WSOP 2013: Morgenstern vs Newhouse, come buttare la chiplead

Basta un attimo, davvero una frazione di secondo, nei tornei di poker, per effettuare una scelta sbagliata dopo ore ed ore perfette di gioco. Errori che, il più delle volte, pregiudicano la parte restante del torneo che –fino a quel momento – si pensava potesse essere nostro.

Un po’ come accaduto al tedesco Anton Morgenstern, nelle fasi finali del Main Event WSOP 2013.

Una chipleading gettata alle ortiche?

Applicando una aggressività incredibile, con una serie di colpi straordinari il tedesco Anton Morgenstern, berlinese classe 1991, otteneva una chiplead clamorosa a poche posizioni dal tavolo finale: con 29 milioni a 24 players left (ma soprattutto col secondo in classifica che ne aveva circa 15) il final table sembrava cosa fatta.

E invece, prima il tedesco fa fare un corposo double up (in coinflip) a Mark Newhouse, poi perde alcuni piccoli piatti, quindi arriva uno scontro (di cui oggi parliamo) sempre tra Morgenstern e Newhouse.

A bui 60.000/120.000 , Morgenstern apre a 325.000 con uno stack di circa 16 milioni con A J. Da bottone, Newhouse chiama con 2 2 col suo stack da circa 10 milioni.

Il flop è da brividi: A A 2

Trips per Morgenstern, full house per Newhouse.

Morgenstern c-betta a 425.000, Newhouse fa solo call.

Turn: 3

Morgenstern punta ancora, stavolta 725.000 . Newhouse sale a 2.000.000. Il tedesco non ci sta e rilancia a 3.900.000. A questo punto, Newhouse va all-in per 10 milioni.

Morgenstern, dopo pochi secondi, fa call.

River: 4

Morgenstern crolla nel chipcount e Newhouse, invece, vola.

Cosa ne pensate della condotta del tedesco? E’ emblematica l’espressione che Newhouse rivolge ai suoi amici: “Ma che ha fatto quello?!” ritenendo assurda la chiamata.

Il fatto evidente, comunque, è che il turn potesse essere giocato in modo totalmente diverso: che ne dite?