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Un fourbettato dieci left tra Viktor isildur1 Blom e Gianluca Speranza
Saper calibrare e soppesare ogni azione in base all’avversario e al momento del torneo, senza farsi prendere da colpi di testa e senza innamorarsi delle proprie carte, evitando di lasciare per strada chips inutilmente, è una delle caratteristiche che al tavolo verde distingue chi si approccia al poker in modo amatoriale dai professionisti.
Ne è una riprova questa mano giocata tra Viktor Blom e il nostro Gianluca Speranza al partypoker Millions Germany di febbraio 2018 che segnò il ritorno alla vittoria di ‘Isildur1’.
Il torneo è a dieci left e con una prima moneta di un milione di euro in palio le chips iniziano ad avere un loro specifico valore monetario. Vediamo subito nel dettaglio.
Aggressione pre, freno a mano post
Bolla unofficial final table, 32° livello di gioco, blinds 1.000.000-2.000.000 con bb ante.
Viktor Blom (88 milioni di stack) apre 4,5 milioni da utg con KK, Gianluca Speranza (112 milioni di stack) tribetta a 14 milioni da cutoff con TT, Blom fourbetta a 28,5 milioni, Speranza chiede il conto, Blom gli mostra il suo stack, Gianluca gioca.
Flop 6A9 doppio check.
Turn 6 doppio check
River 8 con un altro check to check i due vanno allo showdown.
Quando la pressione ICM si fa sentire
La dinamica di questa mano è pesantemente influenzata dal momento del torneo in cui si verifica.
Con dieci giocatori rimasti in corsa per una prima moneta di un milione di dollari, il valore monetario degli stack ha larga voce in capitolo sulle decisioni.
Una fourbet preflop che lascia dietro una pot sized bet come quella piazzata da ‘Isildur1’ di solito è molto ‘faceuppante’, se non fosse che qui appunto parliamo di ‘Isildur1’. Anche il flat di Gianluca, del resto, tendenzialmente indica una mano di valore.
Quando il dealer stende sul board la carta scary – parliamo dell’asso – i due giocatori tirano il freno a mano ed evitano di investire ulteriori chips nel piatto.
Ovviamente stiamo parlando di due campioni che elaborano ‘thought process’ fuori portata per noi comuni mortali. Ma non possiamo fare a meno di constatare che su un board senza l’asso la dinamica sarebbe stata ben diversa.
Probabilmente lo sarebbe stata anche se la mano fosse arrivata in una fase del torneo in cui le decisioni non hanno un peso monetario e devono essere prese solamente in base alla aspettativa di vincita in chips.