno come ne abbiamo visti pochi in questi anni. Dai buyin più bassi ai tavoli high roller, con il cash game high stakes che lo vede protagonista da almeno un decennio, macinando chips e rivali. Ma siamo così sicuri di sapere tutto sul mitico “Durrrr“?
Probabilmente c’è bisogno di un ripasso sintetico sui punti fondamentali della carriera di Tom Dwan, uno che ha vinto i massimi, partendo appunto da zero. Vediamo allora, le otto cose da sapere sul fenomeno americano.
1 – 50 dollari trasformati in un tesoro
Tom Dwan si avvicina al poker online, il giorno del suo 17esimo compleanno. In molti stati americani è l’eta minima per poterlo fare e grazie ai 50 dollari ricevuti dal padre come regalo di compleanno, decide di investire tale somma creando il suo primo conto gioco su una poker room. Parte dagli heads up cash game ai micro limiti. Dopo soli 4 giorni ha già vinto qualcosa come 5 mila dollari.
A fine mese ha triplicato tale somma e dopo 4 mesi può contare su un bankroll di 35 mila bigliettoni. Il tutto alternando scuola al mattino e grinding al pomeriggio. Una scalata impressionante e che lascia intuire tutte le qualità innate di “Durrrr“. Da li in poi sarà una galoppata senza sosta verso cifre astronomiche.
2 – Il poker come professione
Tom Dwan si rende conto di avere un potenziale fuori dal comune. Concluse le scuole superiori, si iscrive all’università, ma ben presto le ore di gioco prendono il sopravvento. Mentre i suoi compagni seguono lezioni o studiano, lui nella sua stanza dell’Università di Boston mette assieme una valanga di soldi.
Considerando che deve attendere i 21 anni di età per varcare la soglia di un casinò, “Durrrr” massacra ogni singolo tavolo di cash game high stakes online e allo scoccare dell’ora X per poter giocare dal vivo, l’americano ha un bankroll a dir poco scintillante che sfiora il milione di dollari.
3- Gli anni ruggenti
Il 2007 è l’anno della svolta definitiva per Tom Dwan che entra nel team di Full Tilt e inizia a giocare ai massimi livelli. Parte bene accumulando oltre 6 milioni di dollari di vincite ai tavoli cash game high stakes. Poi ci sono gli epici scontri con Phil Ivey, “Isildur1” e molti altri ancora. Queste battaglie accrescono il nome di Tom e il nick “Durrrr” entra sempre più nella leggenda.
Nella seconda parte del 2009 registra pesanti perdite ai suddetti tavoli, con un passivo di 5 miloni di dollari. Ma fra il dicembre 2009 e marzo 2010, l’americano recupera il gap e si porta a 7.3 milioni di dollari. Un mostro semplicemente. Una macchina da guerra capace di rialzarsi dalle proprie ceneri e riprendersi tutto quello che aveva lasciato per strada.
4 – L’idolo in TV
Le sue prestazioni online non passano inosservate nemmeno ai produttori TV, i quali fanno a gara per averlo nei propri show televisivi sul poker. Nello storico formato High Stakes Poker, Tom Dwan diventa l’idolo delle folle. Il suo gioco aggressivo è al quanto innovativo e crea un appeal incredibile.
Non solo, ma nelle prime due sessioni giocate nel programma, “Durrrr” fa registrare un attivo di 1.750.000 dollari. Cifre pazzesche per l’epoca e che alimentano il mito. Il pubblico aumenta a dismisura quando lo show va in onda e dopo l’addio al format da parte di Tom Dwan, ci sarà un drastico calo degli ascolti.
5- Side bet dolorose
Nelle WSOP del 2010, Tom Dwan bancò se stesso in delle side bet, dove era possibile scommettere sul suo primo bracciale, oppure contro questa eventualità. “Durrrr” in quell’edizione si è fermato ad un passo dal titolo, in un evento “$1.500 NLH” chiudendo al secondo posto. Fosse riuscito a vincere avrebbe incassato dalle scommesse qualcosa come 15 milioni di dollari.
Invece quel runner up è costato la bellezza di 5 milioni di dollari al campione americano. Contro la possibilità del bracciale avevano scommesso in maniera pesante Phil Ivey, a cui andarono 3 milioni di dollari, Mike Matusow ed Eli Elezra, i quali incassarono un milione a testa. In pratica da poter vincere una montagna di soldi, quelle WSOP costarono carissimo a Tom.
6- Unico “ventenne” nella Hall of Fame delle WSOP
Nel 2009 Tom Dwan entrò a far parte della Hall Of Fame, tramite elezione online da parte del pubblico e degli appassionati. Arrivò a giocarsi l’accesso grazie a questo plebiscito online, pur non avendo ancora vinto un bracciale. La cosa creò qualche malumore, non per le qualità dell’allora 23enne americano, ma per la mancanza di un risultato di spessore nella kermesse.
Questa problematica è stata risolta l’anno seguente, in modo da non avere un caso bis. In pratica per ambire alla Hall Of Fame è obbligatorio avere almeno 40 anni di età. Così Tom Dwan è l’unico ad essere stato eletto nella Hall Of Fame a soli 23 anni. Un record anche questo.
7- Side bet persa per beneficenza
Nel 2008 Tom Dwan perse una delle tante side bet con Alan Sass. Ma questa volta i soldi non sono andati a gonfiare le tasche del rivale. Come “pegno” per la sconfitta “Durrrr” ha giocato al WPT Finals con degli stravaganti e incredibili cappelli in testa, per tutta la durata del torneo: dal day 1 fino al tavolo finale.
Ebbene, una volta concluso il torneo, lui e Alan hanno messo all’asta i cappelli utilizzati durante il WPT, raccogliendo cifre importanti. Tali somme sono state donate in beneficenza alle popolazioni del terzo mondo. A dimostrazioni che oltre ad essere un grande giocatore, dispone di un cuore d’oro.
8- La sfida infinita con Dan Cates
La “Durrrr Challenge” è una sfida che è iniziata una decina di anni fa e che ancora non è stata dichiarata conclusa. Tom Dwan e Daniel Cates hanno iniziato a giocare nel 2010 e dopo una breve schermaglia hanno interrotto le ostilità. Sembrava una classica pausa, ma in realtà la Challenge non è più ripresa. Entrambi però recentemente hanno affermato che tale sfida verrà ripresa a breve.