Pokerstars EPT di Varsavia Day1B, Dario Minieri tra i Chipleader

Quando nel tuo passato c’è il grado di Supernova, è chiaro che nel tuo destino ci sia qualche scoppio. Ma a saltare per aria, stavolta, non è stata la stella di Dario Minieri, bensì quella di Thomas Fougeron, che con tris di otto al turn si è visto battuto dai due out che il romano aveva per migliorare al river la sua doppia ai dieci.
E’ iniziata così, con quel dieci al river, la cavalcata di Minieri verso le posizioni di vetta del day1B del Pokerstars.com Ept di Varsavia. Segui il nostro BLOG in Diretta!

E’ con quel piatto che Dario è schizzato oltre quota 30.000 chips, prima di chiudere a 43.975. Davanti a lui, nel conto di fine giornata, solo Roland De Wolfe, leader assoluto del torneo dopo i primi sette livelli con 67.750 in chips, e pochi altri.

Dietro, invece, poco più di una cinquantina di giocatori, la metà dei 118 iscritti oggi alla seconda giornata d’apertura del torneo. Tra questi Bertrand “Elky” Grospellier, 41.425 chips e una giornata da leader del suo tavolo, Sebastian Ruthenberg, vincitore a Barcellona e forte di 41.950 punti, e Johannes Strassman, sempre presente quando c’è da imbustare fiches alla sera e ieri tornato in camera con 21.025.

Tra tanti stranieri però c’e anche qualche italiano. 7 dei  15 partiti poco dopo pranzo, che domani si aggiungeranno a Marco Fantini nella corsa alla conquista della tappa polacca dell’Ept. Americo Spinozzi ripartirà con 19.350 in chips, Benelli avrà poco meno, circa 17.000, Calia avrà addirittura 24.100. Per Speroni, 11.675, Alacqua, 8.850, e Mazzitelli, 3.200, ci sarà invece poco da ragionare: all in o fold, sperando di raddoppiare e tornare così in gara. Perché i bui, 300-600, daranno poco margine di manovra.

Con loro ci sarebbe sicuramente stato anche Alessio Isaia, oltre i 30.000 per buona parte della giornata, se in una mano incredibile uno sconosciuto panamense non gli avesse scoppiato un tris di dieci con un colore chiuso al river dopo aver rilanciato preflop con the hammer, 2-7. Anche all’Ept, però, può succedere di tutto.

Rudy Gaddo

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