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A Las Vegas riprende la vita: sì a spettacoli e concerti, WSOP forse in autunno
A piccoli passi verso la normalità a Las Vegas. Sin City, dopo mesi di buio e difficoltà a causa della pandemia, prova a ripartire. Nella massima sicurezza e senza abbassare la guardia, considerando che il virus circola ancora e che gli USA hanno varcato la catastrofica cifra dei 500.000 morti per Covid-19.
Le vaccinazioni di massa però aiutano a rialzare la testa, con il futuro che fa meno paura e dunque la città prova a riprendersi una parvenza di normalità, dopo un anno a dir poco alienante. Dagli spettacoli ai concerti, dai ristoranti ai resort, passando per i giochi da casinò, al poker e alla vita di tutti i giorni.
Las Vegas detta il programma della nuova agenda per il 2021, con una tabella di marcia ben precisa anche per quello che concerne le restrizioni. Step by Step la parola d’ordine, ma con grande velocità per tornare ad essere la città delle luci, nel deserto del Nevada.
Capienza aumentata
Il primo passo verso la normalità a Las Vegas è l’aumento della capienza negli Hotel, casinò, ristoranti e quanto altro. Se fino a pochi giorni era ridotta tra il 25% e il 35%, adesso è arrivato l’ok dai piani per alzare tale quota al 50%. Non sarà il massimo, ma è già un qualcosa di positivo dopo 12 mesi di notevoli restrizioni.
Il Planet Hollywood Hotel&Casinò ad esempio tornerà ad operare sette giorni su sette e 24 ore al giorno. Dal 4 giugno scorso, il giorno della riapertura di Las Vegas dopo il lockdown, il resort ha continuato ad aprire solo quattro giorni alla settimana: dal giovedì alla domenica. Con l’aumento della capienza si torna verso una parvenza di normalità, anche se l’assenza di turisti extra USA continua a pesare.
Il vero problema dei mesi scorsi e probabilmente ancora per i prossimi, è proprio la mancata presenza di turisti dal mondo esterno. La pandemia e il virus hanno limitato i voli, oltre agli spostamenti. Per una città come Las Vegas non bastano i visitatori locali e a stelle e strisce. Il vero salto di qualità arriva dal Vecchio Continente, dall’America Latina, Oceania e dai paesi più ricchi dell’Asia. Ma si comincia ad intravedere la luce in fondo al tunnel.
Spettacoli e concerti
Las Vegas riparte anche in chiave intrattenimento. Sé da una parte diversi eventi di una certa porta sono già stati rinviati al 2022, molti altri sono in rampa di lancia per le prossime settimane. Dagli spettacoli di magia di David Copperfield, al Musical dedicato a Michael Jacskon, passando per una serie di concerti di artisti locali molto apprezzati, fino a raggiungere eventi di caratura internazionale. Tutti ovviamente con capienza al 50%.
Gli unici che al momento sembrano non avere una data certa per la ripartenza sono i locali notturni. Il cuore pulsante della movida di Las Vegas, i famosi club, dove nel corso degli anni si sono esibiti DJ di fama mondiale e che hanno fatto ballare un oceano di persone. In attesa di capire l’evoluzione della pandemia e nella speranza di una vaccinazione di massa, sono gli unici locali che restano chiusi.
Poker e WSOP
I giochi da Casinò e il Poker hanno ripreso il loro percorso lo scorso 4 giugno, ma è stato fino a qui un viaggio molto lento. Il poker ad esempio ha riaperto in versione 5 e 6Max, prima di passare agli 8 giocatori per tavolo in quelle room che avevano predisposto i pannelli Plexiglas tra un seat e l’altro. Il cash game ha dominato la scena in quasi tutte le sale da gioco di Las Vegas per molti mesi e da dicembre in poi anche i tornei hanno ripreso il loro cammino.
In questi ultimi però il numero dei players in gioco è stato limitato con montepremi ridotti rispetto al passato. Allo stesso tempo le kermesse come il Deepstack Extravaganza al Ventian, le series del Wynn o gli High Rollers del Casinò Aria hanno ripreso a correre. Manca il grande circuito, il nome che da solo crea un appeal incredibile sui giocatori e a marzo sarà tempo di WPT a Las Vegas.
Il vero punto interrogativo restano le WSOP. Attualmente non c’è niente di deciso: né per quello che concerne possibili date e nemmeno per quello che riguarda la cancellazione della kermesse per il secondo anno consecutivo. Considerando la circolazione del virus, i voli ridotti al minimo verso Las Vegas e ancora un numero non sufficiente di persone vaccinate (soprattutto in Europa), è difficile da immaginare le WSOP nella loro classica collocazione tra maggio e luglio.
Non solo, ma solitamente a febbraio il programma dell’evento e il relativo schedule erano già ufficiali, in modo da dare tempo ai giocatori quali tornei giocare e scegliere così il periodo di presenza a Las Vegas. Molto probabile allora un rinvio in autunno, quando la situazione dovrebbe essere maggiormente sotto controllo in chiave virus e con molte restrizioni in meno per i giocatori. Filtrano molte indicazioni da Sin City verso questa scelta, ma c’è da attendere l’ufficialità dai piani alti delle WSOP.