Friday, Nov. 22, 2024

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il 23 Dic 2020

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Una triple barrel da torneo adattata al cash game, secondo Jonathan Little

Una triple barrel da torneo adattata al cash game, secondo Jonathan Little

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Sulle pagine di Pokernews torna a farsi sentire con una mano molto interessante, Jonathan Little. Il player americano questa volta ci porta nei meandri del cash game, pur utilizzando una giocata da torneo. Una sorta di adattamento che ci spiega alla perfezione le grandi skills dello stesso Little e la sua abilità nel saper mixare torneo e cash game.

Una triple barrel, ovvero tre puntate in bianco su un board poco favorevole e con size molto calibrate. Il tutto condito da una serie di considerazioni e analisi come sempre affascinanti. Non resta che lanciarsi nella lettura di questa mano e trarne dei benefici.

Vediamo cosa ci riserva il buon Jonathan Little.

Schiaccia il bottone e il primo proiettile

Jonathan Little è seduto ad un tavolo cash game $5-$10 No Limit Hold’em e con altri 7 players. L’americano da bottone, dopo il fold generale, spilla Q J . Con uno stack di 2.200 dollari il giocatore a stelle e strisce opta ovviamente per un rilancio a 30 dollari: “In questa posizione e con queste carte il raise è automatico. Giocherò in posizione sui bui e con un range molto importante, difficilmente ipotizzabile dai rivali“.

Passa il piccolo buio e il big blind chiama con uno stack di 1.700$. Quest’ultimo fa check sul flop 9 5 2 .

Si tratta di un flop molto scoordinato e che nella maggior parte dei casi aiuterà il range del grande buio, rispetto al mio. Però, ogni volta che manchi progetti o mani di valore, cerchi di scommettere per avere possibili backdoor nelle successive strade. Dunque dobbiamo bettare, soprattutto dopo il check del rivale. Nel caso in cui bussiamo dietro e al turn oppo betta, noi saremmo costretti a mollare la mano“.

Quale size utilizzeremo? Solitamente su un piatto di 65 dollari sarebbe ottimo non andare oltre i 40 dollari di puntata, ma per l’occasione decido di salire a 50$. Cambia relativamente poco considerando lo stack e in qualche modo andiamo a misurare la “febbre” al grande buio“.

Second Barrel

Jonathan Little è ancora in heads up nella mano e con 165 dollari nel piatto, i due giocatori si avviano al turn. In quarta strada cade K.

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E’ una carta perfetta per noi. In primo luogo, perché apre un porgetto di scala ad incastro. Non facilissimo da chiudere, ma abbiamo sicuramente qualche out in più a nostro favore. In secondo luogo, perché il Re è una carta che difficilmente migliora la mano del nostro avversario e in un ipotetico gioco psicologico, si tratta una carta molto più favorevole al nostro range agli occhi del grande buio.

Il giocatore in big blind fa check e Little si appresta a sparare la seconda cartuccia. La size è di ben 125 dollari. “Non posso esimermi dal bettare al turn dopo il suo check. Nel momento in cui il grande buio farà call, so che dovrò sparare la triple barrel al river, indipendentemente dalla carta che scenderà in quinta strada. Dunque, sono pronto a portare fino in fondo il mio bluff.”

Bet pesante

In effetti il big blind chiama la puntata al turn e con 365 dollari la mano si avvia alla quinta ed ultima strada. Ci si gioca tutto al river. Il board si completa con 2 e oppo va ancora in Check.

“Sapevo che al 90% il mio avversario avrebbe bussato per la terza volta di fila. La carta al river cambia relativamente poco per entrambi. Non aggiunge valore allo showdown alla mia mano e non migliora molto la mia situazione. In qualche caso posso bussare dietro e vincere con Q alta, ma saranno davvero casi rari ed isolati“.

Non in questa mano, dove abbiamo l’obbligo di provare a strappare il piatto ad ogni costo. Esco in maniera pesante e con una overbet, visto che opto per una size di 355  dollari. Una cifra molto consistente e che mi posiziona su un range assai forte. Agli occhi del mio avversario sono polarizzato e ogni volta che sei polarizzato devi scommettere forte. Spesso avrai ragione. 

Il mio rivale chiamerà con un King, mentre con un 9 in mano si troverà in una pessima situazione. Infine, con una mano peggiore del nove stesso, passerà nella maggior parte dei casi. Il fold si materializza dopo pochi secondi e questo significa almeno tre cose”:

  • Un ottimo processo mentale sviluppato per tutta la mano, dove abbiamo giocato più con il possibile range del grande buio che con il nostro. 
  • Una strategia chiara e ben definita nel post flop. Il gioco in posizione ci ha aiutato, ma anche la nostra condotta è stata impeccabile. 
  • Certe strategie che adottiamo nei tornei, possono tornare utile anche nel cash game. L’esempio appena riportato di questa tripl barrel lo conferma. 

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