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il 23 Mar 2021

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Come è andata l’ospitata di Dario Sammartino da Fedez e Luis

Come è andata l’ospitata di Dario Sammartino da Fedez e Luis

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il pezzo forte di questa settimana pokeristica è l’ospitata di Dario Sammartino al PodCast ‘Il Muschio Selvaggio’ di Fedez e Luis.

Pubblicato ieri su YouTube, il video con il campione napoletano ha già ricevuto più di 325 mila visualizzazioni. Numeri incredibili per la nostra piccola nicchia.

Come ospite del Podcast, quindi, Dario ha portato il “verbo del poker” a tante persone che magari avevano etichettato sbrigativamente il nostro amato gioco come puro azzardo.

Ecco come è andata.

 

Vincite e tasse

All’inizio della trasmissione Fedez prende di petto il discorso delle vincite e chiede a Dario se paga le tasse.

Sammartino spiega che le vincite dei pokeristi sono lorde, ovvero non tengono conto dei buy-in spesi, e che grossomodo quello che resta in tasca al giocatore è il 40% del lordo, chiarendo che in Italia e in Europa le vincite ai casinò sono tassate alla fonte.

“Comunque io non sono residente in Italia, vivo a Vienna” precisa Dario prima che Fedez faccia prendere la tangente alla discussione chiedendo se qualcuno sappia l’origine della Viennetta (a dirla tutta caro Federico si capirebbe già dal nome! By Algida ndr)

 

Cosa è importante a poker

Riportata la discussione sui binari, a Dario viene chiesto quali siano le qualità più importanti per un professionista di poker:

“L’empatia, capire le sensazioni e le emozioni delle persone, se uno ha paura, se uno ha coraggio. Poi c’è la psicologia, c’è la matematica, c’la questione dei range che devi giocare contro un determinato insieme di mani, le pot odds…”

“Ma tu mentre giochi online come fai a valutare queste cose? – gli chiede Martin.

Dario spezza una bella lancia in favore del poker live:

“L’online è diventato un po’ una merda, ci sono troppi software e troppi solver che ti dicono come devi giocare”.

A Fedez parte un’altra tangente, stavolta vuole sapere se potrebbe diventare un bravo pokerista essendo un ottimo giocatore di scopa:

“Ma certo che puoi! – gli risponde Dario – tra l’altro io ho aperto da poco una università del gaming, se vuoi ti posso insegnare io, gratis ovviamente.”

 

Quell’esordio torbido

Sammartino racconta poi dei suoi inizi infilando nel discorso anche un aneddoto curioso ma anche un po’ torbido:

“Iniziai a giocare per passione nei circoli di Napoli, ogni tanto c’erano situazioni strane, si vedevano anche dei brutti ceffi. Ricordo che in quel periodo avevo un bankroll di 10 mila euro e in due partite al circolo vinsi qualcosa come 165 mila euro. Ma quei soldi non li ho mai visti”

“Anche perchè in quella situazione lì immagino si debba anche calcolare la possibilità di diventare uno scolapasta – dice Fedez tra le risate generali.

Dario spiega che in quel momento si trasferì a giocare online iniziando un percorso che lo ha poi portato a salire i livelli del gioco fino ad arrivare al gotha mondiale delle due carte.

 

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Giochi di abilità e giochi di fortuna

Incalzato da Fedez e Luis, Sammartino prova poi a spiegare la differenza tra giochi di abilità e giochi di fortuna facendo l’esempio del bingo.

“Il bingo è una truffa, io per poter migliorare a poker sono dovuto andare all’estero perché i giocatori italiani possono giocare online solamente contro gli italiani. E’ come trovarti a confinato a giocare in serie C mentre l’estero è la Champions League. Poi girare il mondo è pure bello ma dopo dieci anni ti rompi”

Dopo un’altra tangente sulle bevute gratis ai casinò – che dà a Luis l’assist per una battuta dai contorni epici: “Bevute gratis? In dei casi sì, in dei casi-nò!” – Sammartino si trova a parlare di Daniel Negreanu, che Luis dice di aver visto indovinare le carte degli avversari in diversi video:

“Negreanu attualmente non è nemmeno tra i cento giocatori più forti del mondo. Io sono decisamente più forte di lui oggi, sì – risponde Dario a domanda specifica prima di dare un retroscena succoso sull’amico Bryn Kenney, al comando della classifica All Time Money List:

“Bryn era broke come si dice in gergo, non aveva più soldi per giocare. Poi ha vinto quel torneo da un milione di dollari di iscrizione ed è diventato il più vincente di sempre. Ma non ha vinto 33 milioni, ha fatto un deal al testa a testa e ne avrà vinti 23-24 in quella occasione”

 

La rosicata dei secondi posti

Sullo schermo dello studio Luis fa passare le immagini del braccialetto e di Dario al tavolo finale del Main Event WSOP in cui alzò bandiera bianca in seconda posizione contro Hossein Ensan.

“Ora so che tu mi vorresti chiedere quanti braccialetti hai, ebbene non farmi questa domanda! – dice Dario a Fedez.

Prima di ieri, in realtà, la delusione di Dario per il testa a testa perso non era mai stata palesata così nitidamente:

“Sono andato a Roma e non ho visto il papa, sono andato a Las Vegas, mi sono lasciato alle spalle più di ottomila avversari e poi sul più bello ho perso. Dovete sapere che nel casinò in cui si giocano i campionati del mondo di poker vengono attaccati alle pareti i poster dei vincitori. Ogni volta che andrò vedere l’avversario mi farà ricordare quel secondo posto”.

Dario chiede a Fedez del suo secondo posto a Sanremo ma il cantante dà l’aria di non scomporsi:

“Per me il secondo posto è stato da paura considerato che prima della serata finale partivo al 17° posto! Poi forse non mi interessava più di tanto vincere perchè non ero assolutamente partito con l’intenzione di vincere a tutti i costi”

 

Calcio e poker

Quando Fedez e Luis chiedono a Dario come si vedrebbe tra dieci anni veniamo a scoprire quello che sembra essere il più grande sogno del partenopeo:

“Diventare presidente di una squadra di calcio”.

Fedez coglie l’assist al volo per chiedergli come si trovano a poker i calciatori e gli chiede in particolare di Balotelli:

“Contro Balotelli non ho mai giocato – dice Dario – Ho invece incontrato Ronaldo che è davvero un figlio di buona donna, anche ai tavoli non ci sta a perdere ed è parecchio competitivo. Neymar invece è scarsino. Come quando gioca a calcio va sempre all’attacco ma non gli riesce bene tutte le volte. Piquè invece ha un gioco più difensivo”

Sul finire della trasmissione Dario torna a parlare della differenza tra i giochi di pura alea (che definisce letteralmente “una truffa”) e i giochi di abilità.

Ma probabilmente per gli ascoltatori del Podcast più a digiuno di poker, in mezzo alla ‘caciara’ generale e alle ‘tangenti’ imboccate da Fedez, la discriminante non è passata in modo chiaro.

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