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Addio al 2020, un anno assurdo anche per il settore del poker
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Sta per chiudersi un anno complicato e assurdo anche per i pokeristi di tutto il mondo. E dobbiamo aggiungerci l’avverbio finalmente.
Eh sì, perché la pandemia ha portato anche qualcosa di buono in certi settori, ma di certo i morti (in primis) e i disagi che abbiamo dovuto sopportare tutti rendono troppo pesante uno dei due lati della bilancia. Tanti amici pokeristi hanno dovuto fare i conti, purtroppo, con casi di positività e anche con dei lutti.
Cerchiamo comunque di fare un analisi di tutto quello che è successo in questo pazzesco 2020, concentrandoci ovviamente sul gaming e sul poker in particolare.
Diciamo subito che in questa annata solare, più che mai, si è capito come poker live e poker online siano due mondi molto distanti tra loro.
Se gli amanti delle carte e delle chips reali sono rimasti parecchio fregati, lo stesso non si può dire dei grinder delle room online.
Insomma, la passione per le due (o quattro) carte ha trovato il modo per continuare a crescere, nonostante tutto. Siamo riusciti a imparare almeno qualcosa di utile? Qualcosa è cambiato per sempre anche per il poker?
Un anno da dimenticare (o quasi) per il poker live
Fare un riassunto dettagliato di quel che è successo in tutto il 2020 nel settore del poker live sarebbe abbastanza complicato. Facciamola semplice. I vari calendari degli organizzatori sono stati rispettati, in pratica, solo nelle prime settimane dell’anno.
Si è fatto in tempo, per esempio, a giocare l’Aussie Millions Poker Championship di Melbourne nel mese di gennaio. Rassegna dove il nostro Pasquale Braco ha lasciato il segno in un Six Max e dove Vincent Wan ha fatto suo il Main Event. Restando nella terra dei canguri, si sono disputati poi anche l’Australian Poker Open e il Super High Roller Bowl Australia.
Ci viene da citare questi tornei perché lì l’americano Timothy Adams ha trionfato, dominando così di fatto la classifica 2020 Money List secondo il noto database TheHendonMob. A marzo poi Adams si è imposto pure nelle Sochi Super High Roller Series griffate partypoker.
In quel periodo la situazione è precipitata. Abbiamo perso il conto di tornei rimasti in sospeso, annullati o spostati. Nei migliori dei casi si è giocato con mascherine (o perfino dei plexiglas) ai tavoli. Anche nel nostro mondo quello che prima sembrava impensabile è diventato in breve tempo la normalità. Vari casinò hanno chiuso i battenti per poi riaprire e chiudere di nuovo.
Come in tantissimi settori dell’economia si è vissuto nell’incertezza, non potendo fare progetti a lungo termine e con prospettive che cambiavano continuamente. Se già per gli esperti è difficile fare previsioni, del resto, come possiamo noi muoverci senza fare passi falsi clamorosi?
Le WSOP estive cancellate: un evento storico
Inutile girarci tanto attorno. Dopo pochi mesi il 2020 è diventato un anno orribile per i grandi tornei. Basta citare una sola e importante cancellazione che fa capire tutto: le mitiche WSOP estive di Las Vegas non si sono giocate regolarmente ai tavoli live per la prima volta dal 1970.
Tra il mese di febbraio e quello di aprile si è parlato parecchio di una possibile cancellazione delle World Series o almeno del programma classico dell’estate. Cosa che effettivamente è stata ufficializzata in data 20 aprile sui social.
In pratica le WSOP sono state spostate a fine anno e si è trovata una particolare formula ibrida online/live per permettere di disputare questa 51esima edizione. Nulla di equiparabile comunque ai milioni di euro che ballavano nei tavoli finali degli anni scorsi e a tutto il contorno.
Anche l’EPT ha optato per una formula online. Simile strategia ha adottato il WPT. Il digital ha salvato il salvabile, accontentando qualcuno ma scontentando comunque molti altri.
Dalle nostre parti non ci è andata neanche malissimo, visto che comunque si sono disputati due IPO in quel di San Marino. Nel mesi di agosto ha vinto Francesco Di Domenico nella Summer Edition. A ottobre l’ha spuntata invece Andrea Radicchi con un’iconica maschera da joker. Sprazzi di grande spettacolo che speriamo tornino presto la normalità.
L’altra faccia della medaglia: la rinascita dell’online
Da qualche parte i soldi dei pokeristi dovevano pur finire in questo anno senza senso. Ed è anche giusto così. Molti di noi sono rimasti chiusi in casa per settimane se non addirittura mesi. Lo svago offerto dallo schermo di un PC o di un televisore è stata una delle poche consolazioni per molti.
Così, praticamente dal nulla, i siti di poker sono stati presi d’assalto. Ce ne siamo resi conto noi italiani quando i maggiori montepremi giornalieri sono lievitati nel giro di pochissimi giorni. Ci siamo ritrovati praticamente con dei “domenicali” quotidiani su PokerStars e le altre room del mercato.
Basti pensare poi a tutte le series che proprio PS si è inventata per tutto l’anno. In pratica ci sono stati pochissimi weekend con un programma “regolare”. C’è sempre stato qualche evento speciale o qualche serie di tornei a tenerci compagnia.
Vecchi regular sono tornati ai tavoli per approfittare del momento. Cose che non si vedevano nemmeno durante il primo boom del poker online di anni fa. Attendiamo i dati definitivi dell’anno, magari, per fare un quadro più preciso del fenomeno. L’andamento generale dell’online, però, si è capito benissimo anche solo aprendo qualche lobby a caso ogni tanto.
Insomma tra altri e bassi un imprevedibile 2020 è finito in archivio per tutti gli appassionati di poker e gambling. Cosa abbiamo imparato? Come evolverà la situazione ora che i vaccini contro il Covid son arrivati in vari Paesi?
Cosa succederà al poker nel 2021?
Bella domanda. Per ora il sito dell’European Poker Tour ci propone la tappa di Sochi in programma dal 19 al 28 marzo. Molti organizzatori contano di tornare a fare il loro lavoro anche dalle nostre parti, ma è davvero difficile prevedere come e quando potremo nuovamente muoverci liberamente e in totale sicurezza. Dobbiamo pazientare ancora molti mesi, questo è certo.
Dobbiamo preparaci a un altro anno in sordina per il poker live? Meglio restare tutti davanti al pc? O forse una mattina ci sveglieremo e questo incubo sarà finito?
Auguriamoci che il peggio sia passato. In ogni caso ci vuole ben altro che uno stupido virus per farci passare la voglia di giocare e condividere la nostra passione.