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Erik Seidel rincuora Matt Damon per un fold, ma era davvero sincero?
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La passione di Matt Damon per il poker è arcinota.
Quello che forse non tutti sanno è che l’attore di Hollywood, protagonista di quel ‘Rounders’ che ancora oggi è il più celebre film sul poker di sempre, nel 2009 partecipò a diversi eventi delle World Series Of Poker.
Al Main Event non andò benissimo: Damon trovò l’eliminazione con coppia di Re andandosi a schiantare nel più classico dei cooler contro gli Assi di Doyle Brunson, che di lì a poco avrebbe raggiunto il suo ultimo in the money al torneo principe delle WSOP.
In un altro evento delle World Series Damon si trovò al tavolo contro Erik Seidel: dopo un fold della stella di Hollywood sul push dello squalo di New York, quest’ultimo lo consolò per il laydown.
Ma non è dato sapere se effettivamente Seidel fosse sincero, o se la sua opera di consolazione era finalizzata a far sentire a proprio agio un avversario che, ai suoi occhi, aveva le sembianze di un enorme ‘fish’.
La mano
Il torneo è su blinds 1.500/3.000, Damon spilla A7 e apre a 10.000.
Seidel è seduto alla sua immediata sinistra e pusha per circa 11bb.
Dopo i fold degli avversari la parola torna a Damon, che deve decidere se mettere nel piatto 23.500 per chiamare il push avversario.
A questo punto tra i due inizia un simpatico siparietto.
Si parla ma il tell non arriva
“Hai tipo Asso-Jack?” chiede Damon a Seidel.
“Non sarebbe onesto se te lo dicessi” ribatte Erik.
“Hai ragione, ma renderebbe la mia decisione molto più semplice” ribatte Matt con il sorriso stampato sulle labbra, e prosegue “Come fate a calcolare se ne vale la pena, in questa situazione? Questa è una di quelle in cui mi chiedo sempre ‘oh, ma cosa devo fare?'”
Poi Matt cerca di carpire qualche tell da Seidel:
“Ho un piccolo Asso. Ti spavento? Non puoi dire di no se hai le Donne”
Erik intanto se la ride mentre Matt decide di foldare.
La carezza di Erik a Matt
Dopo che l’avversario getta le carte nel muck Seidel mostra una coppia di Sei rossi.
Subito Damon lo incalza: “In questa situazione, con 23mila da mettere, credi che il mio sia stato un buon laydown? Cosa ne pensi Erik?”
“I sei erano proprio al limite – ribatte Seidel.
“Voglio dire, se avessi saputo che avevi i Sei avrei chiamato! – gli risponde Damon – E’ una di quelle mani con cui qualcuno al mio livello di gioco non vuole prendere grandi decisioni”.
“Credo che probabilmente hai preso la decisione giusta” lo rincuora Seidel.
“Grazie, adesso sto meglio con me stesso, sì – chiude la discussione Damon mentre il dealer inizia a servire la mano seguente.
La matematica del call di Damon
Vediamo un po’ meglio la matematica del call di Matt Damon. Dovendo mettere 23.500 chips su un piatto di 49.700, il break-even point del call della stella di Holywood è al 32%.
Impostando su PokerStove una coppia di Sei come bottom del range di push di Seidel, il software restituisce un ampio 17,8%, contro cui l’A-7 di Damon si trova a più del 40%.
Raffinando un po’ il range di Seidel, togliendo combo altamente improbabili all’epoca come J-Ts, KTo, QJo, si ottiene un qualcosa del genere:
Contro questo range l’A-7 di Damon ha una equity del 33,5%. Il call dell’attore quindi sarebbe stato a valore atteso positivo, se il range di Seidel fosse effettivamente stato questo. Tra l’altro togliendo dal range nella immagine sopra mani come AA e KK, che Seidel potrebbe trappare, il call diventa ancora più positivo.
Secondo voi Seidel voleva solo rincuorare Damon o era davvero convinto che il suo fold in quella situazione di gioco fosse corretto, magari per stack management? Diteci la vostra su Facebook!
Video
Ecco il video della mano col dialogo tra Erik Seidel e Matt Damon: