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Bounty Factor e Bounty Discount nei tornei KO: un estratto del libro tradotto da Giada Fang
I giorni scorsi è uscito PKO Poker Strategy, un libro di Barry Carter e Dara O’Kearney sui tornei con taglie (e taglie progressive) che per l’edizione italiana ha avuto un traduttore d’eccezione.
A curare la versione nella nostra lingua è stata infatti la mitica Giada Fang, che giusto di recente ci aveva confidato di aver passato il 2020 a studiare la formula con taglie.
Il libro è disponibile su Amazon in formato Ebook e cartaceo. In anteprima assoluta pubblichiamo un estratto in cui gli autori spiegano le variabili da considerare al momento di chiamare per la taglia avversaria.
Il bounty factor
Per avere una buona idea di quanto una taglia e la dimensione della bet possano variare il range di call in un torneo PKO abbiamo sviluppato una scorciatoia che abbiamo chiamato Bounty Factor.
Il Bounty Factor va applicato agli avversari più corti di te e si calcola dividendo il numero delle loro taglie per il numero dei loro stack.
N° Taglie / N° Stack
Le varie poker room hanno diversi modi di indicare le taglie. Alcuni mostrano la taglia per intero, ma quella che incasserai immediatamente è soltanto la metà (in un 215€ PKO la taglia potrebbe essere di 100€, ma tu incasserai 50€ subito e gli altri 50€ andranno ad aumentare la tua taglie).
Altri siti mostrano l’importo che puoi vincere immediatamente (quindi, nell’esempio precedente, la taglia mostrata è di 50€). Ai fini del Bounfty Factor, questo aspetto è totalmente irrilevante.
All’inizio del torneo, il Bounty Factor per ogni giocatore sarà sempre 1 (1 taglia iniziale / 1 stack iniziale). Vediamo un esempio. 215€ PKO, stack iniziale 10.000 chips. Il tuo avversario, che copri, ha 300€ di taglia (3 taglie iniziali) e 20.000 chips (2 stack iniziali).
Il suo Bounty Factor sarà quindi 1,5 (3 taglie / 2 stack). Se lo stesso giocatore con 300€ di taglia avesse avuto 30.000 chips, il suo Bounty Factor sarebbe stato 1, come all’inizio del torneo. Se perdesse un colpo e tornasse a 10.000 chips avrebbe un Bounty Factor di 3.
Se invece arrivasse a 60.000 chips, il suo Bounty Factor sarebbe 0,5 (3 taglie / 6 stack). Ciò che conta è il risultato della divisione, non la grandezza della taglia. Chiamare 3 stack per vincere 3 taglie è uguale a vincere un all-in alla prima mano.
Se un giocatore ha raddoppiato senza vincere una taglia, il suo Bounty Factor si è dimezzato. Se ha fatto triple-up e la sua taglia vale 3 volte quella iniziale, il suo Bounty Factor sarà uguale a 1. Se si è accorciato fino a 1/5 dello stack di partenza ed ha la taglia iniziale, il suo Bounty Factor è 5.
Il Bounty Discount
Il libro prosegue spiegando che più è alto il Bounty Factor avversario e più sarà largo il range con cui chiamare il suo all-in. Questo perchè più è alto il rapporto tra la taglia in palio e le chips che dobbiamo investire, più il call sarà profittevole.
Gli autori introducono il concetto di ‘Bounty Discount’, una sorta di sconto sull’equity necessaria a rendere il call a valore atteso positivo, sconto che cresce all’aumentare del Bounty Factor avversario.
Nella pratica concreta significa che, nelle situazioni in cui possiamo incassare una taglia chiamando un all-in, dobbiamo allargare il range di call di qualche punto percentuale, proporzionalmente al Bounty Factor.
Il libro è corredato da comodissime tabelle da stampare con l’equity richiesta per ogni combo.
Un esempio
Il libro offre numerosi esempi che permettono di tradurre in pratica i concetti di Bounty Factor e Bounty Discount. Vediamone uno. Su unopened bottone shova 12bb, small blind folda, da big blind devi decidere se chiamare 11bb per vincere un piatto di 25,5bb.
L’equity che serve per chiamare in un torneo normale è 11/25,5*100=43,1%
Seguendo le tabelle pubblicate in un capitolo precedente gli autori stabiliscono che contro un range largo di push si può chiamare proficuamente con 22+, Ax, K8s+, KTo+, QTs+, QJo.
Invece in un torneo PKO, contro un avversario con Bounty Factor pari a 1, ci sarebbe un Bounty Discount del 5,4%, quindi la equity necessaria al call sarebbe del 36,7% anziché del 43,1%.
Secondo le tabelle del libro, il range di call diventerebbe quindi 22+, Ax, K2s+, K4o+, Q4s+, Q9o+, J6s+, J9o+, T6s+, T9o+, 96s+, 85s+, 75s+, 64s+, 54s+.
Photo credits: Manuel Kovsca – PokerStars