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il 24 Lug 2020

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Virtual Heads Up vol.6: Filippo Candio 2010 – Dan Harrington 2004

Virtual Heads Up vol.6: Filippo Candio 2010 – Dan Harrington 2004

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Prosegue la nostra rubrica dedicata ai testa a testa virtuali, difficili da concretizzare nella realtà ma appassionanti nella nostra immaginazione.

Dopo il successo dell’ultima puntata, in cui abbiamo idealmente confrontato le due più grandi icone del cinema pokeristico, oggi vogliamo tornare nel mondo reale e dare spazio ad un giocatore italiano che ci ha fatto sognare: parliamo di Filippo Candio, che nel 2010 –come tutti sappiamo- ha raggiunto il tavolo finale WSOP dopo una straordinaria cavalcata fatta di alti e bassi, in cui la sua esperienza e aggressività l’hanno portato a contendere il titolo a Mizrachi, Cheong e Duhamel, in un final table tra i più competitivi di ogni tempo. Il sardo, purtroppo, terminò solo in quarta posizione. Ma è una quarta piazza tra le più significative di ogni tempo, data la caratura degli avversari.

Così ci siamo chiesti: qual è, Candio escluso, il quarto classificato al Main Event più forte di sempre? Secondo noi è Dan Harrington, quarto classificato al Main Event WSOP 2004.

Pertanto, oggi andremo a confrontare virtualmente il nostro Filippo Candio versione 2010 con l’icona del poker Dan Harrington, versione 2004.

 

DISCLAIMER: Come nel calcio risulta IMPOSSIBILE stabilire chi sia il migliore tra Maradona e Messi (fondamentalmente per epoche e avversari diversi), anche nel poker risulta infattibile definire in senso assoluto chi sia più forte tra un giocatore di molti anni fa ed uno attuale. Avversari, tattiche di gioco, strumenti a disposizione risultano incredibilmente mutati e differenti: va precisato pertanto che il “Virtual Heads-Up” è solo un gioco, per ridere, discutere, confrontarsi e divertirsi! Non ce ne vogliano le fazioni di questo o quel player che non ottiene i risultati sperati!

 

 

Filippo Candio 2010

Filippo Candio nasce a Cagliari nel 1984. Dal punto di vista pokeristico, inizia a farsi conoscere nei circuiti dell’hold’em nelle stagioni 2007 e 2008, contestualmente alle sue scorribande online sotto il nickname Drive On.

Il primo successo di grande rilevanza arriva nel 2009, con la vittoria a Sanremo del Main Event del campionato italiano. Da lì in avanti, Filippo non si ferma più, e arrivano piazzamenti in serie in svariati eventi italiani e continentali.

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Ma l’appuntamento con la storia arriva nel 2010: Candio vola a Las Vegas e dopo un ITM nel 1500$ No Limit, inizia una vertiginosa ascesa nel chipcount del Main Event, tutt’ora ben impressa nella memoria dei tifosi italiani. I vari Galfond, Mercier, Mizrachi con Candio avversario imparano l’importanza di non sottovalutare mai i giocatori azzurri.

Con un capolavoro strategico, Candio arriva al tavolo finale. Dopo qualche mese di attesa, fatto di sogni e speranze (siamo ancora nell’epoca dei November Nine), il sardo torna a Las Vegas, e in diretta TV finisce al quarto posto, non dopo aver giocato qualche colpo memorabile (citofonare a Mizrachi per informazioni).

L’aggressività di Candio, unita ad un’abilità tattica non comune, ha permesso al nostro portacolori di arrivare in alto, addirittura con un po’ di rammarico: in altri anni, con un final table differente, sarebbe potuto senz’altro salire ancor di più.

Dan Harrington 2004

Chi non ha mai sentito parlare di Dan Harrington, probabilmente, ha qualche lacuna “didattica” nel settore pokeristico.

Action Dan, infatti, oltre a essere il campione del mondo WSOP 1995 (e ad aver ottenuto numerosissimi piazzamenti significativi), ha un ruolo fondamentale nella scrittura di libri dedicati al Texas Hold’em, che negli anni sono diventati una vera e propria “Bibbia” per ogni giocatore che si approccia all’amato gioco delle due carte. Ad oggi, infatti, gli “Harrington On Hold’em” restano di straordinaria attualità e risultano ancora consigliati a chi si avvicina al poker.

Dal punto di vista dei risultati, Harrington (statunitense classe 1945) siede ai tavoli da poker dal 1986, e da allora è diventato il manifesto del giocatore tight aggressive: il suo motto può essere sintetizzato nell’adagio –tanto banale quanto efficace- “rischia poco, massimizza le vincite e minimizza le perdite”. Difficile infatti trovare un giocatore più solido e intelligente nella storia del poker: la sua abilità e gestione dello stack, unitamente ad un approccio matematico estremamente efficace, lo portano a vincere il Main 1995, a piazzarsi sesto nel Main 1987, terzo nel 2003 e quarto nel 2004. Il “back to back” al Final Table, in un contesto di grande aumento dei partecipanti in quel periodo, risulta una dei traguardi più difficili da cogliere per un poker player: solo Mark Newhouse, nel 2013 e 2014, ha pareggiato la difficile impresa.

L’Heads Up Virtuale

A confronto, quindi, due maghi della strategia: da una parte, la brillante aggressività di Candio, dall’altra, l’efficace approccio cauto e chiuso di Harrington. Nella sfida tra i due quarti classificati al Main Event più forti di sempre, riteniamo che Candio la possa spuntare.

Risultato finale: Candio 3- Harrington 2

 

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