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Fedor Holz e la review: Con le giuste domande migliora tutto il nostro gioco
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Abbiamo già sentito Fedor Holz parlare del suo approccio all’analisi e allo studio del gioco, e sappiamo che il pro player tedesco preferisce chiarire la logica generale che seguire le indicazioni del solver.
Questa volta Holz scende più in profondità e ci fa un esempio pratico di review alla sua maniera.
Mentre aiuta Mario Mosboeck ad analizzare le mani della vittoria da $838.909 allo SCOOP di PokerStars.com, Fedor bacchetta subito l’amico facendogli chiudere le tabelle dei range, e illustra il thought process per creare un range di raise da big blind contro un limp dello small. Prendete appunti!
Mettersi alla prova e farsi le giuste domande
Mario si trova da BB con A9 e stack 99.500 chips quando lo Small Blind (263k) limpa a blinds 700/1.400.
“Lo Small Blind limpa, quindi [apre il range di raise vs. limp] con A-9 off è praticamente sempre un raise…”
Fedor Holz interrompe Bosboeck: “Dovremmo prima mettere noi stessi alla prova. Preferisco se pensiamo alla strategia che vogliamo adottare e solo dopo possiamo aprire il solver, i range eccetera. Penso che sia importante imparare a chiedersi ciò che si pensa prima di tutto.
In casi come questo per esempio, a me piace non tanto chiedermi come giocare A-9 correttamente, ma la logica generale, e scoprire se poi A-9 ne fa parte.
Insomma, approcciamo gli spot in una maniera che possa aiutare il nostro gioco generale a progredire. Se lo fai diventerai migliore a giocare da Big Blind per molti altri spot e non solo questa mano.”
Il thought process di Fedor Holz
Il vincitore dello SCOOP domanda a Fedor: “Quindi qual è il tuo TP in questa situazione?”
“Penso che l’errore più comune sia nella costruzione dei range per diverse grandezze di stack. In particolare da BB capire come è costruito il tuo range. Penso che ci siano due cose che importano.
La prima è capire più o meno in che direzione dobbiamo costruire il range, che tipo di range è, e la seconda sono le frequenze.”
Che mani inserire nel range e perché?
“Devi capire per esempio che mani sono quelle che vogliamo rilanciare categoricamente, magari per realizzazione dell’equity. Tutto è realizzazione dell’equity in realtà.
Magari una certa mano è buona da rilanciare con 50bb perché può chiamare una 4-bet che non sia all in, ma non è abbastanza buona per raise-callare contro un limp-shove, e quindi la puoi checkare con 30bb.
Così capiamo che più ci si accorcia più il nostro range si fa polarizzato, se sei più deep vogliamo avere mani che possono continuare su una varietà di size di 3-bet che il nostro avversario può avere dopo un limp.
Per fare il punto, quello che vuoi è capire che categorie di mani scegliere per le tue azioni. Per esempio non prendiamo le mani suited perché non sono abbastanza forti per chiamare una 3-bet, ma giocano molto bene contro range ampi, quindi saranno migliori da checkare behind.”
Valutare le giuste frequenze
“Questo era il primo step, ora ci dobbiamo chiedere quante mani dovremmo avere lì. Alla fine dei conti non importa molto se isoli con 10-6 off o con 4-2 suited. Certo, ci sono differenze, ma quello che importa davvero è quanto vuoi rilanciare: per esempio vogliamo isolare il 40% delle volte, prendi il top 15% di mani buone e il 25% di spazzatura mista. Capire questo è importante.
Spostandosi tra differenti stack-size si vede che ci sono diverse strategie, cambiano i modi di giocare certe mani. In questo spot dove siamo 60bb deep, possiamo rilanciare alcuni suited connector perché il nostro avversario non può più 3-bettare altrettanto bene.
Facendo questo lavoro vedrai proprio questa linea di separazione tra uno stack e l’altro perché la realizzazione dell’equity è completamente differente. Quindi penso che sia interessante capire come cambia la tua hand selection basandoci su questo.”