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il 4 Mar 2021

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Come nasce l’edizione italiana di un libro sul poker: il racconto di Giada Fang

Come nasce l’edizione italiana di un libro sul poker: il racconto di Giada Fang

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La settimana scorsa è uscito il libro PKO Poker Strategy con la traduzione italiana di Giada Fang.

La giocatrice residente a Malta non è nuova a lavori di questo tipo visto che in passato aveva tradotto in italiano i due volumi de “Il mental game del poker”.

Ma mentre i libri di Jared Tendler erano orientati all’aspetto mentale del gioco, con il testo di Carter e O’Kearney Fang si è trovata a dover tradurre per una massa indistinta di giocatori contenuti tecnici avanzati.

 

Come è nata l’idea della traduzione e quanto tempo ti ha preso?

Barry Carter è un autore ha già collaborato con Jared Tendler per la collana sul Mental game del poker, mi conosceva e mi ha contattato per i libri che sta facendo con Dara O’Kearney. Mi hanno chiesto di tradurre anche l’altro loro libro sulla Satellite poker strategy, ma in un primo momento ho preferito non farlo perché ho pensato che in Italia ci sia poco mercato per un libro che parla di satelliti, non essendoci eventi live grossi. Non escludo però che prossimamente lo tradurrò perché tanti mi hanno detto che avrebbero gradito anche quello sui satelliti.

La prima stesura della traduzione ha richiesto un mesetto circa, poi ci sono le doppie correzioni, l’impaginazione, le correzioni dopo l’impaginazione, il designer che deve impaginare… Tra tutto diciamo ci vogliono tre mesi.

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Ci avevi detto che nel 2020 hai studiato parecchio i tornei KO: il tuo interesse per la formula è stato un effetto della traduzione che dovevi fare?

No, l’anno scorso avevo già iniziato a studiare i KO e infatti avevo fatto un corso di Raise your edge proprio sui tornei con bounty. Poi è arrivata la proposta di fare il libro. Ho confrontato le strategie che suggerivano e ho visto che sono molto simili, seppur vengono usati nomi diversi

Quali sono le principali difficoltà che hai incontrato nella traduzione?

La prima difficoltà è sempre rendere il libro comprensibile al grande pubblico, al giocatore alle primissime armi. Infatti abbiamo cercato di semplificare i termini e limitare gli anglismi. E’ uscito un testo davvero semplice, sembra un manuale, una guida per istruzioni. Per il grande pubblico è molto comprensivbile.

Da un punto di vista personale questo libro ti ha ‘aperto gli occhi’ su qualche aspetto dei KO che non avevi ancora considerato?

Questo libro mi ha fatto concentrare sulle fasi avanzate in ICM dei tornei KO. Come molti giocatori dopo aver studiato il fattore bounty tendevo ad allargare un po’ troppo i range di call per le taglie soprattutto nelle fasi tardive, mentre nelle fasi tardive l’icm spinge nella direzione opposta, quindi è sbagliato aprire troppo i range. Il libro mi ha fatto capire il delicato equilibrio che si instaura tra ICM e bounty factor.

In che modo questo libro permette di migliorare nei tornei con taglie ai giocatori alle primissime armi, a quelli di un livello più avanzato e a regular / pro?

Il libro aiuta tantissimo il giocatore alle primissime armi che probabilmente non ha idea di come cambia il gioco in un torneo KO rispetto a un torneo normale, ma nei tornei KO vedo anche errori di regular che per esempio raise/foldano su push 10bb: in un torneo KO è assurdo. Quindi credo che il libro possa aiutare tutti i giocatori che fino a questo momento non hanno ancora studiato la matematica dei tornei KO, e credo che siano tanti.

Ti è mai venuta l’idea di scrivere tu in prima persona un libro sul poker?

L’idea di scrivere un libro in prima persona mi affascina, ma non tanto sulla strategia del poker, che è un argomento affrontato da tantissimi autori in generale, e non penso che per studiare bene il poker possano bastare dei libri – i libri danno una infarinata generale ma poi bisogna fare tanto lavoro da soli in post sessione coi software coi solver… Quindi un libro può essere un inizio ma non puoi mai essere uno studio finale. Magari un giorno scriverò una autobiografia perché ho avuto una vita parecchio interessante, magari non sarà un bestseller ma ci sono dei curiosi che vorranno leggere. Al momento sto pensando di tradure altri due tre libri e creare un sito in italiano con tutti i libri raccolti e curati da me. Magari fare anche un piccolo blog posto dove rispondere alle curiosità per quanto riguarda la questione dei libri sul poker.

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