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Capire quando uscire dal seminato con questo bluff di Patrick Leonard su Adrian Mateos
Tra le linee di demarcazione tra chi gioca a poker per passione e chi lo fa per lavoro, una riguarda il capire quando è il momento buono per uscire dal seminato.
Deviare dallo standard è un’arma che non può mancare dal bagaglio di un pokerista esperto, anche se va usata con parsimonia.
Vediamo quali sono le condizioni ideali per ‘uscire dalla linea’ secondo il professionista di partypoker Patrick Leonard, che in un video pubblicato sul suo canale YouTube ha spiegato il suo processo di pensiero in un bluff piazzato contro Adrian Mateos al tavolo finale di un torneo online high roller.
La mano
Torneo a 8 left con payout molto verticale, su blinds 35.000/70.000 Adrian ‘amadi_017’ Mateos, con 827.000 di stack, apre AT.
Dopo il fold del tavolo Patrick Leonard difende il grande buio con 34.
Flop 4AK Mateos cbet cbet 81.900, Leonard call.
Turn K Leonard leada 155.400, Mateos call.
River 2 Leonard all-in, Mateos insta folda.
Ecco la grafica che riassume in un colpo d’occhio tutta l’azione della mano:
Ed ecco
La spiegazione di Leonard
strada per strada
Preflop
In questi spot non voglio difendere preflop KTo perché sarò dominato molte volte, ma i connectors suited bassi lavorano molto bene perché il nostro avversario non copre il board su quelle carte. Con quello stack non penso che abbia i nove né i dieci e penso shovi anche coppia di jack. Quindi credo che rilanci donne re e assi, penso che shovi AK e forse AQ e bilanci con una porzione di range con cui raise folda tipo AT-AJ-KQ-KJs. Quindi credo che contro una apertura di 12bb da utg sia profittevole chiamare con carte basse ed evitare di difendere mani come KTo e QTo.
Flop
Su questo flop ho backdoor sia di scala che di colore, una coppia, backdoor per il trips e per la doppia coppia. Non credo che abbia AK come detto, perché avrebbe shovato, quindi se dovessi migliorare in doppia coppia non avrei quella preoccupazione anche perché la mia doppia coppia sarebbe camuffata bene. Mettiamo il caso che invece io abbia KT: qui se trovassi un T al turn sarebbero abbastanza telefonate le mie carte. Sulla sua bet devo chiamare sia perché 82k su un pot di 385k è un prezzo davvero buono, sia perché con lo stack che ho non sento pressione icm.
Turn
Il re è una carta interessante perché lo mette in una posizione difficile con tanti assi. Il suo AT blockera il mio TJ-QT che è il mio percepito, anche se attualmente non è nel mio range. Per questo credo che bluffare 43ff qui sia sensato, nel mio range percepito potrei avere ogni re suited e tanti re offsuit, la mia mano ha equity ma non posso davvero check-chiamare il turn: credo che in questa situazione bettare al turn e shovare al river sia una buona mossa, ancora meglio se trovo un’altra fiori al river. Lo penso perché al river il suo range di bluffcatch è composto da bluffcatcher problematici. Inoltre per lui ci sono implicazioni di icm davvero pesanti, quindi credo che leadare su questo turn sia ottimo e vado con una size piccola. Mi chiama velocemente.
River
Il call veloce che ha fatto al turn mi sembra che dica che non vuole che io shovi al river… Credo che bluffare al river con 34s sia meglio che con QT-JT perché sono mani che vogliamo che spesso abbia l’avversario e sono mani con cui chiamerebbe turn. AT-AJ credo che folderebbero facilmente e forse anche AQ, quindi tanko un po’ e vado all-in. Lui snap-folda il che è interessante anche perchè la mia da big blind è una linea ‘nutted’. Prendere la stessa linea con QJ o JT non sarebbe così buono perché blockeriamo i fold avversari. Con 43s invece la vedo come una linea davvero buona.