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Una mano brutale tra Bryn Kenney e Alex Foxen
Nel processo decisionale del poker, al momento di valutare le carte in mano all’avversario, bisogna ragionare per range e mai su ‘monocombo’.
Per questo, quando un giocatore perde dall’unica combinazione che lo batte, non pu che prendere atto che solo in rarissimi casi avrebbe potuto giocare diversamente e accettare con serenità la sconfitta.
Certo, non battere ciglio dopo aver perso dal nuts con il second nuts in mano indica un mindset di ferro, che non manca a un super professionista come Bryn Kenney: al Wynn Millions giocato a metà giugno a Las Vegas il torneista live più vincente di sempre è stato vittima di un incrocio sanguinoso contro Alen Foxen.
La mano
Il torneo è al dodicesimo livello di gioco, blinds 1.500/2.500 con bb ante. Su rilancio preflop di Bryn Kenney chiamano Alen Foxen da hijack e i giocatori su bottone e big blind.
Flop A A 3, big blind check, Kenney 8.000, chiama solo Foxen.
Turn 3, Kenney 10.000, Foxen chiama
River Q, Kenney check, Foxen overbet a 112.000, Kenney all-in per 240.000, Foxen snappa e gira coppia di tre per il quads! Kenney ha ‘solo’ AQ per il second nuts e deve abbandonare il torneo.
Il check-push river di Kenney
La particolarità di questa mano è il board doppio pairato che probabilmente ha ampia voce in capitolo nella decisione di Kenney di check-pushare sul river che gli consegna l’overfull.
L’azione sembra fatta apposta per estrarre valore da eventuali combo avversarie third nuts, contenenti l’ultimo asso presente nel mazzo.
Ovviamente, dopo il secondo 3 al turn, Kenney sa bene che c’è una sola combinazione che lo batte, ossia quella formata dai due tre ‘ancora nel mazzo’: per questo cerca di massimizzare estraendo il massimo valore possibile.