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Quando checkare al flop con overpair: tre scenari
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Con coppie più alte del board non è sempre consigliabile andare in continuation bet: a volte, in alcune situazioni di gioco, il check è la mossa migliore.
Upswing Poker, la scuola di Doug Polk, identifica tre situazioni in particolare in cui è meglio evitare una bet con una overpair. Ecco quali sono.
Primo scenario: multiway pot
Nel primo caso esaminato il nostro rilancio preflop viene chiamato dal giocatori su bottone e da quello su big blind.
Il flop è T95 e in questo caso il check si può evitare se gli avversari sono giocatori ricreativi che potrebbero cadere in errore davanti a una nostra bet.
Altrimenti è più consigliato un check perchè la equity della nostra overpair contro due avversari è di gran lunga inferiore a quella che avremmo contro un unico avversario.
Inoltre, se puntassimo, dovrebbero difendere due giocatori e non solo uno: rispetto alle situazioni heads-up ci sarebbero meno possibilità di venire chiamati da una mano peggiore.
Infine, contro due giocatori, la possibilità che uno di loro abbia una mano più forte della nostra overpair è molto più alta rispetto a un heads-up pot.
Dando in pasto questa specifica situazione di gioco a un Solver scopriamo che il check ha un valore atteso più alto rispetto a una bet 60% pot, seppur di appena un decimo di big blind.
Dopo aver checkato dovremo valutare cosa fare in base ai range avversari, a chi è il giocatore che punta e alla esatta testura del board: nella maggior parte dei casi, comunque, non potremo esimerci dal chiamare.
Secondo scenario: fuori posizione contro un giocatore tight
Poniamo il caso di aver rilanciato AA da middle position ricevendo il call di un regular da bottone.
Su flop J53 il 99% dei giocatori va quasi in automatico in cbet. Che è anche corretto, ma non sempre è la mossa a valore atteso maggiore.
In questa situazione, infatti, anche se il range di hero ha più overpair di quello avversario, è comunque più debole: il range di oppo è molto stretto e condensato e perciò, per esempio, i set sono una porzione ampia del suo range.
Questo significa che se hero gioca straightforward, ovvero punta con mani forti e progetti e checka la parte media del range, l’avversario può raisare la sua cbet in modo aggressivo obbligandolo a prendere decisioni scomode.
Dopo aver checkato, in questo scenario si può rilanciare la bet avversaria. Se il board rende possibile una scala sarà invece meglio muoversi in check-call. Tanti avversari giocheranno in modo aggressivo contro il check di hero per poi abbandonare la mano al river.
Terzo scenario: brutto flop IP contro big blind
Per brutto flop si intende un board connesso, tipo 975, T98, 754. Questi flop hittano molto bene il range di difesa del big blind con doppie coppie e scale.
In questi casi i Solver consigliano il check con una frequenza direttamente proporzionale alla forza della overpair: gli Assi andranno checkati più spesso dei Re che a loro volta dovranno essere checkati più spesso delle Donne e così via, per una questione di outs che possono rendere la overpair non più tale.
In generale, comunque in questo scenario è preferibile il check anche con i Jack e i Dieci, in particolar modo se l’avversario è skillato e sa che può aggredire rilanciando la cbet ad alta frequenza.
Checkare in questo spot rende le cose più semplici: al turn è sempre call anche se la quarta carta dovesse materializzare sul board 4/5 di scala: in questi casi, su una ulteriore bet avversaria al river, il fold è obbligato. Se il turn non completa i 4/5 di scala, invece, si chiameranno tutti i river eccetto quelli che compongono un board con 4/5 di scala.
I vantaggi del check
Il primo vantaggio di checkare con overpair sta nel mixare i propri range: nel ventaglio del check entreranno mani forti che altrimenti non ci sarebbero.
Inoltre il check al flop renderà il resto della mano molto più facile da giocare. Infine ci sono considerazioni che riguardano il pot control e la deception.