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La routine di studio di Fedor Holz: imparare la logica e i pattern, non le risposte del solver a memoria
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Qualche settimana fa abbiamo scoperto una particolare skill nell’arsenale di Fedor Holz: il tedesco, che nel 2016 è stato il miglior giocatore dell’anno (a soli 23 anni!) ha spiegato di essersi allenato a calibrare attivamente il proprio livello di concentrazione per trovare l’equilibrio ottimale tra focus e fatica.
Quello che è interessante è che anche per ottimizzare lo studio fuori dai tavoli Holz utilizza lo stesso sistema per studiare in maniera efficace e risparmiare energie, che utilizzerà dopo per analizzare in profondità tutte le domande rimaste in sospeso.
Come studia Fedor Holz
“Il perfetto livello di focus, quello più sostenibile, quando studio è tra l’80% e il 90%, puoi mantenerlo a lungo se sei bravo, e puoi imparare molto.
Poi quando sento di aver raggiunto un certo livello di pensieri e domande che si sono accumulate, provo sempre a immergermi appieno in questo thought process.
Guardo tutte le scelte, tutte le opzioni, mi chiedo quale sia secondo me l’EV delle diverse opzioni, e perché penso che sia quello. Penso a tutte le mosse sensate, mi chiedo perché lo sono. Ho tre scelte candidate, perché una di queste è meglio dell’altra?
Così mi trovo bloccato con sei situazioni possibili, sento di non trovare una buona risposta, non vedo modo di uscirne… e allora comincio con l’analisi.”
Fedor Holz e i tool di analisi
Fedor Holz spiega come i solver siano per lui un supporto, un modo per capire meglio i suoi stessi ragionamenti, piuttosto che una specie di libro da cui studiare a memoria:
“Apro il mio tool di analisi e studio lo spot. Poi paragono il mio thought process con le risposte del software: c’era qualcosa che non mi è passato nemmeno per la testa? C’era una mossa plausibile per il tool che io non ho dato per candidata? E perché non l’ho fatto?
Dove ho avuto la maggior deviazione e perché? Guardo una linea di gioco, vedo come prosegue, e lo sviluppo di quella linea spiega più o meno perché c’è questa differenza di valore tra la mia scelta e quella del software. Magari non ho visto un possibile sviluppo della mano, oppure ho sopravvalutato o sottovalutato uno di questi follow-up.
Poi prendo questo processo e lo ripeto, provando a trovare pattern che si ripetono. Alla fine queste sequenze di mosse diventano simili in una certa maniera.”
Mai generalizzare, concentrarsi sulla logica
Holz non è un credente del pensiero standard, questo ormai è chiaro. Nonostante il giovane prodigio abbia una mente molto matematica, si trovi a suo agio con i solver e studi molto, non è un fan della pura tecnica: ci sono altri fattori che vanno tenuti in considerazione.
“Bisogna imparare la logica e il pattern, non memorizzare lo spot. Provo a vedere perché una certa mossa ha senso, e quale specifico fattore le permette di avere senso.
Quello che ho notato, in comune con gli scacchi, è che nei club e nelle scuole ti martellano con una logica generale, perché è sufficiente applicarla per arrivare a un certo livello.
Il pensiero veramente avanzato è che non c’è generalizzazione, a volte una cosa ha senso e altre volte no. La maggior parte delle volte ci sta, ma a volte no. Se certi requisiti non vengono soddisfatti, non andrà in quella maniera.”