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Ryan Fee, che bluff a Jason Mercier!
Un bluff, nel poker, è costituito dall’adozione di un insieme di accorgimenti e azioni finalizzate a far passare, al proprio avversario, la mano migliore.
Paradossalmente, poi, per una serie di motivi a volte risulta meno difficile bluffare dei campioni che non dei giocatori amatoriali.
Un po’ quello che deve aver pensato l’americano Ryan Fee nel torneo Heads Up da 10.000$ del 2017 alle WSOP, quando ha allestito un grande bluff ai danni del grande Jason Mercier.
Massima pressione
Siamo nel 2017, ed è in pieno svolgimento l’evento 15 delle WSOP, il “$10,000 Heads Up No-Limit Hold’em Championship” , torneo nel quale i partecipanti si scontrano in testa a testa nel contesto di un tabellone tennistico.
Siamo ai sedicesimi di finale, e in atto vi è lo scontro tra il pro online Ryan Fee e il cinque volte braccialettato Jason Mercier. Chi passa il turno è destinato ad incontrare Mckeehen agli ottavi. Siamo in piena bolla: chi esce adesso non guadagna nulla, mentre dagli ottavi si sarà ITM.
Con bui 1500/3000, Fee rilancia da bottone/small blind a 6.700, con uno stack di 228.000 , con 6 3. Da grande buio Mercier, il cui stack misura 162.000 chips, chiama con A 5.
I due vedono il flop: K 4 2
Mercier fa check, Fee punta 8.000, Mercier fa call.
Turn: A
Mercier check, Fee scommette 25.000 , Mercier ci pensa e chiama.
River: 9
Mercier ancora check, Fee va all-in. Rimasto con 40 bui, oltre che con una mano di grande valore, Mercier è costretto a pensarci su.
Dopo un minuto di riflessione, Fee chiama il tempo, mettendo ulteriore pressione a Mercier.
All’ultimo secondo disponibile, Mercier folda.
Come giudicate la condotta di gioco di ambo i giocatori? E’ stato bravo Fee a costruire una storia credibile o ha sbagliato Mercier, che a quel punto avrebbe potuto chiamare?